non avrà lavato con l'amuchina la carne prima di mangiarla ^^
Che scusa avete per non dormire?
Io la piccola che non dorme... Quasi quasi le faccio sentire il discorso della Regina.
Cmq la tigre col covid ci dice che sto infame di virus beve la Red bull? Come se l'è preso?
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Non abbiamo un cazzo da fare tutto il giorno
ma dopo i rapporti dei morti di marzo 2019 e marzo 2020 ci sono ancora quei 2 o 3 negazionisti da forum? sciocchini
La febbre è calata finalmente
Ultima modifica di Orologio; 06-04-20 alle 07:53
Il figlio dei fiori non si è più visto...e ora mi preoccupo, magari non per lui ma per un suo caro..
Tuttavia io sono straconvinto che il 50% dei morti è dovuto ai nostri errori e finita l'emergenza se ne parlerà per 50 anni.
- sistema sovraccarico, anzi collassato, e quindi morti perché non curati come i primi due cinesini a Roma (non si parla solo di terapia intensiva, ma di tutti quelli rimasti a casa o tenuti a casa fino a quando ormai era troppo tardi)
- sistema sanitario impreparato che ha centuplicato i contagi per inesperienza, ma anche per semplice mancanza di materiale. Quindi focolai partiti dagli ospedali (dicasi la bergamasca...senza il loro focolaio probabilmente la curva sarebbe già calata).
- ecc.
La Germania e molti altri paesi sono lì a dimostrarlo...ospedali non collassati, sicuramente morti non certificati, ma il metro di giudizio è se c'è o non c'è un ospedale da campo (che è la differenza tra l'essere pronti per ogni situazione o impreparati).
Questo è un giudizio ingeneroso.
Gli altri sono più preparati proprio perchè hanno visto noi.
Nessuno aveva i posti in rianimazione sufficienti, li stanno attrezzando, chi con ospedali da campo, chi convertendo altre strutture.
E' facile fare i conti a boccie ferme, sicuramente ci sono stati degli errori, ma non mi sento di giudicare nessuno...
...tranne i medici che sono andati o hanno mandato gente in pronto soccorso, quando già i protocolli erano stabiliti. Quelli andrebbero esautorati.
...there's no need to say thank you, the best way to say it is beeing here and fight with us. - Skip
questa situazione di quarantena che ha portato a creare un grande problema nell'istruzione rendendo palese le vergognose carenze del nostro sistema scolastico, spero che sia da spunto per rimettere mano all'istruzione italiana che è alquanto vergognosaCoronavirus. Scuola, mezzo milione senza lezioni online
Paolo Ferrario sabato 4 aprile 2020
Per il ministero, il 6% degli alunni non partecipa. Viaggio nel disagio di tante famiglie e di insegnanti che resistono e cercano di raggiungere tutti
Si tratta di oltre mezzo milione di bambini e ragazzi, molti dei quali di famiglie non italiane, che rappresentano la parte più debole della comunità scolastica.
Sono, per esempio, i bambini del progetto “Fuoriclasse” di Save the children, che in quattro città (Torino, Milano, Bari e Aprilia), segue oltre tremila bambini e ragazzi di famiglie svantaggiate. Di questi, il 46% si è trovato a casa senza pc e tablet e il 51% senza accesso a internet. L’organizzazione ha provveduto a distribuire 220 tablet e altrettante connessioni wi–fi. Ma tanto resta ancora da fare per garantire davvero a tutti il diritto allo studio.
Come non le hanno le tante famiglie di Arzano, cintura Nord di Napoli, dove c’è l’Istituto comprensivo diretto da Fiorella Esposito. «Tutti gli alunni sono stati raggiunti dalle insegnanti», tiene a sottolineare la preside. Solo che, ammette, «appena il 60% riesce a seguire con costanza le lezioni a distanza». Il restante 40% si barcamena tra messaggi Whatsapp, fotocopie e altre strategie. Alcuni non fanno niente perché non c’è nessuno che si preoccupi di loro.
Istituto comprensivo di Corso Vercelli, al quartiere torinese di Barriera di Milano. Qui il 70% di alunni è di origine straniera o di famiglia immigrata. «Con fatica – racconta – siamo riusciti a raggiungere l’85% dei ragazzi. Ma abbiamo un 15%, circa 50 studenti, che non sentiamo dal 24 febbraio, da quando in Piemonte sono state chiuse le scuole.
https://www.avvenire.it/attualita/pa...t9m5nMMnokIs44
siamo totalmente incapaci non solo di dare una buona preparazione scolastica, ma anche di gestire e prendersi cura in modo appropriato degli studenti
e comunque la soluzione è alquanto palese, bocciare tutti
non solo diminuiamo il tasso di disoccupazione facendo perdere 1 anno di rilevazioni, però così permettiamo al sistema scolastico di insegnare BENE in un anno quello che non sono riusciti a fare in quasi 4 mesi soprattutto quelli in quinta superiore, dove sicuramente ancora tipo con la storia arriveranno a fatica a fare la seconda guerra mondiale, ora che sono a casa, sono sicurissimo che tutta questa generazione di diplomati non saprà quasi niente di tutto ciò che è successo in europa dopo il 1900. Questo si che sarebbe un ottimo modo per riprendere l'anno proprio dal 1900 e arrivare ad insegnare la storia fino ad i giorni nostri..sarebbe quasi..rivoluzionario
Quoto, detto in modo più diplomatico del mio dare degli incapaci ai medici, ma intendevo questo.
A dimostrazione di ciò, la Spagna sembra aver cominciato la sua discesa, dico sembra.
Se così fosse, essere partiti con due settimane di ritardo, non ha cambiato le cose.
Non devo essere io a spiegare il costo economico di una chiusura quasi totale per due/tre settimane in più, comunque vada a finire.
Fa nulla, sempre ignoranti teste di cazzo sono
Io andrei piano a parlare di discese, soprattutto in Italia. Qua non è finito proprio nulla. Di sicuro gli altri sono arrivati al nostro punto più velocemente, evidentemente gli #eroi e i mezzi a loro disposizione in Italia sono tra i peggiori in Europa.
Ma non è finito nulla, a breve sarà evidente
Ultima modifica di squallwii; 06-04-20 alle 08:38
soprattutto la leggerezza con cui hanno trattato i primi casi
il paziente 1 è stato rimandato a casa....
voglio dire: te, medico, sai che in Cina da un mese e mezzo c'è un'influenza aggressiva, nuova, che uccide se non curata in tempo, sai i sintomi, a Roma c'erano già i due cinesi ricoverati, e non ti viene in mente di controllare? Dico solo per eccesso di prudenza, magari non è nulla, però...
abbiamo fatto spallucce, come tante volte e in troppi campi
e dico del paziente1, ma la stessa cosa, nel piccolo, anche qui da me: il nostro paziente1 si è fatto 7 ore a giro per l'ospedale come se nulla fosse
era il 2 marzo: e non date retta all'intervista del tizio del pronto soccorso che hanno fatto così e cosà, testimoni diretti (ergo, infermiere che lavorano in ospedale) dicono che 'sto tizio è stato portato nei reparti accompagnato dai sanitari senza la minima protezione, nemmeno la mascherina a lui. Si è fatto lastre, elettrocardiogramma e ore al pronto soccorso
e qui ci va di culo: anche ieri solo 4 casi in provincia...
Ieri da Fazio hanno mostrato un interessante intervento riguardo le mascherine
Un ristoratore ligure ha deciso di fare la sua parte, ha comprato da alibaba un macchinario per la produzione di mascherine, se l'è fatto arrivare ed ha approntato la produzione.
https://www.facebook.com/watch/?v=3223974864301783
Tra macchinario, trasporto e tasse doganali parliamo di 140 mila euro di investimento.
Un macchinario che entra tranquillamente in una stanza di medie dimensioni.
A parte il discorso assurdo relativo alla nostra solita burocrazia, si ragionava sul fatto che con "appena" 140 mila euro di investimento questa persona ora fosse in grado di produrre 270-290 mila mascherine al giorno.
Parliamo di quelle "chirurghiche", ovviamente.
E ci si chiedeva per quale motivo lo stato italiano non si sia limitato a comprare 20 di questi macchinari (si parlava di un investimento totale di 3mln... nulla per uno stato come il nostro) in modo da coprire da soli il nostro fabbisogno.
Che poi è la linea che sta seguendo la Francia
Anche perchè è evidente, lo stanno dicendo tutti, che queste mascherine ci faranno compagnia per un bel pezzo... ora, che nel primo mese/mese e mezzo ci sia carenza è comprensibile, ma poi dovresti metterti nelle condizioni di avere quello che ti serve senza dipendere troppo da altri (che giustamente avranno anche loro le proprie esigenze).
Si parla davvero di un investimento da nulla.
Ricordo una discussione simile in un altro topic... e come tante cose, a parte alcuni casi particolari, dati alla mano quella del sud strapieno di dipendenti pubblici è una impressione più per sentito dire che non reale.
Ma non è il posto per riparlarne
E considerata la discussione precedente, non ne ho manco tutta sta voglia.
La germania ad inizio emergenza aveva 28 mila posti in terapia intensiva, noi 5000.
Ed ha avuto un mese in più prima che arrivasse l'onda.
Ci sta che il nostro sistema sia collassato prima del loro.
Ospedali in crisi e mancanza di materiali necessari lo stiamo vedendo praticamente ovunque... tralasciando la Spagna, persino negli USA i sanitari lamentano il fatto di essere mandati al macello senza le mascherine.
Gli USA eh... che volendo potrebbero produrre mascherine sufficienti a 5 volte il fabbisogno del pianeta.
Il covid si aspettava?
Boh, probabile... ma probabilmente nessuno voleva pensare di essere "il primo" ad occidente.
La cina stava dall'altra parte del mondo e probabilmente ci si aspettava che prima di arrivare qui sarebbe esploso al massimo da altre parti... e c'era sempre la speranza che i cinesi riuscissero a contenerlo.
Ci siamo trovati a passare da 1 singolo caso autoctono a 350 in 6 giorni.
Da noi si è sicuramente toppato alcuni aspetti della gestione iniziale (Codogno ed il paesino accanto a Bergamo sono lì a dimostrare tutti i problemi che abbiamo in questo tipo di situazioni), ed abbiamo un problema storico per quanto riguarda le infezioni ospedaliere... che se hai a che fare con una nuova malattia infettiva, è un bel malus con cui partire
Alessandro Francesco Giudice
5 mins ·
Tra le conseguenze inevitabili del coronavirus ve ne sarà certamente una, che riguarda la percezione del rischio finanziario. Se state già passando oltre, credendo che ciò non vi riguardi o che sia cosa già in nuce troppo astrusa, vi sbagliate.
In finanza esiste un parametro importantissimo: il tasso di sconto (o di attualizzazione) da usare per valutare i progetti di investimento o le aziende. Nel caso di un progetto è il costo opportunità (cioè il rendimento medio di progetti alternativi con analogo grado di rischio); nel caso di un'azienda (o di un business) è il costo medio del capitale o WACC di quell'azienda.
Questo semplice parametro (è un tasso) deve misurare il costo opportunità finanziario, funzione a sua volta del costo del denaro (tasso d'interesse) e dell'incertezza (rischio). Intuitivamente è chiaro a tutti che un euro oggi vale più di un euro tra qualche anno (perché tenere il denaro lontano dal proprio possesso ha un costo ed espone a diverse incertezze) e il tasso di attualizzazione assegna una misura quantitativa a questo rischio. Investire denaro in un progetto o in un business richiede sempre di immobilizzare denaro in cambio della promessa di riceverne tanto di più in futuro come frutto dell'investimento. Quindi, più alto è il tasso di attualizzazione, minore sarà il valore attuale dell'investimento o dell'azienda, perché abbatteremo in misura maggiore il valore attuale dei flussi finanziari futuri che il progetto d'investimento promette di realizzare. Se il tasso è più basso, il valore attuale dell'investimento sarà viceversa maggiore.
La relativa soggettività di questo parametro viene spesso additata (a torto) a tallone d'Achille di ogni valutazione aziendale. Chi guarda la finanza dall'esterno pretende che essa sia deterministica, che stabilisca valori e risultati con estrema certezza. Tante volte abbiamo sentito o pronunciato la frase "Vabbè allora così ognuno può fare come gli pare". Il problema è che la percezione dell'incertezza, l'appetito per il rischio (che in mercati efficienti è sempre proporzionale al rendimento atteso), la paura e l'avidità, sono sensazioni umane, che non si può e non si deve lasciare fuori da un procedimento pur sempre umano e soggettivo, quale deve essere un processo di valutazione. Se non ci fosse questa componente umana e soggettiva, ad esempio, che incorpora ovviamente una possibilità di errore, le borse non salirebbero e scenderebbero su base giornaliera, o sul filo dei secondi.
Questa catastrofe, a cui nessuno di noi era preparato e di cui nessuno poteva immaginare le conseguenze soltanto un mese fa, costringe a modificare la percezione di tutti i fattori di incertezza che il tasso di attualizzazione dovrà incorporare quando valuteremo qualsiasi investimento. Se prima ci limitavamo a considerare tra i rischi il ponderabile, domani dovremo pesare l'imponderabile. Anche quando tutto ciò sarà finito, dovremo considerare tra i rischi l'eventualità che il covid ritorni o che ritorni mutato, o che arrivi un altro virus più devastante e sconosciuto. Oppure che l'economia possa fermarsi per un fattore esterno che non riusciamo a prevedere. Il vulnus di avere per la prima volta innaturalmente bloccato il corso naturale delle cose, eventi che ritenevamo superiori a qualsiasi fatto di cronaca o di storia (il campionato di calcio, Wimbledon, il salone del mobile, la formula uno, le Olimpiadi), di aver chiuso intere economie e di avere pressoché appiedato gli aerei su scala mondiale, rimarrà indelebile.
Questo avrà la naturale conseguenza di ridurre per moltissimi anni il valore di investimenti, asset, aziende. Non parlo solo di attività finanziarie, ma reali come ad esempio gli immobili. Ciò avrà un impatto inevitabile sulle decisioni di investimento perché il tasso di attualizzazione è il tasso-soglia da usare nella scelta se fare o non fare un investimento. Alzare questo tasso soglia è come alzare l'asticella a un saltatore. Quelli più bravi ce la faranno lo stesso, ma tanti alti, pur bravi, dovranno arrendersi e abbandonare la gara.
Tanti investimenti, ieri possibili, cadranno sotto la soglia di fattibilità e già solo per questo, saremo tutti più poveri e avremo meno opportunità che in passato.