Originariamente Scritto da
Zhuge
Due mie clienti piene di debiti (non per colpa loro) han ricevuto l'altro giorno un bel ricorso per azione interrogatoria (481 cc).
Nel ricorso in sostanza si dice questo: io ricorrente Alfa sono cessionaria dei crediti della Banca Beta; Beta aveva concesso un mutuo a Tizio, che Tizio non ha ripagato; Tizio è poi morto e voi due siete chiamate alla sua eredità, ma non avendo ancora accettato o rinunciato io Alfa, che adesso voglio avviare l'esecuzione forzata sull'immobile ipotecato (di proprietà del morto) per via del mutuo, voglio che a breve vi pronunciate dicendo se accettate o meno l'eredità, quindi caro giudice fissa loro un termine per fare questa dichiarazione.
Il ricorso viene da un curioso "studio"; viene infatti da una società tra professionisti in cui partecipano, oltre ad alcuni avvocati apparentati con uno dei più grossi studi di Milano, anche alcune società specializzate in NPL e recupero crediti (queste società in pratica finanziano gli avvocati per avere un servizio legale praticamente in house). Dal sito dello "studio" si apprende che questo offre servizi specifici per la gestione di NPL e del relativo contenzioso e lo fa attraverso procedure automatizzate gestite da un sistema interamente automatizzato che partendo dai dati del gestionale proprietario è in grado di arrivare immediatamente alla redazione dell'atto, perchè il processo è informatizzato.
Ebbene, tutta questa informatizzazione ha prodotto che nel ricorso han toppato le indicazioni di Banca Beta e quindi la prova che Alfa sia effettivamente cessionaria del credito di cui si parla (il mutuo lo concesse Banca Gamma, non Banca Beta); inoltre tutta questa informatizzazione ha anche prodotto che nessuno s'è posto il problema di andare in cancelleria a vedere se per caso non risultasse già una rinuncia all'eredità, che in effetti nel registro delle successioni è stata iscritta ben 5 anni fa.
Se dobbiamo temere l'algoritmo mi sa che per un po' possiamo ancora stare tranquilli.