Originariamente Scritto da
Major Sludgebucket (ABS)
A quel punto che si poteva fare?
«Niente, dovevo rassegnarmi a lasciarlo morire. O tentare un trapianto. Ma né il centro nazionale di Roma né quello di Parigi trovavano un organo. “Lo ha qui di fronte”, esclamò Marina, la fidanzata. “Prelevi metà del mio fegato e lo dia ad Alex”. Lei è pazza, replicai. M’insultò: “La denuncerò”. Fu così che mi balenò un’idea: togliergli il fegato per bloccare l’emorragia, in attesa di un donatore».
Un proposito ai limiti della follia.
«Lo so, me lo dissero anche i miei assistenti. Risposi: mi assumo ogni responsabilità, scrivo sulla cartella clinica che voi non siete d’accordo. Procedetti all’espianto, sicuro di porre fine alla mia carriera, perché temevo che in quelle condizioni il malato non vivesse per più di 120 minuti. Invece resistette 25 ore, finché il mio aiuto non volò in Austria a prelevare il fegato di un anziano di 78 anni morto a Graz. Che il trapianto era perfettamente riuscito lo capii vedendo uscire qualche goccia di bile dal coledoco».
https://www.corriere.it/cronache/20_...4350b722.shtml