.: un esiguo gruppo di Zeloti, fuggiti da Gerusalemme distrutta dai Romani, si rifugiano con le famiglie in questa remota fortezza e ivi resistono eroicamente per quasi tre anni a forze romane schiaccianti; infine, quando i Romani praticano una breccia, decisi a evitare la schiavitù con ogni mezzo, si suicidano tutti quanti. Questa è la vulgata, che più o meno tutti conoscono (e ripetuta a tutti i turisti in Israele: nonché in libri per bambini, film, canzoni, poesie, manuali). In realtà, quasi nulla di tutto questo è vero. I fatti reali li conosciamo tramite il Bellum Iudaicum di Giuseppe Flavio, l'unico testo storico che abbia parlato di Masada. Quelli di Masada non erano Zeloti, ma Sicari, cioè terroristi: fondamentalmente dediti all'assassinio politico (anche di Romani, ma preferibilmente di altri ebrei). Non avevano combattuto a Gerusalemme: si erano barricati a Masada molto prima, intorno al 66/67, cioè agli albori della rivolta. E, di fatto, contro i Romani non hanno praticamente MAI combattuto: nemmeno durante l'assedio (Giuseppe, che non è avaro di particolari circa le eroiche gesta degli ebrei assediati sia a Gerusalemme sia altrove, non ne parla mai per Masada). Le uniche imprese compiute dai Sicari di Masada sono state scorrerie e razzie contro villaggi ebraici vicini - uno dei quali, Engadi (Ein Gedi), distrussero completamente uccidendo tutti gli abitanti, inclusi donne e bambini (circa 700 persone). L'assedio non durò affatto anni, ma solo pochi mesi (iniziato nell'inverno del 72, terminò in primavera del 73). Certo i difensori erano pochi rispetto ai Romani (mezzo migliaio di difensori , senza ovviamente contare le donne e i bambini, contro una legione completa), ma non era affatto una disparità schiacciante, e in altri casi guarnigioni molto inferiori avevano resistito più a lungo. La scelta del suicidio/omicidio non fu affatto obbligata (forse si poteva tentare la fuga, oppure si poteva decidere di combattere fino all'ultimo uomo- come in altri casi effettivamente i rivoltosi ebrei fecero). E infine, la scelta non fu presa "democraticamente": le donne e i bambini non vennero interpellati (e del resto, difficilmente la loro opinione avrebbe contato qualcosa). L' omicidio/suicidio fu preceduto da due discorsi, famosissimi, del capo dei Sicari, Eliezar ben Jair: ma si tratta di discorsi molto strani in un contesto ebraico, nichilisti e perfino sincretistici come sono (citano perfino i fachiri indiani). E' un mito sorto nell'ambito del sionismo, tra gli anni Venti e li anni Cinquanta, allo scopo di fornire all'immigrazione ebraica un modello di ebraismo combattente, diverso dall stereotipo tradizionale (e antisemita) dell'ebreo della Diaspora, imbelle e inerme- con tutto quello che questo ci dice del difficile rapporto tra il sionismo originario e la Shoah (ma è un'altra storia). Il mito, una volta finita la sua opera di nation building, ha perso di importanza in Israele: ma questa leggenda su Masada continua a vivere.