Sinceramente no, a rivedere però ora qualcosa mi torna in mente ma al tempo ero ancora un ragazzino e non avevo la testa per queste cose
Sinceramente no, a rivedere però ora qualcosa mi torna in mente ma al tempo ero ancora un ragazzino e non avevo la testa per queste cose
Sul fatto che il programma di storia si fermasse alla ww2 è vero, forse un accenno rapido alla guerra fredda. Del resto in tutte le cartine nelle classi c'era ancora la germania divisa.
Sia mai che a scuola si studi la storia dopo la WW2, si dovrebbe menzionare di terrorismo, trattativa stato-mafia e berlusconismo.
No Mike. No, no Mike. That was so not right! You need to reinstate the lap before, that's not right.Toto? It's called motor race. Okay? We went car racing...
Bhe mi ricordo che pure i capitoli di storia sull'islam si saltavano, come tutto quello che riguardava l'estremo oriente "non è materia di esame".
Anche la famose 5 lettere straniere non venivano contemplate.
Questi sono gli unici anarchici che mi piacciono:
Che poi a voler fare un ragionamento sull'insegnamento della storia a scuola, prendiamo ad esempio il quinquennio delle superiori. In 5 anni devi spiegare la storia dalla boh creazione della terra fino a boh la seconda guerra mondiale. Però gli anni passano, la storia aumenta di conseguenza, ma il tempo di studio rimane quello
Quindi, per forza di cosa, devi condensare sempre più storia, sempre nello stesso tempo dei 5 anni scolastici
A lungo andare dovrai sempre più tagliare o condensare, per forza di cose
Ora, da noi, per volere o per pigrizia (cioè è una cosa voluta o non hanno sbatti di metterci mano), il programma scolastico è sempre quello da boh, anni 60?70? non vorrei dire una castronata, ma mia mamma ha passato la vita ad insegnare e non credo che in tutta la sua carriera sia mai cambiato il programma di studi
Dal punto di vista della società, è grave che i suoi cittadini non vengano formati o almeno, informati, sulla storia recente del proprio paese, visto che è quella che ci ha portato a dove siamo ora.
Bof, da "Carrarino" conosco molti Anarchici della FAI (questa FAI) e loro sono contro l'uso di qualsiasi tipo atto violento o eversione.
(gli altri per me sono terroristi e come tali vanno trattati).
Quello che vorrebbero e' l'utopico mondo dove tutti sono uguali e "liberi", fermo restando che un minimo di regole sono necessarie per la coesistenza pacifica (e questo lo ammettonon loro stessi), ma senza alcuna forma di istituzione o governo, ne tantomeno di "stato": La mia legge la liberta', la mia patria il mondo.
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Ma esiste da qualche parte un posto che è regolato con questa visione del mondo?
L'unica cosa che mi può venire in mente è qualche comunità sperduta dove sono presenti poche persone già se il numero aumenta è difficile gestirsi senza regole condivise, approvate e fatte rispettare
infatti sono dei sognatori dei quali non nutro molta stima, perché in una società complessa l'autogestione senza coercizione lo capisce anche un infante che è irrealizzabile
C'avevano provato in Spagna, nel 1936 (che io sappia la prima e unica rivoluzione anarchica mai tentata), ma è finita male, per colpa di franchisti e stalinisti
Al riguardo: "La breve estate dell'anarchia" di H. M. Enzensberger
Comunque, a mio vedere, un conto è concepire l'anarchia come un ideale utopico (e dunque irraggiungibile, un po' come il comunismo secondo Marx ed Engels), cosa di per sé imho assai poco interessante, un altro conto è provare a mettere in pratica nel proprio piccolo, a livello individuale o di piccoli gruppi, principi antiautoritari (e qui rimando ancora a Colin Ward e al cosiddetto "anarchismo britannico")
In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l’inferno (Kobayashi Issa)
L'anarchico è colui il quale ha una formazione culturale e sociale sufficientemente elevati da potersi dare delle regole da solo e meglio delle regole imposte dalla società. Non c'entra nulla col tizio che vive coi cani e mendica per ubriacarsi.
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il buon Giò spiega a suo modo gli anarchici e la situzione
quindi, millemila correnti di pensiero a parte, sono tutti dei sognatori utopici di una società dove l'umanità ha raggiunto un così alto livello di consapevolezza di essere in grado di autogestirsi da sola senza bisogno di una gerarchia o regole
che quindi è impossibile da realizzare
Il mio massimo supporto a tutti gli Anarchici che stanno subendo attachi ignominiosi da parte dell'opinione pubblica e dello stato.
In questi giorni mi sono visto la serie tv italiana "Esterno notte", incentrata sul rapimento Moro
Mi ha sorpreso perchè è una serie di critica verso il potere e i personaggi del tempo, che sostanzialmente fa vedere come dietro all'omicidio di Moro, ci sia stata da parte delle istituzioni un certo menefreghismo/benestare e un "vediamo come va"
Nel dettaglio, fa vedere Andreotti come un personaggio con zero empatia verso nessuno, che pensa solo al potere e a di cui moro frega niente della fine che farà, basta che questo non vada ad intaccare la sua posizione/stato.
Fa vedere Cossiga, personaggio molto legato a Moro, ma che passa il tempo a piangersi addosso, insicuro, che non riesce a combinare niente, che si appoggia ai consigli degli americani, che spera in meglio e che, come dice Moro in una battuta, soffre di bipolarismo, alternando momenti normali ad altri di forti down e che se finisse in tribunale gli darebbero la parziale infermità mentale.
Fa vedere Berlinguer, a cui interessa solo il partito comunista e l'essere riconosciuto a livello politico.
Fa vedere il Papa, che, sebbene con Moro fossero particolarmente legati, passa il tempo anche lui a piangersi addosso, a fustigarsi, a pregare, a scrivere lettere poco convinte, raccimola 20miliardi per pagare un riscatto senza poi che questo venga portato avanti con convinzione..
Poi fa vedere una sfilza di personaggi politici del tempo di cui non ho memoria/mai sentito parlare, tutti colpevoli di aver fatto in modo che le BR lo ammazzassero invece di liberarlo, pensando ai propri tornaconti
Tutto questo poi con tipo Andreotti che è stato sulla scena politica/di governo fino al 92, Cossiga che è pure diventato presidente della repubblica. Loro, come tanti, non l'hanno ne pagata dal punto di vista della giustizia, ma soprattutto, nè sul piano politico nè su quello popolare..
Insomma, un povero cristo è morto nel menefreghismo di tutti
Personalmente mi sorprende che questa serie e quell'altra su Dalla Chiesa siano uscite nel nostro paese, stranamente così a ridosso temporale poi..L'unica cosa che penso è che criticano personaggi ormai lontani/morti e che quindi ora puoi cominciare a dir le cose come stanno..anche perchè poi a nessuno frega più niente..
Also, per ricollegarmi al titolo del topic, negli scambi che i personaggi delle BR hanno, ci sono due correnti: quelli che credevano realmente che la lotta armata portasse allo scardinamento dello stato così da portare i "potenti del tempo" e le istituzioni ad arrendersi e cedere il potere sotto i continui assalti terroristici/ "di protesta". Allo stesso tempo c'erano quelli che si sono uniti solo per "anarchia", cioè andare contro i padroni, contro chi comanda, far casino, uccidere qualcuno, così giusto per fare, senza una visione e/o sapendo che tanto nulla sarebbe cambiato
Personalmente mi stupisco proprio che si possa pensare di far cadere un intero sistema con qualche azione violenta portata da uno sparuto numero di persone Cioè c'è gente che ci crede proprio che ciò sia possibile