Vi ricordate Li-Meng Yan, la virologa cinese, fuggita in Usa, che sostiene che il virus è stato creato in laboratorio dai cinesi e rilasciato di proposito? Qualche settimana fa avevamo smontato scientificamente il documento da lei pubblicato, in cui dimostrerebbe la sua accusa.
La CNN, ora, dopo una revisione approfondita, ha scoperto che quello studio riporta teorie, interi periodi, grafici e alcune righe copiate parola per parola da un post di un blogger anonimo presente su G News, un sito web collegato a Steve Bannon, personaggio di spicco dell'ultradestra americana, ex consigliere di Donald Trump.
A conferma dei legami tra la virologa cinese, Bannon (libero su cauzione dopo essere stato arrestato per frode: avrebbe usato per interessi personali parte dei soldi raccolti da una campagna per costruire il muro anti-immigrati) e Guo Wengui, un miliardario cinese in esilio molto vicino a Donald Trump. I due hanno ripetutamente avanzato la teoria secondo cui il coronavirus proveniva da un programma cinese di armi biologiche - un'affermazione ampiamente stroncata come infondata - e, quando il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è rimasto contagiato, sono arrivati al punto di suggerire che la Cina lo avesse infettato deliberatamente. Un’accusa del tutto priva di fondamento.
Lo studio è stato firmato da quattro autori (sotto pseudonimo, una prassi inusuale e disapprovata in ambito accademico) affiliati non a un istituto di ricerca ma alla "Rule of Law Society & Rule of Law Foundation”, due enti che non hanno interesse in campo scientifico ma politico e che fanno capo a Steve Bannon e a Guo Wengui. Inoltre, l’articolo non è stato pubblicato su una rivista scientifica ma su Zenodo, una piattaforma di condivisione di dati, risultati e anche articoli scientifici open access. Non c'è controllo o revisione dei contenuti come è prassi per gli articoli scientifici.
I riferimenti bibliografici citati nello studio rimandano ad articoli di non esperti in materia: un saggio di un consulente di investitori cinesi del Massachusetts, Billy Zhang, pubblicato sulla sua pagina LinkedIn dopo che era stato rifiutato da una rivista scientifica; un articolo di un redattore di un sito web di alimenti non geneticamente modificati; un altro articolo che rimanda all’amministratore delegato di una società di Las Vegas chiamata Meandering Path di cui non c’è traccia però sui registri del Nevada, degli Stati circostanti e di altri database aziendali.
La CNN ha sentito anche esperti di più istituzioni accademiche e gruppi di ricerca e tutti hanno denunciato imperfezioni metodologiche e debolezze nello studio di Li-Meng Yan.
Angela Rasmussen, virologa della Columbia University, ha definito l’articolo “molto ingannevole per chi non ha un background scientifico perché è scritto in un linguaggio molto tecnico che lo fa sembrare un documento scientifico. Ma chiunque ha una formazione in virologia o biologia molecolare, leggendolo, si renderà conto che riporta delle sciocchezze”.
Anche Anna Mapp, professoressa all’Università del Michigan, e Daniel Lucey, epidemiologo alla Georgetown University, hanno definito non valido scientificamente lo studio di Li-Meng Yan. “Se uno dei miei studenti avesse presentato un lavoro del genere non lo avrei accettato”, dice alla CNN Anna Mapp. Daniel Lucey racconta di aver incontrato Li-Meng Yan una settimana prima della pubblicazione del saggio e di averle espresso il suo dissenso rispetto alle conclusioni cui era giunta la virologa cinese. Quando le ha chiesto per quale motivo la Cina avrebbe dovuto rilasciare un virus progettato dal governo, Li-Meng Yan non è stata in grado di dare una risposta plausibile.
Per quanto l’ipotesi di un rilascio accidentale del virus da un laboratorio o la sua ingegnerizzazione non possano essere totalmente escluse, si tratta di scenari estremamente improbabili, spiega Angela Rasmussen. Una “affermazione così straordinaria non dovrebbe essere fatta senza prove straordinarie”, osserva la virologa della Columbia University. Ma il saggio di Li-Meng Yan queste prove straordinarie non le fornisce.
“La storia e la formazione della dottoressa Li-Meng Yan è eccellente. Vorrei davvero sapere - si è chiesta Rasmussen - perché ha deciso di scrivere quel saggio, perché così facendo ha di fatto rovinato la sua credibilità e reputazione come virologa. Un errore che stronca definitivamente la sua carriera”. “Odio pensare che ci possano essere scienziati competenti che mettono il loro lavoro al servizio della propaganda politica, in questo caso mi sembra che si tratti proprio di questo. E certamente l'affiliazione con Steve Bannon, Miles Guo e la Society for the Rule of Law non fa nulla per dissipare questo sospetto”.