qual è il problema? Sono italiani che non usano l'italiano? Si scontrino nel mercato mondiale, qui non hanno vie preferenziali di simpatia.
Ormai quasi tutti i giochi di una certa importanza hanno almeno i sottotitoli in italiano, quelli solo in inglese sono solitamente di case di sviluppo più piccole che facendosi due conti valutano l'investimento non conveniente rispetto ai benefici che porterebbe. E su questo, a guardare i dati di vendita, non possono certo venire biasimati, studi italiani compresi
Ad oggi trovate certe etichette di vino prodotte in Italia che hanno la descrizione del prodotto solo in inglese, dipende qual è il tuo mercato di riferimento.
Ovviamente la scelta deve essere specificata subito e chiaramente, a me ad esempio fece incazzare quando gli sviluppatori del nuovo Torment cancellarono l'italiano pur avendolo annunciato da tempo col raggiungimento di uno stretch goal nella campagna kickstarter, ecco, quello per me è scorretto.
Si, il problema è che in tutti i paesi che hai citato le stesse case di sviluppo vendono mooolte più copie che in Italia, non è che lo fanno per spirito patriottico
Ultima modifica di Sbonk; 25-07-17 alle 17:43
Ultima modifica di nobody47; 25-07-17 alle 18:10
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Mah, io questa demonizzazione non l'ho mica vista. Ho visto qualcuno che si premura di far sapere a tutti che boicottera' il certo videogioco perche' non localizzato, non mi e' mai capitato di vedere qualcuno che boicottasse un gioco per il fatto di avere anche la lingua italiana.
Poi posso comprendere chi ha difficolta', pero' farlo per una questione di principio proprio non lo capisco. Soprattutto non capisco il bisogno di accusare chi gioca ai giochi in inglese, come se l'essere in grado di comprendere una lingua straniera fosse una colpa.
Io non intedevo quello che dici tu per demonizzare l'italiano, ma il fatto di insultare o ritenere inferiore o che non capisce niente chi magari gradisce giocare in lingua Italiana, ma anche l'augurasi che un gioco non venga tradotto e sono cose che ho letto proprio nei casi di Mass Effect e Torment ai tempi e per me questo atteggiamento snob è pari a chi fa le crociate sul doppiaggio.
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Se è per questo anch'io preferisco giocare coi testi in italiano a quei giochi con tanto da leggere, più per pigrizia che per altro, però se gli sviluppatori decidono in un'altra maniera non ne faccio una tragedia e se il gioco è valido lo prendo lo stesso. Poi come diceva qualcuno più sopra l'inglese nei videogiochi solitamente è davvero basilare, lo sanno anche i dev che il gioco sarà giocato da non madrelingua e che deve essere fruibile anche a loro, torment ad esempio è un'eccezione, ma già dall'inizio era un progetto di nicchia.
La mia esposa stava al fiume, señor, a lavare... un gringo l'aggredì e la voleva...
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quando ci sono due fazioni gli scemi sono equamente distribuiti
certamente, ma in realtà il discorso è molto più ampio (e pure OT)
siamo un paese secolarmente abituato alle invasioni (+ o -) barbariche, svendiamo le nostre glorie, le nostre aziende, il poco prestigio che avremmo ecc e ci mettiamo a 90° anche di fronte all'uganda
se uno provasse a vendere un gioco non localizzato in francia o in germania (dove magari c'è più gente che conosce l'inglese che da noi) non venderebbe una copia
noi, invece...
e chissà perché sono nazioni più rispettate mentre a noi non ci caga più nessuno
ma chi te l'ha detto che in francia o germania non comprano i giochi se non hanno le loro lingue?
eh, in italia si vende poco a prescindere
discorso un filo più complesso di un "non c'è abbastanza nazionalismo" buttato a caso
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è anche vero che in paesi come la francia si localizza di più e non vale solo per i vg, basti guardare all'industria del fumetto, e questo non perché in Francia siano più nazionalisti ma perché c'è un florido mercato per quei media, in Italia se giochi a qualsiasi cosa non sia PES sei automaticamente uno sfigato, e la cosa mi andrebbe pure bene se si trattasse solo di vg ma che in un paese che ha partorito geni come Pratt e Magnus ci si debba vergognare di leggere anche un banale Tex Willer è semplicemente una vergogna.
Pure un fenomeno mediatico come zerocalcare è confinato al solito circolino di geeks.
Poi la cosa cambia da paese a paese, la Polonia ad esempio è un enorme consumatore di rpg e infatti il polacco è sempre tra le prime scelte per la localizzazione
Ultima modifica di stronzolo; 25-07-17 alle 20:48
La mia esposa stava al fiume, señor, a lavare... un gringo l'aggredì e la voleva...
Sì ma la Francia non è l'unico paese dove si parla il francese. Giusto per dire eh.
Fermo restando che in Francia ha sede uno dei publisher più grandi.
Purtroppo l'Italia è un paese in cui si vendono tanto le serie annuali (FIFA, COD, e simili) e pochissimo altro, per questo non conviene affatto localizzare giochi un po' più di nicchia. E poi l'italiano si parla solo in Italia, per tornare all'esempio della Francia.
non sarà mica che io, invece, mi documento invece di ricorrere a obsoleti luoghi comuni?
http://www.lastampa.it/2017/05/12/te...1O/pagina.html
e forse non sai neanche che i quarantenni (non i bimbiminkia) sono la categoria più grossa dei videogiocatori in italia
e così via
vuoi un trattato?
non sfidarmi! , potrei farti leggere una roba che, al confronto, la treccani è un libricino
ma vabbè, esco, questa volta sul serio, dalla faida, tanto non c'è niente da fare
Si ma non fermiamoci ai titoli, cosa c'è in quel miliardo? Tutto. PC, console fisse e portatili e addirittura app, che permettetimi ma da vecchio brontolone faccio fatica a considerare videogiochi. Sai quanto fa in microtransazioni un clash of clans o un candy crush? Cifre surreali
In quello stesso articolo si dice che l'intero mercato fisico del videoludo italiano vale 350 mln e che quello PC è in calo, si dice che il DD vale 300 mln tutto compreso: console, PC, abbonamenti vari ed appunto, app. A me piacerebbero i dati scorporati del solo mercato PC: mi' zia all'alba dei 50 anni ha speso in candy crush quello che io probabilmente non riesco a spendere in 2 giri di saldi steam. Poi se vogliamo raccontarci che l'Italia è piena di 40enni che giocano a The Talos Principle e ad Inside raccontiamocelo pure, ma non è così
Quando discutevamo della mancata localizzazione del nuovo Torment qualcuno portò i dati delle vendite di Pillars of Eternity in Italia (gioco localizzato ed anche bene): erano qualcosa come 7.000 copie, ci credo che prima di tradurre un gioco del genere uno si faccia due calcoli
questo senza contare che quello è uno studio di AESVI, che di sicuro non è imparziale
Trovare dati fatti bene, completi con le percentuali ben distinte è cosa difficile!
Se un gioco non ha parti audio potrei giocarmelo pure in italiano se tradotto bene, ma se hai i dialoghi vado sempre per l'originale. Mi spiace ma ormai non ci sono più doppiatori bravi, se ne salvano una manciata e non vengono presi per giochi minori. Ora non so se la qualità dei doppiatori si è abbassata negli anni o il format recitativo italiano li costringa a recitare da culo (stile soap-opera). Giusto prima giravo un attimo in tv e mi becco un james bond con un personaggio secondario per parlava ed era agghiacciante, giro mi becco un altro film (con jude law mi pare) e le voci erano fuori sincrono di mezzo secondo.
Una cosa che mi fa imbufalire sono i ragazzi d'oggi che snobbano l'inglese a scuola come materia "che nella vita non mi servirà mai"
Questo discorso poteva essere vero negli anni 60 per i figlio di un carrozziere che avrebbe fatto il lavoro del padre in un piccolo paese di campagna, fermo restando che male non faceva imparare una nuova lingua, anche vero però che se poi non hai occasione di usarla ti dimentichi tutto.