Non so cosa sia più distopico, la negazione del principio di non retroattività, o il fatto che per fare (per es.) lo sportivo devi avere un comportamento esemplare anche nella real life.
Cioè posso capire (per es.) il cartellino rosso se uno bestemmia durante la partita (poi magari se ha subito un fallo ci sta anche...), ma se uno bestemmia al bar con gli amici e viene ripreso e pubblicato sul webbe allora cosa fanno, lo sanzionano alla partita successiva?
Boh. Questa roba trascende la loro idrofobia nei confronti della "n-word", che è anche quella una cazzata ma vabbè, contenti loro; diciamo pure che niggah non si può dire; ma e i sacri principi del diritto, ce ne fottiamo?