L'Iliade è un'opera estremamente redpillata perché descrivere alla perfezione la natura maschile e quella femminile, anche oggi a distanza di tutti questi secoli possiamo notare quanto la situazione sia rimasta immutata.
Paride si trova a scegliere tra le proposte di ben tre dee: queste gli servono su di un piatto d'argento tutti gli obiettivi che un uomo ha sempre sognato come ricchezza, salute e potere ma egli rinuncia a tutto questo e sceglie l'amore di Elena, la donna più bella del mondo. Questo descrive come un uomo di fronte a una donna perde completamente il lume della ragione ed è pronto a rinunciare a tutti gli obiettivi e i sogni più importanti, non riesce a capire i danni che portano le proprie azioni infatti fu proprio quella fuga a scatenare la guerra.
Elena è invece è una regina, è sposata con il Re Menelao il quale è follemente innamorato di lei e le permette di fare una vita meravigliosa ma questo per lei non basta: spunta fuori Paride (probabilmente belfaccino) e decide di rinunciare a tutti i benefici della sua vita e scappare. Metafora che spiega che per quanto puoi amore una donna, per quanto puoi impegnarti per cercare di darle una vita da sogno ci sarà sempre il belfaccino che in pochi secondi la porterà via.
Il risultato di tutto questo? Una guerra, migliaia di uomini morti e la città di Troia distrutta.