Nei meandri e nei cunicoli

Erano tutti lá, tutta la squadra. Niente era successo.
Eppure mancava qualcosa nei loro occhi

(just4spam continua la storia, ogni post continua la storia e arriveremo a comporre magnifici capitoli di una storia senza direzione)

L'humor vitreo era stato risucchiato ed ora i loro occhi giacevano sgonfi nelle orbite come le mammelle di una donna anziana.

Davanti ad essi l'aurora boreale disegnava frattali sui volti incapaci di vedere, ora che tutto era spento, ora che tutto era buio, ora iniziarono a realizzare qualcosa. Qualcosa di terribile.

"E' bello, qui" disse il serpente di ghiaccio, mentre si accoccolava arrotolato attorno ad un astore

(BRAVISSIMI)

Fu a quel punto che il signor Kaufmann smise di osservare il silenzio e sillabò quel nome.

Era un luogo, e tutti lì lo conoscevano.

Al sentirne il nome, batterono per pochi secondi palpebre aliene, un occhio estraneo, e sentirono la Terra correre intorno alla sua stella.

Quel luogo riportó alle loro menti paure sopite, come un arcaico senso di irrequietezza, tutti trattennero in respiro mentre i ricordi riaffioravano. Uno di loro prese a tremare e si gettò a terra cercando a tentoni qualcosa. Trovó un sasso e lo strinse al petto mentre si rannicchiava in posizione fetale. Le nocche bianche dallo sforzo.

Poi Arthur urlò a squarciagola "FOTTESEGA !" corse alla sua razzonave, indossò il casco, si allacciò la cintura, chiuse la cabina di pilotaggio e premette il pulsante dell'autodistruzione.

Pochi secondi dopo un grande e meraviglioso falò ardeva al centro della radura, e tutti loro andarono a scaldarvisi.

CHIUDO per palese copiatura di una puntata del dottor chi :tsk:

disse Salgari, materializzandosi dall'Empireo dei Blu

Mentre il nostro pianeta era in grado di realizzare un progetto di legge sulle intercettazioni telefoniche e non mi era mai capitato di leggere il tuo indirizzo che domani mattina devo andare a prendere il primo volume a casa mia e di chiedere un passaggio verso la città di Viterbo

e fu con quest'ultimo pensiero che Gianni si svegliò di soprassalto, sudato, il cuore che batteva a 120 e tutte le lenzuola attorcigliate.
In pochi secondi si rese conto che era stato tutto un sogno, e pensò: "Devo smetterla con la peperonata alle 8 del mattino. Ma soprattutto devo smetterla con i topi morti a mezzogiorno. E alla sera..... NO, DECISAMENTE DEVO SMETTERE!".



The End

Era la canzone dei Doors che stava ascoltando in quel momento mentre il suo numero di cellulare era stato detto alla radio

(tornate nel mood, andavate bene fino all'ultimo post di S'ignora)

Una brezza le rinfrescò le cosce...era bellissima e lui non l'aveva mai dimenticata...la curvatura del suo cranio veniva percorsa dal suo sguardo veloce quanto la luce del sole lambisce la superficie del nostro pianeta...

Una luce in fondo al Sistema Solare.

Stavano arrivando.

La squadra si ricompose. Kaufmann prese di nuovo la parola:

"è ora di andare, il nostro pianeta ci chiama"
La ragazza emise un squassante e forte peto. Quando comincio' a correre, rossa in volto, i due ragazzi videro un peto dietro l'altro, sempre piu' potente, e capirono di essere caduti in una trappola.

:rotfl: vaffanculo :rotfl: