no ma lo diro' all prossimo tentativo di abbordaggio, mi pare un bell'attacco
no ma lo diro' all prossimo tentativo di abbordaggio, mi pare un bell'attacco
E vedi di non scrivere troppi libri mentre torni a casa!
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Ma le altre 39 riviste a cui ha messo mano che fine hanno fatto?
Quasi tutti hanno scritto almeno un libro di merda che nessuno legge, questo qua ne ha scritti 37 (suppongo insulsi, non mi prenderò la briga di approfondire; carver, tu che hai gusti di merda e un cazzo da fare, leggili e facci sapere), che è pure riuscito a pubblicare, senza che nessuno comunque li leggesse. Cosa che non ti rende uno scrittore ma gonfia il curriculum.
Ricchiomba non è molto diverso, stessa mancanza di talento, ma peggiore gestione del proprio nulla. Ecco perché DJcoso lì è uno scribacchino che nessuno legge ma tiene grana, e Alessandro è un fallito che vive tritando la minchia agli ex colleghi in nome delle due baggianate pubblicate con il suo nome sotto.
Tanto rumore per nulla.
Ultima modifica di Barbacrucco; 29-07-18 alle 21:59
bel quadretto
Originariamente Scritto da Barbacrucco
Conosco uno che ha pubblicato diversi libri con la Newton (uno di questi in un certo periodo era pure piuttosto pompato negli Autogrill di tutt'Italia) e tirava su mille euro per ognuno, tutto incluso, ovviamente con l'editor che gli stava alle calcagna per indirizzarlo verso la stesura di un prodotto ritenuto commercialmente appetibile dalla casa editrice, poi naturalmente confezionato con copertina e titolo particolarmente "nazionalpopolari" ("101 modi per rimorchiare turiste moldave travestendosi da Salvatore Aranzulla"...).
Ripeto, voglio essere il nuovo Keiser metalmark djbisio
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temo tu lo sia gia'
Ohnoooooooooooooooo
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Metto anche qui, la spiegazione del keiser alla sua dipartita da tgm: http://www.teamcrimine.it/crimewords...italiana-morta
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quanta amarezza
e quanta verità
Veramente un messaggio amaro... ma forse anche un'amarezza acuita dall'aver visto rifiutate le proprie idee, dai lettori in primis? Io amo le recensioni e la stampa videoludica, e non mi trovo per niente con le sue considerazioni: amo la complessità quando è necessaria, non se sostituisce inutilmente ciò che è il tema di una rivista come TGM: principalmente dare un'idea di come sia un gioco ed un parere competente in merito. L'amarezza del suo articolo me la trasmette soprattutto la denigrazione di chi non la pensa come lui... sugli aspetti economici non dico nulla, perchè voglio solo argomentare il punto che mi ha toccato personalmente come lettore, e che dal suo articolo mi vede inquadrato come non sono. Non cerco la 'semplicità', la polemica, il merò numeretto; non ho perso la voglia di argomentare; mi amareggia questa generalizzazione 'al ribasso' dei lettori fatta per giustificare il rifiuto della sua svolta redazionale (playlist). Che rispetto; che forse era giusto fare: ma forse c'èra una via di mezzo più complessa tra il prendere atto del fallimento del proprio lavoro e l'autogiustificazione attraverso lo svilimento generalizzato di tutta la categoria dei lettori.
Ultima modifica di Alessio; 31-08-18 alle 23:57
ma perché è tutto parte di un quadro (desolante)
il progressivo estinguersi della carta stampata rientra nella semplificazione, nel rifiuto dell'approfondimento, negli slogan a effetto, l'oggi è il turbinare delle frasi lapidarie, spesso sceme e sempre caduche, dei social
ha vinto la superficialità
Non avrei potuto dirlo meglio.
Comunque, non è morta solo la stampa videoludica, è proprio il sistema non informazione che se la passa male...
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...there's no need to say thank you, the best way to say it is beeing here and fight with us. - Skip
Perdonami, ma il tuo non essere d'accordo vale una sola opinione in mezzo a quella di una massa di persone.
Perché le critiche che ho letto, sono almeno un paio di anni che le sento esprimere da persone che lavorano nel settore. Perché di ragazzini disposti a lavorare gratis ce ne sono sempre stati e sempre più editori negli anni ne hanno approfittato. E di lettori che se ne fregano della recensione solo per discutere del numero il mondo ne è sempre stato fin troppo pieno. Ti basti pensare che non meno di cinque anni fa, parlando con Kikko, gli dissi che secondo me il vero balzo della stampa videoludica sarebbe stato quello di abolire il voto, perché fuorviante. Leggendo la stessa identica recensione, io potrei dare un 8 ad un gioco, qualcun altro un 6. Figuriamoci quando si usano i decimi (ora mi dovete spiegare la differenza che esiste fra un 8.4 e un 8.5).
E se alla gente alla fine interessa solo il voto, all'editore serve solo un ragazzino che per un gioco gratis recensisce il gioco dando quel voto. Del resto, quante volte vengono sul forum riportati solo i voti dei giochi? XYZ ha preso 9 su Edge. Ottimo, e perché? Per quale motivo? Non si sa, però intanto ha preso nove. E per prendere nove non ti serve un professionista che venga pagato il giusto.
Sia chiaro, io sono sicuro che tu possa apprezzare una buona recensione. Ma lo fai tu. E tu da solo non compri abbastanza riviste da tenere in piedi la baracca
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Ti ringrazio per la argomentazione ben costruita e pacata. Ciò che dici è vero, però se la soluzione è smettere di recensire il gioco, perchè tanto già lo può fare chiunque, e mostrare la propria cultura (videoludica e non) scrivendo altro... ovviamente si cerca anche un altro pubblico, in cerca di solleticazioni intellettuali che prendono il gioco come punto di partenza di un approfondimento sociologico, cinematografico, artistico, storico, letterario ecc... può essere stimolante, può essere una crescita... ma c'e da vedere se 'in grandi numeri' questa platea esiste. A me interessa che TGM parli di videogiochi e di cultura del videogioco (cioè che parli di giochi e che parli del mondo che sta attorno al videogioco), non che parta dal videogioco per andare a parare in qualche laterale altrove, seppur nobilissimo dal punto di vista culturale. Scrivi che a tanti interessa solo il voto, magari sbirciato aggratis online... a maggior ragione credo sia utopico pensare un pubblico che non solo cerchi ed apprezzi una buona recensione (anche io scommetto che tu sia tra noi), ma addirittura voglia l'approfondimento 'altro'... il ragionamento fatto da Todeschini a suo tempo partiva da premesse corrette (dare ciò che i giovani improvvisatori non riuscirebbero a dare), ma arrivava al risultato paradossale di fornire un prodotto che ancora meno gente voleva (una non recensione)... poi ovviamente rimane aperta la questione: su tgm sono arrivati redattori validi o no? Lo scopriremo paragonando l'idea post recensione all'esperienza di gioco... e si tireranno le somme, cosa che ora è prematuro fare.
Il cestinamento delle recensioni e' stato discusso per almeno sei mesi. E voi che ne dite?
Mi son ritrovato a ricordare quando leggevo e rileggevo la recensione di Lords of the realm 2 per mesi in attesa spasmodica che uscisse il gioco e che riuscissi poi a trovarlo piratato da qualche parte
Ricordo ancora l'emozione del primo avvio a casa di un mio amico ed il disapputno dei video con effetto interlacciato
Allora le recensioni avevano un senso, erano l'unico modo per sapere qualcosa del gioco, ce n'erano "pochi" e duravano a lungo anche per questo.
I voti per me hanno sempre avuto un'importanza relativa, li guardavo e consideravo ma salvo non fossero proprio bassi non mi hanno mai trattenuto dal giocare un titolo che mi sembrava interessante, cosa che non è cambiata neppure oggi.
Già allora però c'erano le polemiche "voto troppo alto/basso"/"venduti"
TGM era la rivista "seria", quella fatta meglio, non da bimbiminkia.
Che le cose oggi siano cambiate lo possiamo vedere tutti, c'è tantissima offerta e non ha più senso leggere lunghe recensioni (tanto meno filosofiche) su un videogioco ma non perchè non siano un'opera d'arte (alcuni) ma perchè non serve più.
Non è solo questione di voto ma in due minuti di gameplay su youtube ti rendi conto meglio e più velocemente se il titolo fa per te, magari si segue uno youtuber che ci gioca e nello stesso tempo di leggere una recensione hai visto e sentito ciò che ti serviva per decidere e magari ti ha pure divertito (ed anche sul discorso competenza alcuni youtuber son bravi, pochi cazzi, e prendono pure bene per il loro lavoro).
Aggiungiamoci poi che con la flessibilità del mercato attuale non serve neppure più piratare i giochi visto che li trovi a prezzi spesso molto bassi anche dopo poco l'uscita, salvo la febbre da day1 oggi puoi provare parecchi titoli senza svenarti.
Ricordo ancora la bruciatura di culo di aver speso 60.000£ (scontato) su Nascar Racing prima di averne letto qualcosa e poi dovermelo pure far piacere. Oggi su steam chiedi il refund ed amen quando non ci hai speso 10€ e notte.
Il mercato è cambiato, si è passati al digitale ma la carta stampata (non solo delle riviste di videogiochi) non ha saputo adeguarsi e solo adesso sta provando a rimediare...ma è già troppo tardi per molti.
Forse la cosa giusta da fare sarebbe stato cercare di imporsi subito come sito di riferimento nell'ambito in modo da tenere vivo il nome ed il prestigio anche online invece si è fatto solo il forum (che è quasi sopravvissuto per conto suo nonostante i continui tentativi di soppressione) per poi passare magari a fare video recensioni su youtube.
Gente come Galeazzi ne ha fatto un mestiere.
Ed invece il treno è partito pure in italia, pur con fatica ma è partito, ora è bello lanciato e le riviste cartacee sono rimaste in stazione.
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Più che altro trovo che l'80% delle recensioni in lingua inglese faccia il culo alle recensioni che trovo in italiano.
Secondo me c'è anche un'altra questione che riguarda The Games Machine in sè. Con 30 anni sul groppone, è entrata in quella "sindrome" da Tex e Diabolik. Cioè, per chi è rimasto ad acquistarla è diventata un monumento la cui sopravvivenza non avviene per il suo saper cambiare, ma proprio per il suo rimanere uguale a se stessa con minimi accorgimenti, trovando in quello la sua identità. Lo stesso discorso varrebbe per La settimana enigmistica, che però concretamente ha tirature che farebbero sbavare d'invidia chiunque e - leggo - è un caso unico nel panorama italiano.
Il problema è che The Games Machine, a differenza delle riviste che ho citato, è un prodotto di giornalismo (e non di intrattenimento), che ha l'attualità come suo centro, quindi dovrebbe adeguarsi particolarmente a un mondo che cambia, e rifletterlo. Da TGM ci si aspetta che debba "servire" a qualcosa, un qualcosa che però qualcun altro già dà, gratis e non sempre in modo incompetente come si avrebbe la tentazione di dire per semplificarsi le cose. Avrebbe persino più senso, con la concorrenza e il mondo diverso che hai citato, proporre uscite magari anche trimestrali fatte solo di approfondimenti e "dossier", cercando lì l'identità alternativa del prodotto rispetto alla marea di anteprime, video, recensioni, let's play e compagnia bella della rete. Mi pare l'avesse scritto Rikkomba qualche tempo fa. Magari pure scegliendo canali differenti, tipo la libreria.
La domanda è: è più importante un'identità alternativa del prodotto rispetto alla concorrenza, indispensabile per sopravvivere sul lungo termine, o l'identità che il prodotto già ha ma che lo relega in una nicchia (non scrivo peggio per scaramanzia)? Schiacciato dalla concorrenza stessa? Le due cose coincidono? Purtroppo mi sa di no. Senza contare che poi qualunque ripensamento radicale di un prodotto dovrebbe essere accompagnato da un marketing che lo segnali: in mancanza di una cosa del genere, la metamorfosi diventa harakiri. Ed è purtroppo una critica che mi sento di fare sicuramente al corso delle Playlist, pur non essendo tra i detrattori. Senza poter spendere, temo che il tuo marketing possano essere solo la tua immutabilità e la relativa abitudine dei clienti.
Di sicuro il pubblico di TGM ha scelto l'identità antica senza se e senza ma, e la decisione va rispettata.
Comunque a mio parere i giochi allegati furono una megatoppa messa su queste problematiche che già cominciavano a venire a galla all'epoca di internet. E alla lunga hanno coperto l' "assenza di necessità" della rivista di videogiochi, tornata a galla fatalmente quando sono scomparsi. Io leggevo sempre "La rivista l'ho presa solo per il gioco". Ora che il gioco non c'è più...
Ultima modifica di Diduz; 05-09-18 alle 11:02
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