Re: Di fronte a morte certa
E i campi in Cina nel nord ovest comecazzosichiama
Re: Di fronte a morte certa
Ha molto a che fare con la religione secondo me. Accettato l'inevitabile aspettano la giustizia divina per rivalersi
Re: Di fronte a morte certa
Sara pure che preferivano una pallottola in testa a chissà quale tortura c'era in serbo per chi si ribellava.
Re: Di fronte a morte certa
Meglio un colpo in testa piuttosto che fa arrabbiare le guardie e diventare il loro giocattolino per le settimane successive :sisi:
Re: Di fronte a morte certa
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Necronomicon
Ha molto a che fare con la religione secondo me. Accettato l'inevitabile aspettano la giustizia divina per rivalersi
Si beh, come detto avrebbero provocato al più un paio di morti oltre la loro, aggiungendo morte su morte. Forse è un discorso che valeva più per rabbini e religiosi vari, uomini di mezza età, gente che non aveva mai fatto del male a nessuno in vita loro. Per i più giovani, spesso magari anche attivisti e più laici è forse un po' più diverso e portato al limite questo ragionamento. Poi come detto non parlo per forza di ribellarsi con la violenza, ma anche solo farsi ammazzare altrove, non direttamente sul posto prestabilito, o rivolgendo agli sparatori non dico parole d'odio, ma quantomeno di superiorità morale e di lucida condanna del gesto
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Nightgaunt
Sara pure che preferivano una pallottola in testa a chissà quale tortura c'era in serbo per chi si ribellava.
Sì ma per questo ho ben diviso i due casi, i deportati nei lager e quelli che venivano uccisi nelle fosse comuni ad est. Per i primi sicuramente (ma il motivo principale è la piccolissima speranza di sopravvivenza) per i secondi è più diverso
Re: Di fronte a morte certa
Io avrei provato a fuggire.
Per fermarti dovevano comunque sparati, quindi, niente agonia supplementare.
Fare un discorso sui principi, sarebbe servito a nulla, statisticamente, la vedo come unica opzione.
Re: Di fronte a morte certa
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MaoMao
Io avrei provato a fuggire.
Per fermarti dovevano comunque sparati, quindi, niente agonia supplementare.
Fare un discorso sui principi, sarebbe servito a nulla, statisticamente, la vedo come unica opzione.
dipende, se eri stato preso all'inizio della guerra e non avevi nessuna abilità particolare era la condotta sicuramente con meno sofferenze.
Se invece avevi qualche capacità particolare venivi messo al servizio del reich
se invece non avevi abilità ma magari ti avevano preso in un periodo in cui, prima di essere internato sapevi che la guerra la stavano perdendo e anche male, probabilmente ti conveniva tenere duro e sperare di campare abbastanza da essere liberato.
Alla fine della fiera, dubito che comunque uno riesca a ragionare così lucidamente in una situazione come quella, e prendere certe decisioni....
Re: Di fronte a morte certa
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MaoMao
Io avrei provato a fuggire.
Per fermarti dovevano comunque sparati, quindi, niente agonia supplementare.
Fare un discorso sui principi, sarebbe servito a nulla, statisticamente, la vedo come unica opzione.
Lì denudavano per questo, impedirgli di scappare, oltre che per facilitare l'impossessarsi di beni di valore nelle tasche e quant'altro.
Comunque con discorso sui principi intendevo qualcosa tipo "Mi fate schifo", "Non vi vergognate a fare questo?", "Io almeno muoio con onore da uomo per bene" o cose cosi, qualcosa che potesse dare uno smacco al sentimento dell'assassino pur se ciò non lo avrebbe comunque fermato. Magari poi ci saranno stati sicuramente atti del genere tra le migliaia di persone trucidate in quel modo. Quelle azioni terminarono dopo un po', e si cercò una soluzione più tecnica e asettica possibile, proprio perché i soldati dopo un po' impazzivano
Re: Di fronte a morte certa
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MaoMao
Io avrei provato a fuggire.
Per fermarti dovevano comunque sparati, quindi, niente agonia supplementare.
Ah davvero, perché, sei Bolt?
E da quando essere sparati comporta morte immediata?
Re: Di fronte a morte certa
Le madri erano costrette a tenere i bambini piccoli in alto così un tiratore colpiva il bambino,l’altro la madre.
Erano slavi del cazzo o ucraini non le SS direttamente all’inizio, per ovvi motivi.
Agghiacciante.
Re: Di fronte a morte certa
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Nightgaunt
Ah davvero, perché, sei Bolt?
E da quando essere sparati comporta morte immediata?
Si, sono Bolt.
Re: Di fronte a morte certa
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Nightgaunt
Ah davvero, perché, sei Bolt?
E da quando essere sparati comporta morte immediata?
Dipende
Se vieni sparato nello spazio senza tuta muori subito. A papà.
Re: Di fronte a morte certa
Adesso mi immagino il quarantenne cecoslovacco denutrito dopo una marcia forzata di 8 ore nella neve che improvvisamente pensa di poter seminare i 40 e passa ventenni tedeschi robusti ed atletici.
Re: Di fronte a morte certa
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Stefansen
Lì denudavano per questo, impedirgli di scappare, oltre che per facilitare l'impossessarsi di beni di valore nelle tasche e quant'altro.
Comunque con discorso sui principi intendevo qualcosa tipo "Mi fate schifo", "Non vi vergognate a fare questo?", "Io almeno muoio con onore da uomo per bene" o cose cosi, qualcosa che potesse dare uno smacco al sentimento dell'assassino pur se ciò non lo avrebbe comunque fermato. Magari poi ci saranno stati sicuramente atti del genere tra le migliaia di persone trucidate in quel modo. Quelle azioni terminarono dopo un po', e si cercò una soluzione più tecnica e asettica possibile, proprio perché i soldati dopo un po' impazzivano
Alcuni di Al-Qāʿida ancora hanno la coscienza scossa per quell'Italiano che ha detto "adesso vi faccio vedere come muore un italiano"
Re: Di fronte a morte certa
Sfugge forse un concetto: non è che nei campi si stava come in hotel. C’era poco da mangiare, lavoro fisico e situazione di costante stress psichico. Morale, non è che si fosse in condizioni di salute top per provare a far chissà che fugone, ribellione etc.
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Re: Di fronte a morte certa
Ma si è capito che, comunque ed in ogni caso, ci si ritrova davanti a morte certa?
Si è capito che alla base di questa discussione c'è una domanda la cui risposta è qualcosa di soggettivo?
Per come la vedo io, proverei a fare quei TRENTACINQUE CENTIMETRI di fuga, sapendo che al 99,9% sarei sparato alle spalle ma sereno di aver tentato la fortuna di una svista clamorosa.
Ma come cazzo si fanno a contestare le risposte personali?
Re: Di fronte a morte certa
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ND
Sfugge forse un concetto: non è che nei campi si stava come in hotel. C’era poco da mangiare, lavoro fisico e situazione di costante stress psichico. Morale, non è che si fosse in condizioni di salute top per provare a far chissà che fugone, ribellione etc.
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Se rileggi bene quello che ho scritto, non ho parlato dei campi, ma ho fatto bene la distinzione tra questi, dove era la speranza a renderti schiavo, e le fosse comuni (aspetto poco noto dell'Olocausto, almeno in occidente) dove il tutto avveniva in fretta e a pochi giorni dall'essere fatto prigioniero. La morte era certa dal momento che era facile capire che da lì a qualche minuto ti avrebbero sparato
Re: Di fronte a morte certa
Credo che sia oggettivamente impossibile immaginare quello che ti possa passare per la testa in quel momento. Puoi fare mille congetture, e potrebbero essere sbagliate tutte.
Per esperienza personale ne ho passate veramente di ogni, anche molto pesanti, ma c'è stata una situazione in particolare in cui ho totalmente sragionato. Ero fuori di me completamente. Non l'avrei mai pensato possibile. Eppure..
Re: Di fronte a morte certa
Penso che l'istinto di sopravvivenza di fare il bravo e sperare di sopravvivere prenda sempre il sopravvento rispetto alla pallottola per chi cerca la fuga.
è la ragione dell'esistenza della figura dei Kapò, che poi venivano uccisi come gli altri quando arrivava il momento.