Ma se due ragazzi passano per il centro di Roma di notte e vengono corcati di mazzate, quale motivo ci sarebbe di punire - a parità di lesioni - gli aggressori in maniera diversa se motivati da
1. colore della pelle delle vittime
2. presunti gusti sessuali
3. squadra di calcio del cuore
4. giochetti iniziatici da bande criminali
5. desiderio d'emulare Arancia Meccanica, appena visto a casa di uno degli aggressori
ma senti, per quanto mi riguarda chi applica violenza in genere (con l'unica eccezione della legittima difesa) lo butterei nei termovalorizzatori per renderlo utile alla società
Mi viene in mente però, per citarne una, il recente caso della ragazza livornese minacciata di morte e buttata fuori di casa esplicitamente perché lesbica. In questo caso quantomeno avresti una base giuridica in più per buttare in galera la famiglia o fargli passare qualche brutto anno.
Io non sento il bisogno di una legge simile, ovvero sono complessivamente neutrale nei confronti della stessa, perché so come mi comporto e la sua approvazione non cambia il mio atteggiamento. Paradossalmente non è chi la sostiene, ma chi vi si oppone con tale forza (e non parlo di te che fai questi ragionamenti, parlo di chi cerca di ostacolarla in tutti modi) a indurmi a sospettare che serva. Basta vedere le scuse della destra, "limita la libertà di pensiero", ma andate a cagare
Il cercare un comportamento logico o sensato nella classe politica, è una perdita di tempo le loro azioni sono solo basate sull'opportunismo
Nel dettaglio, l'essere pro o contro ad una legge, è solo una questione di trovare la scusa per aver lo scontro tra i due schieramenti politici che sia la legge sul reato di genere, o il coprifuoco alle 22/23, poco importa
Ecco, questo esempio è calzante.
Questo caso con il famoso ddl Zan non c’entra niente, ma nulla he.
Niente da fare.
Perché se anche suo fratello gli avesse detto:
“Sei lesbica e mi fai schifo”
Saranno anche un po’ cazzi suoi.
Primo fra tutto, è una cosa palesemente strumentalizzata, le cose poi non sono andate come riportato dai giornali.
Secondo con il ddl Zan avresti solo un aggravante ovvero un qualcosa per aumentare le pene che già ci sono.
Già ci sono.
Assolutamente Infatti il ddl mica dice che non può farti schifo un orientamento sessuale, dice che non puoi discriminare in base a ciò
sicuro, quegli 8 audio della madre dove le diceva fai schifo, sei la vergogna della famiglia, lesbicona che ti fai additare da tutti, ci hai rovinato, non farti più vedere in casa sono sicuramente state male interpretate, le cose poi non sono andate come riportato dai giornali.
Sicuramente
Cmq cambiamo autore che se no si diventa monotoni:
Guardate questa foto. Il divano dell’ufficio di un sindaco trasformato in letto.
Si tratta di Davide Carlucci Sindaco di Acquaviva delle Fonti, bellissima cittadina in provincia di #Bari.
Davide sta dormendo in Municipio, come forma garbata ma netta di protesta, nei confronti del governo e di come verranno ripartite le risorse del #RecoveryFund.
L’algoritmo stabilito dall’Unione Europea indica che al #Sud Italia spetterebbe circa il 60% degli oltre 200 miliardi a disposizione. Perché si calcola la popolazione, ma anche il tasso di disoccupazione, il reddito, la condizione sociale, in particolare di giovani e donne.
E che succede? Che con splendido candore la ministra del Sud Mara #Carfagna ammette che in realtà al Sud arriverà meno del 40% dei fondi. Perché? Non è dato saperlo.
Come non è dato sapere che cosa realmente ci sia nel Piano, al di là di titoli superficiali, che dicono tutto o niente.
Del libro che dovrebbe raccontare il futuro dell’Italia ci è consentito leggere solo la copertina e l’indice.
Due scippi: uno economico ai danni del Sud (e non è una novità) ed uno democratico, ai danni del Parlamento, delle forze politiche, dei cittadini.
Al governo sappiano che questa sarà forse l’ultima occasione per ricostruire l’Italia, restituire centralità al ruolo pubblico e battere le disuguaglianze economiche, sociali, territoriali, di genere e generazionali.
Non ci si meravigli se poi montano sfiducia e rabbia.
A Davide e a tutti i sindaci e le sindache che non abbassano la testa il nostro sostegno e il nostro abbraccio.
C'è qualcosa di vero in quest'articolo?
Che fa la figura del mona è l'unica cosa vera che emerge dall'articolo
Dorme in ufficio? Per me è peculato d'uso.
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Se devi specificare in un articolo che etc etc
Altrimenti staresti inserendo un reato di opinione, be’ diciamo che qualcosa non torna.
sicuro, quegli 8 audio della madre dove le diceva fai schifo, sei la vergogna della famiglia, lesbicona che ti fai additare da tutti, ci hai rovinato, non farti più vedere in casa sono sicuramente state male interpretate
Ma sono audio che la mamma della tipa ha diffuso in radio oppure sono audio personali che in fondo sono anche “cazzi suoi”.
Perché io posso mandare degli audio a mia sorella, riprendendo vecchie discussioni o attriti per mandarla a fare in culo ma fondamentalmente sono sempre cazzi miei anche se li pubblica il fatto.
Poi ti chiedo, saranno mica estrapolati dal contesto oppure era un file audio di tutta la discussione?
Avete trovato il busillis
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La rottura con Rousseau è compiuta: “Il vero tema in gioco è una chiara e netta distinzione dei ruoli. Nessuno può far finta di ridurlo a una mera partita contabile. Va evitato il rischio di ingerenze esterne".
Poi l’annuncio: “A inizio maggio un grande evento online per votare il nuovo Statuto e la Carta dei valori".
Giuseppe Conte è pronto per prendersi il Movimento 5 Stelle.
E per Dheor:
In questo racconto alla Kafka i personaggi sono tre. Abbiamo la signora Maya Forstater, consulente fiscale presso la sede londinese del Center for Global Development. Mrs Forstater ha inopportunamente ma coraggiosamente twittato: «Gli uomini non possono trasformarsi in donne». Jacques de La Palice avrebbe annuito. Secondo personaggio, il suo datore di lavoro che, letto il tweet transfobico, l’ha licenziata. Infine abbiamo la giustizia inglese. A fine 2019 la Forstater ha perso il ricorso contro il licenziamento perché, in sintesi, la sua libertà di opinione finisce dove inizia la tutela delle rivendicazioni del mondo Lgbt che ha una estensione inversamente proporzionale ai diritti delle persone eterosessuali-non transessuali di dire la loro.
Il paradosso sta nel fatto che Mrs Forstater per chiedere il reintegro del posto di lavoro si appellò all’Equality Act, legge del 2010 che dovrebbe tutelare tutti i sudditi di Sua Maestà dalle discriminazioni. Licenziata perché discrimina, lei cercò un’àncora di salvezza nella legge contro le discriminazioni. Àncora che invece la trascinò sul fondo. Infatti i giudici, nel caso Grainger plc v Nicholson che riguardava le discriminazioni religiose sul posto di lavoro, indicarono alcuni criteri, utili per l’interpretazione della sezione 10 di quella stessa legge dedicata a religione e credo, affinché un’idea legata al proprio credo possa venire espressa liberamente. Citiamo due di questi criteri. Il parere deve essere espressione di una convinzione profonda e non una mera opinione e inoltre deve essere «degno di rispetto in una società democratica, non incompatibile con la dignità umana e non in conflitto con i diritti fondamentali».
Vediamo come il giudice di primo grado ha interpretato il messaggio su Twitter della Forstater alla luce di questi due criteri. Secondo il giudice la donna ha espresso solo una mera opinione e, in secondo luogo, tale opinione è capace di creare «un clima degradante, intimidatorio, ostile, umiliante e offensivo». Inoltre, per soprammercato, il giudice ha aggiunto che vi sarebbero «prove scientifiche significative» in merito al fatto che i sessi sono più di due.
Come ha rilevato il giornalista Luca Marcolivio sull’International Family News: «I criteri stabiliti dalla sentenza Grainger plc v Nicholson hanno permesso di applicare le tutele della sezione 10 dell’Equality Act a chi crede nel nazionalismo scozzese, al veganismo su base etica, alla necessità di agire in fretta per fermare i cambiamenti climatici della Terra e pure allo stoicismo greco antico», ma non a chi afferma che un uomo non potrà mai diventare donna. Martedì si aprirà l’appello. Infatti la nostra eroina d’oltremanica non si è di certo arresa.
La vicenda inglese è istruttiva anche per noi italiani. L’emendamento «salva idee» contenuto nel Ddl Zan è solo uno specchietto per le allodole. Il trucchetto in sede di contenzioso sarà semplice: il criterio della libertà di opinione troverà un limite nel divieto di discriminazione. Il punto di forza del Ddl Zan sta proprio in come è stato concepito il criterio di discriminazione che è necessariamente unilaterale.
Facciamo un esempio. Tizio, presidente di un’associazione pro family, afferma che una famiglia è costituita solo da un uomo e da una donna. Caio, presidente di un’associazione Lgbt, trascina in giudizio Tizio. Il giudice applicherà la Legge Zan e affermerà che tale affermazione è discriminatoria perché offende le persone omosessuali. Tizio verrà condannato a un anno e mezzo di carcere. Caso rovesciato. Caio afferma che una famiglia può essere costituita anche da due uomini o da due donne. Tizio trascina in giudizio Caio e perde. Per quale motivo? Perché Caio non ha discriminato nessuno. Tizio ha infatti sostenuto che la famiglia è solo quella formata da un uomo e una donna. Caio, all’apposto, ha affermato che famiglia non è solo quella formata da uomo e donna, ma anche quella formata da due uomini e da due donne. Non ha discriminato le famiglie eterosessuali. Parimenti, discrimina chi sostiene che esistono solo due sessi; non discrimina chi sostiene che oltre al sesso maschile e femminile ne esistono altri. Discrimina chi, come la signora Forstater, afferma che donna è solo quella biologica; non discrimina chi afferma che donna è anche quella biologica, ma non solo. Discrimina chi sostiene che sia naturale solo l’orientamento eterosessuale; non discrimina chi sostiene che sia naturale anche l’orientamento eterosessuale esistendo pure quello omosessuale. L’ideologia Lgbt è, almeno all’apparenza, omnicomprensiva. Il pensiero cristiano no, non gli va bene tutto.
Interpretato in tal modo il concetto di discriminazione, le affermazioni e le iniziative Lgbt saranno sempre inclusive perché non escludono l’eterosessualità e la concordanza tra sesso biologico e percezione psicologica (sono maschio e mi sento uomo) con tutti i loro relativi addentellati. Di converso chi rifiuta l’omosessualità e la transessualità è escludente, quindi non inclusivo e perciò discrimina. In breve il gay e il trans non dicono «No» alla persona etero e alla donna che si sente donna, e quindi mai potranno discriminare alcuno e alcunché. All’opposto il cattolico, rifiutando omosessualismo e transessualismo, non potrà che venire qualificato come «omofobo» e «transfobo». Un trucchetto, quello inserito nel Ddl Zan, efficacissimo per mettere con le spalle al muro la libertà di pensiero e quella religiosa.
Ma l’autentica libertà di pensiero si realizza proprio quando giudica negativamente queste due condizioni e le relative derive, cioè quando, per l’appunto, discrimina, ossia, letteralmente, discerne, distingue indicando alcune radicali differenze tra differenti scelte e condizioni ed esprime un giudizio di valore su di esse, pur nel doveroso rispetto della dignità delle persone omosessuali e transessuali. La vera libertà vuole dunque discriminare, cioè discernere condotte e condizioni, ma tutelando la preziosità intrinseca delle persone che assumono tali condotte e vivono tali condizioni.
Questa opinione qui sopra è ridicola. chi è il tizio che l'ha scritta?
edit eccoli
https://lanuovabq.it/it
Vabbè
Che squallore
Ultima modifica di Necronomicon; 26-04-21 alle 10:39
Però è vero che è un'opinione ridicola, perché dimostra la tesi dei suoi "avversari" perché di fatto vuole garantire la libertà di discriminare tipica della fazione di quel giornale.
Non voglio addentrarmi nel discorso sulla proposta di legge (di cui ignoro il reale contenuto, quindi non commento ciò che non conosco), ma quello che dice è verissimo: "Discrimina chi sostiene che sia naturale solo l’orientamento eterosessuale; non discrimina chi sostiene che sia naturale anche l’orientamento eterosessuale esistendo pure quello omosessuale. L’ideologia Lgbt è, almeno all’apparenza, omnicomprensiva. Il pensiero cristiano no, non gli va bene tutto."
Poi che sia legittimo farlo o no, che sia sensato o no normare la cosa con una legge, è un altro discorso. Però la realtà è quella, c'è chi si arroga il diritto di dire cosa è giusto e cosa no, e c'è invece chi non lo fa.
Il tutto al netto delle idiozie SJW che anche io detesto.
Ultima modifica di Kemper Boyd; 26-04-21 alle 11:32