Le regioni verso nuove chiusure
Le Regioni che su tutte puntano al passaggio all’arancione a partire dal 27 novembre sono Lombardia e Piemonte. Se tutto andrà come vogliono Attilio Fontana e Alberto Cirio, dopo il 3 dicembre potrebbero passare anche in gialla. Fondamentali saranno i dati sui ricoveri e sulla pressione ospedaliera (quadro che al momento non è dei migliori nelle due Regioni).
Il ministro Francesco Boccia ha confermato ieri, 19 novembre, la possibilità che altre regioni finiscano – stavolta fin da subito – nella fascia di massima allerta. Le osservate speciali sono Puglia, Liguria, Veneto, Abruzzo e Basilicata. In Puglia e Abruzzo le richieste sono state già anticipate dai presidenti e Marco Marsilio ha già anticipato il provvedimento con disposizioni più rigide.
Cosa cambierà nel prossimo Dpcm
Il nuovo Dpcm arriva alle porte del mese natalizio – particolare che, insieme al lieve miglioramento dei contagi, fa già pensare eventuali riaperture di bar, ristoranti e negozi. I governatori spingono per riaperture rapide, in modo da dare respiro ai commercianti, ma il governo ci va con i piedi di piombo. Le misure in discussione tra le parti finora sono le seguenti (tutte da decidere in base al quadro epidemiologico).
- Negozi, bar e ristoranti: da zero a cento, sui negozi si cambia strategia. Si pensa a concedere riaperture in tutta Italia (tranne nelle zone rosse). A partire dai negozi, che aprirebbero dalle 9 alle 22 per concedere lo shopping natalizio (stimato da Coldiretti di circa 221 euro a famiglia), fino ai centri commerciali nel fine settimana. Riaperture serali nelle zone gialle e nelle arancioni di bar e ristoranti con le regole dell’estate.
- Coprifuoco: Sul tavolo la possibilità di andare anche oltre le 22, prorogando l’orario del ritorno a casa fino alle 23 o alle 24.
- Spostamenti: Rimane il no agli spostamenti tra regioni rosse e arancioni, anche a Natale. Da questo punto di vista il rigore sembra farla da padrone.
- Feste: restano in vigore le stesse regole, ma nelle case non potrà esserci nessun obbligo. Solo calde raccomandazioni.
A non condividere le regole è su tutte la Regione Lazio, attualmente in zona gialla, che tramite il suo assessore alla Sanità ha già dichiarato che sul territorio non verranno applicati allentamenti e il coprifuoco resterà alle 18 come da vecchio Dpcm.