NUMERI IN PILLOLE - Aggiornamento del 24/2/2021 - Paolo Spada
Curva in rapida salita, speriamo in un altrettanto rapido riscontro (delle persone, e non solo).
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Buonasera e ben ritrovati.
A questo link i GRAFICI aggiornati:
https://public.flourish.studio/story/722265/, che trovate anche su
https://ilsegnalatore.info, insieme a questo commento, per chi non fosse su Fb.
Ecco i dati salienti di oggi in ITALIA:
Sono 16424 i nuovi positivi, su 340247 tamponi (4.8%) e 105805 persone testate (15.52%).
Negli ultimi sette giorni abbiamo avuto in media 13845 nuovi positivi al giorno, ossia
+1932 casi al giorno rispetto ai sette giorni precedenti (ieri era +1183).
La VARIAZIONE PERCENTUALE dei nuovi casi registrati in questi ultimi sette giorni, rispetto ai sette precedenti, è stata pari a +16.2% (ieri era +9.8%, il giorno prima +6.1%, prima ancora +2.6%, -0.9%, -2.4%, -4.6%). Nei grafici potete controllare le variazioni percentuali della vostra Regione e Provincia. I valori più elevati tra le Regioni si riscontrano al momento in Veneto (+51.7% negli ultimi sette giorni rispetto ai sette precedenti), Lombardia (+40%), Basilicata (+39.3%), Toscana (+34.4%), Emilia Romagna (+30.4%), Marche (+25.7%), Trento (+24.5%), Molise (+19.1%), Piemonte (+17.5%).
L'INCIDENZA su base nazionale è al momento di 161 nuovi positivi ogni 100.000 abitanti in 7 giorni. Le Regioni con i valori più elevati sono Bolzano, con 509 casi, seguono Trento (327), Emilia Romagna (264), e Abruzzo (234). L'incidenza più bassa è in Sardegna, con 27 casi.
Nei grafici trovate i valori di incidenza dei Paesi d'Europa, calcolati su 14 giorni.
Oggi -78 RICOVERI, +11 TERAPIE INTENSIVE, e 318 DECESSI.
Abbiamo attualmente 18217 pazienti RICOVERATI IN REPARTO, pari al 29% dei posti letto disponibili (fonte: AGENAS). Negli ultimi 7 giorni la variazione media del numero di pazienti ricoverati è stata pari a -8 pazienti al giorno (era -144 nei sette giorni precedenti). La variazione percentuale complessiva sul totale dei pazienti ricoverati in questi sette giorni è stata -0.3%.
Oggi in TERAPIA INTENSIVA si registra un saldo di +11 pazienti, con 178 ingressi e 167 uscite (ieri sono stati 197/169, il giorno prima 162/13
. La variazione del totale degli INGRESSI in Terapia Intensiva negli ultimi sette giorni, rispetto ai sette giorni precedenti, è stata del +20.3% (ieri era +8.5%, il giorno prima +4.9%).
I pazienti in Terapia Intensiva sono complessivamente 2157, pari al 24% dei posti letto attualmente disponibili (fonte: AGENAS). Negli ultimi sette giorni la variazione media dei saldi ingressi/uscite in Terapia Intensiva è stata di +16 pazienti al giorno (era -12 nei sette giorni precedenti). La variazione percentuale complessiva sul totale dei pazienti in TI in questi sette giorni è stata +5.6%.
In media abbiamo avuto in Italia 304 DECESSI al giorno negli ultimi sette giorni, e 315 nei sette giorni precedenti. La variazione dei decessi in questi ultimi sette giorni, rispetto ai sette precedenti, è stata pari a -3.5% (ieri era +0.4%, il giorno prima -4.3%, prima ancora -7.1%, -9.5%, -9.8%, -13.5%).
In sette giorni abbiamo avuto 3.52 decessi ogni 100.000 abitanti. Nei grafici trovate i valori per ogni Regione e quelli dei Paesi d'Europa (su 14 giorni).
Ad oggi abbiamo somministrato 3754463 VACCINI. Trovate la mappa delle vaccinazioni, con prime e seconde dosi, e molti altri dati nelle slide, tra cui l'ETA', dei nuovi casi, dei decessi, e dei soggetti vaccinati, oltre al sesso e allo STATO CLINICO dei pazienti attualmente positivi.
⚠ Quanto alla proposta di istituire AREE ROSSE PROVINCIALI invece che regionali, trovate l'aggiornamento nei grafici, alle slide 10 e 11. Qui ne abbiamo parlato estesamente:
https://www.facebook.com/pillolediot...73539861053159
Nonostante l’ora tarda, scrivo questo commento per due solide ragioni.
La prima, per sottolineare che i numeri confermano quel che abbiamo detto ieri: la stabilità è persa e la curva è ripartita, bruscamente, verso l’alto (non aggiungo dettagli, che però trovate, tanti, tutti, qui sopra e nei grafici).
La seconda ragione è che mi è bastato seguire un telegiornale per avere un’altra conferma, che temevo altrettanto: dopo mesi di spauracchio, quando il contagio si fosse mosso davvero, nessuno se ne sarebbe accorto, per un bel po’. Ebbene, certo che il dato della crescita di questi giorni viene riferito, ma con la stessa enfasi con la quale è stato trattato l’argomento in molte occasioni in cui avevamo perfino il trend opposto, o la stabilità più assoluta. A furia di abusare di toni drammatici, le persone – e gli stessi giornalisti – non si accorgono più della differenza. Che c’è eccome, stavolta, ma davvero passa inosservata, visto che sempre di numeri del giorno si parla, mai di tendenza, e sfido chiunque a cogliere i segnali di aumento, in quelle montagne russe quotidiane. Non lo dico a caso: lo scorso ottobre andò in modo identico.
A peggiorare le cose ci si mette l’indice di positività, seguito come un oracolo (quasi quanto l’Rt). Vagli a spiegare che quando salgono i contagi aumentano anche le richieste di tamponi, e quel rapporto non si muove con la stessa immediatezza.
Quindi signori, sia ben chiaro: a dispetto di mille sirene che cantavano da settimane, preannunciando la terza ondata (o forse proprio per il continuo risuonare degli allarmi, anche quando infondati), ben poco si sta muovendo, e siete relativamente in pochi a prendere coscienza del momento, quindi fatene buon uso. Pensate a voi stessi, ai vostri cari, innanzitutto (visto che il primo effetto dell’aumento del contagio è per l’appunto che ci si contagia più facilmente di prima). Poi facciamo qualcosa tutti per la collettività: avvisiamo chi conosciamo. Con i numeri, mi raccomando. Niente panico o espressioni tragiche. Si tratta più semplicemente di mostrare con i numeri che la situazione è nuovamente scivolata, e tende a prendere l’andazzo tipico delle ondate, in cui ogni giorno di ritardo si paga molto caro.
Ricordate che la percezione delle persone è l’arma più importante.
Quanto al livello decisionale, mi auguro che non serva leggere PDO per avere feedback dai numeri e dal territorio. Serve però rapidità di decisione. Ad ottobre siamo stati tragicamente lenti. Ora partiamo dal ben noto “tiro alla fune”, non da una condizione altrettanto sprovveduta, per chiudere un territorio non serve l’istituzione di nulla, nessun piano straordinario, o nuovo algoritmo decisionale. E’ tutto già fatto e sperimentato: facciamolo subito. Slide 10 e 11: sono lì da mesi.
Un caro saluto
Paolo Spada