così automatico che però devono condividere la decisione col presidente di regioneFirmato il nuovo Dpcm, ora l’attesa è tutta per i dati dell’Iss attesi per oggi sui livelli di rischio delle singole regioni. È sulla base di quei dati, a partire dall’Indice Rt e passando per i 21 indicatori dal numero di tamponi alla pressione sugli ospedali, che scatteranno le misure man mano più restrittive per le singole regioni. Un meccanismo sostanzialmente automatico che di fatto esautora i governatori dalla decisione di chiudere la propria regione in un regime di lockdown più rigido, un punto su cui i presidenti di regione hanno provato a protestare fino all’ultimo, senza però far cambiare l’impianto del Dpcm: se una zona è ad alto rischio e rientra nello «scenario 4», con indice Rt stabilmente sopra 1,5, il ministero impone la chiusura per due settimana, dopo aver condiviso la decisione con il presidente di regione.
Le previsioni sulle fasce di rischio per regione
Il monitoraggio periodico dell’Iss darà le ultime certezze quindi su quali regioni rientreranno nelle tre fasce previste dal nuovo Dpcm. In quella a più alto rischio, considerata zona rossa, ci sono Lombardia, Piemonte, Puglia, Calabria e Sicilia, che secondo gli ultimi dati hanno un indice Rt stabilmente superiore a 1,5 o in prospettiva considerate: «ad alto rischio con probabilità alta di progressione». Nella fascia media, quella arancione, dovrebbero rientrare Campania, Val D’Aosta, Veneto e Liguria.
se volessero far le cose fatte per bene senza prendere per il culo i cittadini, questi famosi indici sarebbero pubblici e aggiornati quotidianamente, invece di tenerli nascosti come stanno facendo
che poi:
sostanzialmente le zone arancioni hanno i bar e ristoranti chiusi, quelle rosse hanno in più la chiusura delle attività commerciali non necessarie (e chissà cosa saranno..forse euronics e similari e quelli di vestiti..e poco altro)I divieti per le zone rosse
Spostamenti: vietato entrare o uscire dalle zone rosse e all’interno di esse se non per «comprovate esigenze», quindi lavoro e salute innanzitutto. Per ogni spostamento è necessaria l’autocertificazione, compreso: «il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza»;
Attività commerciali: chiudono tutte le attività non necessarie. Restano aperte quelle per i servizi alla persona, quindi parrucchieri e centri massaggi, così come edicole, alimentari, tabaccai, farmcie e parafarmacie;
Scuola: la Didattica a distanza coinvolge gli studenti a partire dalla seconda media
Sport: vengono sospese tutte le attività sportive anche se svolte all’aperto. Resta consentito fare sport vicino casa, sempre all’aperto e possibilmente da soli, altrimenti ad almeno un metro di distanza dagli altri.
I divieti per le zone arancioni
Spostamenti: vietato entrare e uscire dai territori dichiarati zona arancione, se non per «comprovate esigenze» da dichiarare sempre con l’autocertificazione. Il divieto riguarda anche gli spostamenti tra Comuni all’interno della zona arancione;
Bar e ristoranti restano chiusi al pubblico, con la possibilità di effettuare consegne a domicilio fino alle 22;
insomma sono misure leggerine, visto che sostanzialmente si continua a lavorare quasi tutti (le attività produttive non vengono toccate in nessuna situazione) e cambia solo la chiusura di qualche negozio o bar..
risultato che penso: non cambierà un cazzo, a dicembre lockdown severo per tutti non è servito ad un cavolo nei paesi esteri e questa incompetenza nel gestire l'emergenza ce la farà trascinare per mesi e mesi, invece di darci un taglio netto per un mesetto o due e poi riaprire tutto con qualche regola un pò più severa, ma niente di così opprimente