“Il 20 febbraio sarà un giorno storico per Scampia, per Napoli e per il Paese.” Lo dice il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che fissa per giovedì 20 febbraio alle ore 11,30 l'inizio delle operazioni di demolizione della Vela verde.
https://napoli.repubblica.it/cronaca...ela-248483179/
Siete contenti?
No Mike. No, no Mike. That was so not right! You need to reinstate the lap before, that's not right.Toto? It's called motor race. Okay? We went car racing...
con fat man veniva più rapido ed efficiente
io vorrei tanto sapere cosa passava per la testa del tizio che ha progettato le vele
Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari
tocca trovare un altro posto per ambientare Gomorra
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edilizia sovietica, what elseOriginariamente Scritto da ryohazuki84
Il mio prof di disegno tecnico al liceo era uno degli architetti che le progettò.
Ha sempre espresso rammarico per averci lavorato, ma diceva che all'epoca gli sembrò una cosa fichissima e ci credeva davvero.
Se le ha progettate seguendo l'ottica di design del brutalismo, l'idea era massimizzare la quantità di cemento armato per metro cubo.Nate a seguito della legge 167 del 1962, le sette vele di Scampia (progettate dall'architetto Franz Di Salvo)[1] facevano parte di un progetto abitativo di larghe vedute che prevedeva anche uno sviluppo della città di Napoli nella zona est, ossia Ponticelli. Esse restano, nonostante tutto, l'opera realizzata che meglio rappresenta la poetica architettonica del progettista.[1] L'esordio di Di Salvo nell'ambito della progettazione per l'edilizia economica e popolare risale al 1945 con la realizzazione, in collaborazione con altri architetti, del Rione Cesare Battisti a Poggioreale, che rappresentò all'epoca il paradigma di una «nuova maniera di pensare» la residenza sociale.[1] Dopo anni di continue sperimentazioni progettuali, si vide affidare dalla Cassa del Mezzogiorno l'incarico di realizzare a Scampìa un grande complesso residenziale.[2]
Ispirandosi ai princìpi delle unités d’habitation di Le Corbusier, alle strutture «a cavalletto» proposte da Kenzo Tange e più in generale ai modelli macrostrutturali,[3] Di Salvo articolò l'impianto del rione su due tipi edilizi: a «torre» e a «tenda». Quest'ultimo tipo, che imprime l'immagine predominante del complesso delle Vele, è contraddistinto dall'accostamento in sezione di due corpi di fabbrica lamellari inclinati, separati da un grande vuoto centrale e attraversato da lunghi ballatoi sospesi a un'altezza intermedia rispetto alle quote degli alloggi. Nel progetto erano inoltre previsti centri aggregativi e spazi comuni, uno spazio di gioco per bambini e altre attrezzature collettive. La mancata realizzazione di questo «nucleo di socializzazione» è stata certamente una concausa del suo clamoroso fallimento.[4] Il progetto è del tutto analogo a quello degli edifici progettati nel 1960 da André Minangoy per la Baie des Anges di Villeneuve-Loubet, nel sud della Francia, che hanno avuto ben altro sviluppo e riscosso un notevole successo.
Se da un lato alcuni, sostenitori del brutalismo, affermano che la qualità tecnica ed estetica delle Vele possa essere quantomeno apprezzabile, resta innegabile la «inabitabilità» delle stesse, anche per ragioni che vanno al di là dell'architettura.[5]
L'area in cui le Vele sorsero ricadeva in due lotti contigui, separati da uno dei rami del reticolo viario (l'intero territorio di Scampia fu diviso in vari lotti da edificare). Nel lotto M furono costruite quattro Vele, indicate alfabeticamente con le lettere A, B, C, D. Nel lotto L furono costruite le restanti tre, indicate dalle lettere F, G e H. Accanto alla classificazione alfabetica se ne aggiunse, alle vele rimaste in piedi dopo il 2003, una cromatica cosicché ogni Vela venne denominata da parte della popolazione del quartiere attraverso un colore: vela rossa, vela celeste, vela gialla, vela verde.
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Ohibò, facevano parte del programma di edilizia popolare di Forlani, di sovietico non c'era tantissimo. Tranne il risultato, s'intende.
Problem is, you're not going to jail. I'm going to jail.
I'll do life. Will serve my time. I swear I will.
No dai, un ordigno più moderno secondo me sfrutta meglio il potenziale del materiale fissile.
Vele A B C D F G H
Quale è la misteriosa vela E?
è un problema sociale, non architettonicoavrebbe anche potuto progettarle bernini ma non sarebbe cambiata una fava.
l'edilizia popolare raramente ha successo, se l'intento è pensare che dando una casa a poveri e reietti questi smetteranno di essere tali.
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cmq in quanto fan del brutalismo non mi dispiacevano.
per una vela più bella, più grande e più tossica di pria
Le abbattono con la gente dentro?
Te la farà annusare, ma neanche in maniera diretta. Tipo solo l'odore delle dita dopo che se l'è grattata. Ovviamente si intende tutto in chiave metaforica, non arriverete a condividere una simile intimità.
No Mike. No, no Mike. That was so not right! You need to reinstate the lap before, that's not right.Toto? It's called motor race. Okay? We went car racing...
Dove hanno spostato tutti?
posto che non son bellissime, ma se hai i soldi e le cose le tieni bene.... https://www.radiocolonna.it/arte-e-c...eneuve-loubet/
Troppo poco: https://nuclearsecrecy.com/nukemap/?...i=20,5,1&zm=13
Meglio questa: https://nuclearsecrecy.com/nukemap/?...si=20,5,1&zm=9
+22.437 Messaggi dillà...
Il mio blog: Notti a (Video)Giocare <- (100% ADS FREE!!)
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Certo che negli anni '60 ne facevano di schifezze. Qua a Rimini e Cesenatico abbiamo 2 grattacieli che fan schifo al cazzo. Quelle vele in Francia a ridosso del mare non si posso guardare. Il gusto dell'orrido.
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