Più che altro l'impressione è che alcuni genitori:
1. Abbiano "educato" i figli un po a cazzo
2. Non si rendano conto che se tuo figlio a casa tua fa delle cose, non è detto che possa fare le stesse cose a casa di altri/fuori.
Visto anche con figli di amici.
A casa tua magari li fai saltare con le scarpe sul divano e gli fai scrivere i muri.
Ma se vieni a casa mia, anche se siamo amici da una vita, e tuo figlio sale con le scarpe sul divano bianco di altri, non dovrei essere io a dirgli che non si fa... no?
Idem se prende i gessetti e comincia a fare Picasso sui miei muri.
Nello stesso modo, se tuo figlio a casa urla come un bombardiere stuka in picchiata, magari non è opportuno che lo faccia in un locale pubblico con altra gente pagante, no?
Non mi sembrano paranoie da vecchio brontolone, è una banalissima questione di rispetto e di senso civico.
Tuo figlio di 3 anni magari può non averceli, te invece si.
Poi mi fa morire la risposta: "eh, ma sono bambini".
Pure la vicina di casa, anni fa (mo il figlio è maggiorenne)... suo figlio adolescente e due amichetti stavano torturando un pipistrello che avevano trovato, glie lo facciamo notare: "eh, ma sono ragazzi".
Glie lo abbiamo tolto di mano, abbiamo chiamato qualcuno... ma oramai non c'era niente da fare.
Ultima modifica di Bobo; 22-06-21 alle 12:00
L'educazione c'entra fino a un certo punto. I bambini sono appunto bambini, non capiscono le cose come le intendiamo noi. L'intelligenza DEVE essere del genitore, nell'esporre i propri pargoli al mondo esterno rispettando i giusti tempi e i giusti modi.
Questo significa che bisogna preparare il terreno. Se porto mio figlio in un nuovo ambiente,devo essere pronto alla prima cosa storta a prendere e andare via. Se il bambino urla, non lo porto a cena in un locale al chiuso alle 20.30, magari vedo come si comporta andando in un posto all'aperto, magari alle 19, e così via.
L'educazione a sberle
Poi oh, non è una scienza esatta, ma educare è un lavoro stressante e ci vuole tempo e dedizione, sia che siano figli,colleghi, alunni. Il mio a 3 anni era incontenibile, doveva avere sempre qualcosa da fare, e al massimo che riuscivo a concedermi era una colazione . Ora, a quasi 5 anni, regge un oretta di pranzo / cena come un signorino. Se si annoia, ha i suoi pastelli e il lego, ma è abbastanza grande per poter essere intrattenuto anche solo a parlare di qualsiasi cosa possa afferrare un bambino di 5 anni (animali, dinosauri, cacca )
Poi oh, da quando ho figli preferisco cenare a casa in mutande e vederli ridere quando dico i loro nomi ruttando però oggi posso "permettermi" una cena in tranquillità senza dovermi alzare 100 volte o mangiare a rate
Nessuno parla di educazione a sberle, ma ogni tanto una cinquina ti entrava in testa più di un migliaio di cazziatoni, siamo fatti così.
soprattutto ai genitori
ma come si fa ad educare i figli se i genitori lavorano 8-10 ore al giorno? cioè al giorno d'oggi è difficile trovare il tempo per se stessi, figuriamoci per i figli abbiamo creato una società fondata sul lavoro perchè tra stipendi/costi della vita e tutto, tocca farsi per forza farsi un mazzo tanto al lavoro, quindi una povera famiglia come può riuscire anche a crescere e a passare del tempo utile con i propri figli?
come sono un sostenitore della linea "è colpa dei genitori", dall'altra capisco anche che questi genitori non hanno quasi tempo (e di conseguenza sbatti) per star dietro ed educare i propri figli
d'altra parte la mentalità di oggi è molto quella di "faccio i figli, poi non ho tempo di stargli dietro, verranno su da soli eh" e il risultato si vede..
Beh, nel resto nelle culture meno occidentali (ricche) non è inusuale che a crescere i figli siano i nonni mentre i genitori lavorano entrambi con orari assurdi o addirittura in altre città / stati rispetto ai figli.
Fa anche ridere che in Italia possano ancora esistere scuole elementari a tempo corto o con solo due rientri, una stortura incredibile che mette fuori dal mercato del lavoro più persone di quante si pensi.
Ultima modifica di Necronomicon; 22-06-21 alle 13:21
la mia ha 7 mesi e quando piange le faccio fare l'aeroplanino sul gas. Faccio bene?
Mi ha sempre turbato quella virgola.
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vedila come un apostrofo rosa
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Considerando che l'OP parlava delle SPA, dove normalmente ci si reca per rilassarsi, alla ricerca di tranquillità, in quanto si presume di mantenere un certo autocontrollo e di non gridare e ruttare come in un incontro clandestino di muay thai.
Se i bambini non hanno questo autocontrollo, e i genitori non riescono/non vogliono/non gli interessa/se ne sbattono sono d'accordissimo a imporre i divieti a chi non ne ha i prerequisiti.
Idem in altri luoghi pubblici con il dovuto contesto.
Vai in un parco a gridare? Ok, sfogati. Ma non venire a rompere i coglioni.
In caso contrario mi sento autorizzato ad andare al teatro La Scala a lanciare i gavettoni pieni di piscio a tutti i presenti