14 ottobre 1918.
Comunque leggevo della spagnola a Milano ed è spettacolare, sotto certi aspetti in un secolo è cambiato davvero poco.
Per tutelarsi: “… fare gargarismi con acque disinfettanti , non sputare per terra, viaggiare in ferrovia il meno possibile, diffidare dei rimedi cosiddetti preventivi, evitare contatti con persone, non frequentare luoghi dove il pubblico si affolla (osterie, caffè, teatri, chiese, sale di conferenze). Così facendo si mette in pratica l’unico mezzo veramente efficace contro l’influenza e cioè l’isolamento… evitare qualsiasi eccesso nel mangiare e nel bere. Gli alcolici non servono a prevenire l’influenza… durante la malattia… il malato non dev’essere avvicinato che dal medico e da chi lo assiste, escluse assolutamente le visite anche quando si tratta di forme lievi… in attesa del medico si può tuttalpiù nettare l’intestino con un purgante…”
Anche allora il problema dei trasporti: Per i tram il vicesindaco Verratti informa che sarà vietato l’affollamento e sopratutto lo stare in piedi nelle vetture analoghi provvedimenti saranno presi per le Ferrovie nord. Lo stesso vicesindaco dovrà pochi giorni dopo però confessare che l’Amministrazione comunale non può moltiplicare i tram in quanto difetta di materiali e maestranze e si lamenta dei cittadini: “molti che ricorrono al tram dopo aver fatto a gomitate per salirvi e aver inveito contro il personale di servizio, contro l’amministrazione, contro il governo, ne discendono dopo poche centinaia di metri… ” e rincara la dose contro il comportamento dei milanesi che pur conoscendo i rischi “salivari”, “sputano sui tram, nei caffè, nelle osterie, negli uffici; si insalivano le dita per distribuire biglietti, biglietti di banca, carta da involgere alimenti… La lettera aperta si conclude con l’appello a non affollare “belluinamente gli ambienti”.
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Ed a questo giro era facile giudicare anche a priori, perché non ci troviamo dinanzi ad una situazione inaspettata ed imprevedibile come a inizio anno. Abbiamo avuto la prima ondata pochi mesi fa, ciononostante al principio della seconda ondata sono tornati in voga tutti gli slogan dei minimizzatori di fine febbraio, e si sono ripetuti ed anzi peggiorati tutti gli errori idioti del primo giro.