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Per forza, sto facendo concorsi. Ho dovuto imparare a memoria tutto, persino la distanza tra pioli che reggono il gradino di una scala
Se non si esibisce il green-pass c'è il blocco dello stipendio dal primo giorno.Proprio come avviene per i parlamentari che però vengono pagati anche se non vanno affatto al lavoro (?) e..............non devono esibire il green-pass......chissà cosa c'è sotto !,
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https://twitter.com/williamlegate/st...200434689?s=19
Ennesimo caso di gran dispiacere
accidenti, una tizia sta male
Grimaldi è un altro che se si sveglia elegante etc
Bella anche la grafica blu/oro/bandiera italiana, mi ricorda qualcosa
Esistono un mare di situazioni in cui il dipendente può accedere a zone dell'azienda dove i superiori non possono accedere.
Dove lavoravo anni fa io potevo entrare nel ced, il mio capo no.
Quando, pur essendo un uomo, aveva il ciclo ed aveva voglia di rompere le palle mi nascondevo là dentro a fare qualche attività fuffa.
Tanto lì dentro il cellulare non prende (sopratutto se lo spegni) e c'è troppo rumore per sentire chi urla dal lato opposto della porta blindata quindi non potevo sentire che voleva che uscissi subito
Cmq quelli delle terapie domiciliari sono stati geniali, a modo loro.
Perchè non è che ti stanno vendendo il farmaco fuffa X (cosa che porterebbe facilmente la scienza "ufficiale" a dire che X non serve a nulla e bon).
No, magari poi ti prescrivono pure X (tanto il "protocollo" era segreto fino a quando non lo hanno sgamato) ma intanto parlano dell'esigenza di potenziare la medicina territoriale (e chi gli può dare torto) e di seguire con attenzione il paziente a casa.
Che è quello che dicono anche medici di maggiore visibilità (un Bassetti, che mi pare abbia partecipato in prima persona alla stesura del protocollo attuale, un Sileri ecc...), anche se lo intendono in maniera molto diversa.
Però l'ascoltatore "distratto" si troverà un Sileri/Bassetti/Sarcazzo parlare dell'esigenza di seguire il paziente a casa e penserà subito al protocollo dell'avvocato
Si, ma mi viene difficile credere che questa zona possa corrispondere all'intera azienda
Più probabile che:
- Se può, il capo lavorerà da casa e bon
- Se non può, il capo entrerà come gli pare ed eventualmente paga la multa nella remotissima possibilità che arrivi davvero un controllo esterno
Ma ho vari dubbi sul fatto che il dipendente responsabile dei controlli non faccia entrare chi gli paga lo stipendio
Ultima modifica di Bobo; 17-09-21 alle 21:55
Vaccino Astrazeneca, l’Ema: “Non individuati i fattori di rischio per trombosi rare”
L’agenzia spiega di avere "analizzato tutti i dati disponibili, inclusi gli ultimi provenienti da segnalazioni spontanee relative alla Tts nella banca dati di farmacovigilanza EudraVigilance, dati dettagliati sulle vaccinazioni degli Stati membri e un ulteriore studio commissionato sul rischio di coaguli di sangue che è stato esaminato in dettaglio dal Comitato per la sicurezza Prac dell’Ema
di F. Q. | 17 SETTEMBRE 2021
Quando i primi casi di trombocitopenia indotta dal vaccino Oxford-Astrazeneca (scoperta dai ricercatori tedeschi) cominciarono a emergere con alcuni rari casi gravi si ipotizzò che le donne giovani potessero essere a maggior rischio e che quindi sesso e genere potessero essere fattori di rischio. Furono introdotte dagli Stati europei – ma non su raccomandazione di Ema – soglie di età per evitare anche i rari casi, in alcuni casi mortali, che avevano avuto grande risonanza e rassicurare la popolazione che doveva essere vaccinata. Senza contare che alcuni paesi hanno definitivamente sospeso l’utilizzo dei vaccini a vettore virali e che i richiami con la terza dose – nei paesi dove è stata decisa – saranno effettuati con composti a Rna messaggero.
Oggi da Amsterdam l’Agenzia europea del farmaco comunica che i dati non consentono di identificare particolari fattori di rischio (sesso, età) che rendono più probabile il manifestarsi di coaguli di sangue dopo la somministrazione della seconda dose del Vaxzevria (vaccino AstraZeneca). Una conclusione dopo una ulteriore analisi dei dati, che confermano il parere provvisorio dato dall’agenzia lo scorso aprile. L’agenzia spiega di avere “analizzato tutti i dati disponibili, inclusi gli ultimi provenienti da segnalazioni spontanee relative alla Tts nella banca dati di farmacovigilanza EudraVigilance, dati dettagliati sulle vaccinazioni degli Stati membri e un ulteriore studio commissionato sul rischio di coaguli di sangue che è stato esaminato in dettaglio dal Comitato per la sicurezza Prac dell’Ema. La conclusione è che non è stato possibile rilevare fattori di rischio specifici che rendono più probabile sviluppare la rara condizione”.
“Sebbene le segnalazioni spontanee, se messe in relazione all’esposizione, abbiano suggerito che il rischio può essere maggiore nelle donne e negli adulti più giovani e minore dopo la seconda dose rispetto alla prima dose – si legge in una nota dell’Ema -, i limiti del modo in cui i dati vengono raccolti significano che nessuna di queste differenze potrebbe essere confermata“. Resta la raccomandazione dell’Ema di somministrare una seconda dose di Vaxzevria tra le 4 e le 12 settimane dopo la prima. Non ci sono prove che il ritardo della seconda dose abbia alcuna influenza sul rischio di coaguli. Infine, l’agenzia europea riferisce che non è possibile formulare raccomandazioni definitive circa l’uso di un vaccino diverso per la seconda dose ovvero quella che viene chiamata vaccinazione eterologa e secondo alcuni studi innescherebbe una buona risposta immunitaria.
Dati dalla Lombardia: dopo l'annuncio del decreto sono più che raddoppiate le prenotazioni giornaliere