La fondazione (1908 )
«È il titolo di un nuovo Club sorto da pochi giorni a Milano. Il nuovo Club, nato da una deplorevole scissura che non pochi malintesi hanno creato in seno al Milan Club, è composto in maggioranza di attivi footballey e di parecchi appassionati. Il massimo buon volere ed i migliori propositi sono le basi della nuova società che per ora promette poche ma buone cose. Scopo precipuo del nuovo Club è di facilitare l'esercizio del calcio agli stranieri residenti a Milano e diffondere la passione fra la gioventù Milanese, alla quale vanno fatte speciali e assai lodevoli felicitazioni. I nostri auguri di vita lunga, prospera e, quel che più conta, concorde vadano al nuovo sodalizio, che troverà certo nei suoi fondatori quella buona volontà necessaria perché i buoni intendimenti manifestati abbiano il miglior successo.[2]»
(La Gazzetta dello Sport, marzo 1908 )
Il Football Club Internazionale Milano nacque alle ore 23:30 del 9 marzo 1908[3] con il nome di Foot-Ball Club Internazionale (solo nel 1967 verrà aggiunto Milano alla denominazione ufficiale quando diventerà una S.p.A.[4]) presso il ristorante milanese Orologio situato in Piazza del Duomo al numero civico 22. I fondatori furono quarantaquattro dirigenti dissidenti del Milan e la motivazione che portò alla scissione fu il fatto che il club rossonero, il quale si trovava in una fase di crisi societaria sotto la guida del consigliere anziano Giannino Camperio, dopo aver inizialmente stabilito di non partecipare ai campionati 1907-1908 per protesta contro la politica nazionalistica della Federazione Italiana Giuoco Calcio, aveva poi deciso di scendere a patti con la FIGC imponendo il divieto di arruolare calciatori stranieri in aggiunta a quelli già presenti nella rosa.[5] Il nome scelto per la nuova squadra volle, quindi, simboleggiare la volontà cardine della società: dare la possibilità anche a giocatori non italiani di vestire questa maglia.[6] Dalla riunione uscì uno storico verbale, scritto sul retro di un foglio di carta da lettere intestata ad Umberto Muggiani, padre di Giorgio, che fu tra i più accesi fautori della nuova società,[7] il quale costituì l'atto ufficiale di nascita