Ok, c'è il numerino sulla busta paga, ma in fin dei conti quello che conta è il numerino che compare sul CC a fine mese.
Da partita IVA le caratteristiche delle tasse che mi danno più fastidio (e che quindi le qualificano come tali, al contrario delle "tasse" dei dipendenti) sono:
-Doverle pagare tutte assieme: Se avessi all'origine una trattenuta forfetaria del x% pari alle tasse attese in base a una mia stima di fatturato probabilmente non le sentirei più di tanto. Sì, è da mentecatti fare un ragionamento del genere, ma nessuno è perfetto. C'è chi si sega sui tentacoli giapponesi, c'è chi spende soldi che sa già che dovrà pagare di tasse. C'est la vie.
-Costo nascosto nella parcella che ti fa fare brutta figura anche se non sono soldi tuoi: Un cliente paga 1000€, ma non si rende conto che su quei 1000€ ci sono dei costi nascosti e pensa che tu sei un ladro. E ciò incentiva il cliente a cercare di evadere, pagando in nero. Spiegatemi se un dipendente come fa a dire che paga le tasse, se le sue trattenute non sono un fattore di competitività tra i suoi simili.
-Sono soldi che escono dal tuo CC: questa è la prova più lampante che i dipendenti siano preda di un'allucinazione collettiva. Se fosse vero che pagano le tasse allora i soldi uscirebbero dal loro conto, invece escono dal conto del loro datore di lavoro. Semmai è il loro datore di lavoro che paga più tasse per colpa loro.
In fin dei conti il dipendente dice di pagare le tasse come mio figlio paga il gelato con i 2€ che gli ho appena dato. Anzi, almeno mio figlio ha fatto fisicamente il gesto. Il dipendente manco quello.
Per non parlare dei dipendenti pubblici. Sarebbe come dire che se mi passo 50€ dalla mano destra alla mano sinistra ho pagato dei soldi. Buffonate.