«L’obbligo vaccinale è costituzionalmente legittimo, su questo non dobbiamo avere dubbi», afferma a
Open il costituzionalista
Francesco Saverio Marini, professore ordinario di Diritto Pubblico presso l’Università Tor Vergata di Roma e già consulente per le questioni di diritto amministrativo dell’Istituto Superiore di Sanità. «L’idea di obbligo trova fondamento nella Costituzione per il semplice fatto che al principio della libertà di salute, contenuto nell’art. 32 della Carta, viene posto un preciso limite che è quello dell’interesse della collettività. Se la propria libertà di salute oltrepassa l’interesse della comunità si può intervenire con un provvedimento restrittivo» chiarisce Marini. «Per spiegare ancora meglio», continua, «possiamo dire che ci sono due limitazioni imposte dalla Carta rispetto alla libertà di salute: la garanzia di una legge che regoli la materia e il rispetto della persona umana. Quindi a livello costituzionale la vaccinazione obbligatoria è legittima purché siano rispettati questi due aspetti».
«Quello che con il Decreto Covid, in vigore fino al 31 dicembre 2021, è stato introdotto è un obbligo di vaccino che tuttavia consente ancora di non sottoporsi alla somministrazione laddove si sia disposti a rinunciare a determinati servizi o attività. Nel caso dei medici l’esercizio del proprio mestiere». Il professore spiega che da qui potrebbe essere fatto un passo ulteriore.
«Se l’evoluzione della pandemia e il rifiuto del vaccino dovessero rendere ancora più grave la situazione, il passo in più sarebbe quello di un obbligo che imporrebbe direttamente una sanzione a chiunque rifiuti la somministrazione, togliendo la possibilità di sottrarsi come accade ora».
«Chiunque dimostri con certificazioni che il vaccino è in grado di mettere in pericolo la propria salute, perché portatore di alcune fragilità, può sottrarsi all’obbligo» spiega Marini, «dunque anche in questo caso possiamo tranquillamente dire che il provvedimento del governo si mostra conforme alla Costituzione e aggiungerei più che condivisibile».