Pochi ma buoni
era più bello quando c'era pongo
Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari
Chi era quello che andava a trans e scrisse anche una recensione sulla rivista?
Vazkor!
Mi verrebbero da dire tante cose, ma è tardi e sono vecchio.
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...there's no need to say thank you, the best way to say it is beeing here and fight with us. - Skip
Aggiungo alla lista di cose che oramai molti sono diventati amici/conoscenti al di fuori del forum, non faccio raduni da anni ma ho almeno due chat whatsapp/Telegram con dentro gente del forum e basta, vedo/sento regolarmente 10/15 persone durante l'anno.
E' ca va sans dire, come disse anche il Raffo in uno dei suoi (penso) ultimi passaggi non ricordo in quale forum/migrazione, il forum stesso come strumento/piattaforma e' morto, le nuove generazioni non lo usano e non gli piace.
Le mie figlie non usano facebook perche' e' una roba da vecchi per dire, figurati i forum
Vero che i forum sono "morti" perché la gente preferisce altro (i gruppi su fb prima, ora... boh?), però c'è da dire che per le discussioni serie sulle varie passioni sono ancora la soluzione migliore.
Faccio l'esempio dei forum di possessori della stessa macchina, o di chi va in mountain bike, o non so che altro.
L'unico modo per avere discussioni e opinioni pseudo organizzate mi sembra quello del forum.
Sui gruppi facebook c'è troppo ricambio di thread, e ogni due giorni riappaiono gli stessi post con le stesse domande perché non si riesce a cercare/trovare le risposte che han già dato la settimana prima. Dopo un po' è noia.
Lo stesso vale per Reddit, che secondo me è la casa dei nabbi. Ci sono mille subreddit per ogni passione, e va benissimo per iniziarne una nuova. Puoi iniziare a scuriosare senza nemmeno dover fare una nuova iscrizione, però dopo un po' che sei nel giro vedi che fan tutti le stesse domande e quindi dici "ma cosa ci faccio qui?"
Ho cominciato a seguire il forum quando ero ancora un ragazzino. Una volta diventati abbastanza grande da poter partecipare a raduni e ritrovi, avete smesso di farli. :triste:
Il mio rimpianto più grande riguardo questa community sarà sempre non essere riuscito a partecipare ai raduni ad Ome a casa di Zeta.
i forum vanno ancora bene (anzi, come notato tu, sono la soluzione migliore) quando si parla di argomenti veramente specifici - e magari pure tecnici, che hanno bisogno di discussioni chiare e ordinate, che attraggono utenza di nicchia.
Per qualcosa di universale come i videogiochi, dove hai la concorrenza di youtube twitch ecc ecc sono ormai inutili- a meno che appunto parliamo di forum SPECIFICI di un certo videogioco o tipo di videogiochi. CHe so, un forum di appassionati di milsim che magari organizzano anche partite, hanno server, ecc..
Il mezzo è il messaggio. I social mettono al centro l'individuo e le sue piccole e grandi vanità: questo aspetto risulta irresistibile. Decidi tu (e l'algoritmo, che asseconda questa impostazione "egocentrica") cosa fa parte del tuo mondo e cosa deve restare fuori. I forum sono una roba più democratica, in cui sei solamente uno dei tanti, i thread non sono "tuoi" ma sostanzialmente di tutti e sei tenuto a discutere in maniera apparentemente sensata sulle cose (non tutti hanno il fisico per sostenere una roba del genere, informarsi, elaborare informazioni, risultare competitivi con quelli che sembrano saperla più lunga, ecc., per questo già nei forum erano nati circolini del parabuongiornissimo e cose così, in modo tale da far fronte a questa umana esigenza)(sì, pure sui social si discute, ma spesso è più una roba emotiva fatta di incursioni, tipo andare da Burioni sotto al post controverso a dirgli che non capisce un cazzo, fare shitstorming insieme ai compagni della propria stessa fazione, ecc., diversa organizzazione e impostazione).
Per questo i social hanno successo e i forum sono in declino (ovviamente non ha senso parlare del declino di questo forum in particolare, e eccezioni pur notevoli alla Reddit sono già state spiegate: queste grosse nicchie che vanno a rispondere a determinate esigenze, possono (re)sistere solo in contesti internazionali; mettiamoci che chi avrebbe esigenze di questo tipo in lingua italiana è pure disperso e frammentato in millemila comunità agonizzanti e a volte concorrenti che ancora resistono). Un altro aspetto è che anche chi non è troppo convinto tende ad adeguarsi al modello che appare vincente. Conosco gente che se potesse starebbe ancora su Usenet (manco i forum), ma che si è trasferita sui social seguendo il flusso. Chiaramente si va dove si ha più speranza di essere cacati e di incontrare chi si conosce, o persone con le quali poter comunicare perché si hanno interessi in comune. Per questo tra social e forum la scelta "oggi" non può che, mediamente, ricadere sui primi, anche per chi non è tagliato particolarmente per il modo in cui funzionano e sono fatti.
Ovviamente le cose non sono così nette: nei forum (specie quelli moderni) puoi "bannare" la gente con cui non vai d'accordo, come nei social, ma chiaramente la struttura è diversa e non funziona tanto bene, restano opzioni marginali e poco significative. E i social hanno svuotato i forum di quello che poteva ancora rappresentare il loro motivo di interesse, quindi allestendo microcomunità, gruppi, pagine, ecc.
Ultima modifica di Major Sludgebucket (ABS); 11-11-20 alle 00:55
Ormai si usa discord..
Io devo ancora capire cosa faccia discord di più..
cmq cinese, han risposto tutti tranne l'unico che volevi
Io so solo che quando ho un problema fino a 10 anni fa bastava più cercare "problema" su Google e compariva il forum indicizzato con tutta la discussione.
Oggi o hai il culo di essere iscritto nel gruppo facebook di riferimento o col cazzo che trovi in giro roba diversa da Aranzulla
E questa è un'involuzione mica da ridere
I commenti di sinex e quell'altro m'hanno fatto venire in mente una cosa.
Ormai la stragrande maggioranza di quello che si propone su internet lo si fa con come obiettivo finale un ritorno.
Una volta le trollface nascevano for teh lulz, ora su quasi tutto c'è un fine economico o un interesse politico/aziendale, i meme non sono altro che strumenti pubblicitari oggi.
Il blog una volta lo aprivi e supportavi senza grosse pretese, oggi nascono pagine e gruppi con lo scopo di guadagnarci.
Potremmo dire che l'informazione, intesa come supporto su un argomento, è passata dai cultori del settore che ne discutono solo per il piacere di aiutare il prossimo trattando dell'argomento che amano, ai professionisti che gestiscono pagine e profili allo scopo di monetizzare
Però i cultori esistono sempre. Bisogna andare a scovarli
Questa democrazia spinta della nuova società che ha portato a dire e a comportarsi come se ognuno di noi fosse importare, come se le nostre idee e quello che vogliamo fossero cose sacre e inviolabili nonché giuste, ha portato come sua trasposizione massima a livello informatico al social di Facebook e instagram.
Zucchecoso ha portato a livello informatico la natura umana in uno dei suoi lati peggiori e cioè l'egoismo e per certi versi la superbia.
Su Facebook ti mostri senza contraddittorio e dici quello che vuoi perché è tuo diritto scrivere quasi di tutto come se te fossi importante e con esso le tue idee quali che siano.
Il secondo step è stato instagram. Su Facebook si "parlava troppo" e potevano nascere discussioni che non si volevano affrontare. Così instagram è diventato un ricettacolo di contenuti (foto) dove nessuno legge i commenti per via di come sono gestiti e appaiono, ma guarda solo le foto. Un unica verità, la tua, perché si è convinti che quello che facciamo quotidianamente o diciamo, sia molto importante, come se noi fossimo i veri portatori del gusto modo di vivere e pensare.
E il bello qual è? È che funziona. È pieno di pecoroni che seguono altre persone che non danno alcun apporto all'evoluzione della società, ma che vengono seguiti come messia. Ma anche questo fa parte della natura umana, ambire ad essere come le persone di cui siamo invidiose. Ed ecco un'altro lato negativo fomentano dai social, l'invidia..
Beh, se si tratta della natura umana, c'è poco da prendersela con Zucchemberg. Se non fosse stato lui, l'avrebbe fatto qualcun altro.