Dio santo, sembrano le supercazzole dei degustatori di vini .Quando lo abbiamo guardato abbiamo un po’ dubitato: non tanto per il colore scuro, quanto per quella parte schiacciata sul lato. Ma poi il taglio ci ha convinti: la lievitazione vorticosa è un esempio luminoso di vigore e vita. E gli alveoli irregolari che spingono verso l’alto nell’impasto giallo vivo – e sembrano non riuscire a contenersi – lo confermano. C’è tutta l’energia di un lievito madre indomito nel panettone del Panificio Grazioli, un esempio gioioso e vitale che riscatta un corredo aromatico timido, che lascia intuire qualche imprecisione da contaminazione (niente paura, si intende solo che qualche aroma generico è dovuto alla presenza, in laboratorio, di altri prodotti dai profumi più invadenti). Qui si viaggia su una strada parallela, del resto, quella del dolce da forno – Nicolò Grazioli è panificatore, figlio e nipote d’arte – in cui i profumi cedono il passo alla lievitazione frizzante, vera protagonista di questo prodotto. Che, però, piace e convince per la trama panosa, soffice e solubile che lascia il palato pulito.
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