https://www.ilfattoquotidiano.it/202...talia/6463662/
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quanti cazzo ne hanno aperti a milano?
sticazzi proprio :asd: sono giusto andato a visitare* quello in cordusio
*entrato, passato rapidamente, uscito
:asd:
c'è cmq uno starfucks bar al cc di assago
Il motivo è semplice...in italia restano bar per turisti e ora milano non ne ha più...
Tralasciando il pippone, buono/non buono e bla bla...costa tutto il doppio/triplo rispetto ad un bar normale, con la conseguenza che non è posto per farsi il caffettino mattutino.
...oltre al fatto che da noi esiste il concetto del caffé al volo mentre i prodotti di Starbucks nascono con la filosofia del sorseggio in movimento...
in movimento da seduti? :fag:Citazione:
Originariamente Scritto da Orologio
immobilis in mobile
ma se gli stanno facendo una guerra assurda per non fargli aprire dove cavolo vuole nel nostro bel paese :asd:
penso che se potesse, ne avremo non so quanti in ogni città :sisi:
in italia ce ne sono solo 15 :rotfl: ma quanto si cagano sotto che faccia chiudere millemila baretti, un pò come fanno la guerra ai mac donalds/burger kings o kkfc che manco so dove siano nel nostro paese :bua:
https://www.truenumbers.it/starbucks-in-italia/
mi stan sul cazzo anche solo per il nome delle porzioni :fag:
per molte bevande "tall" è la più piccola, ma vaffanculo
https://deliverytraining.it/wp-conte...y-training.jpg
le calorie :facepalm: che frociata da fiocchi di neve
Forget small, medium, and large. If you frequent the coffee mega-chain Starbucks, you know these sizes aren’t a menu option. When you’re ordering at Starbucks, you better know your tall, grande, or venti. So what’s the story behind this unconventional naming convention?
Well, it all started in Italy.
On a fateful trip to the coffee-loving country in 1983, Howard Schultz, the founder of Starbucks, became “captivated with Italian coffee bars and the romance of the coffee experience,” the Starbucks website says. So much so, in fact, he wanted to emulate that experience in the United States with his own coffee shop, Il Giornale.
You may have never heard of Il Giornale, but it was a mini-coffee chain Schulz started in 1986 — a year before he purchased a tiny Seattle brand called Starbucks and turned it into the coffee behemoth we visit today.
In her book, Grande Expectations, author Karen Blumenthal wrote that Schultz “wanted to convey a different image, something far more exotic than a simple cup of joe.” Since stores were inspired by the coffee scene in Italy, Schultz wanted to honor that heritage with “distinctive names” for the beverages, hence the Italian beverage names like macchiato, cappuccino, and latte, and Italian sizes terms like grande and venti.
Il Giornale eventually expanded into the Starbucks we know today and certain Italian aspects, like the names came along with it.
For many years, the Starbucks menu had only three sizes listed: short, tall, and grande. Short was considered a small (8 ounces), tall was a medium (16 ounces), and grande was a large (16 ounces). In fact, “grande” is Italian for “large.”
And then the “venti” size came along and changed everything. When venti was added to menus, the short was taken off to save space. Tall became a small, grande became a medium, and venti became the new large.
Another cause for confusion is the fact that the ounces in a venti differ between hot and cold drinks. Ordering a venti, which means “20” in Italian, will give you a 20-ounce hot beverage, but a 24-ounce cold beverage. Starbucks set this standard so consumers can enjoy the same amount of beverage without paying for the space the ice takes in the drink.
Menghia il cringe di usare termini italiani a casaccio.
E il cringe al quadrato di doverli proporre a nativi italiani.
P.s. "Il giornale"... proprio il tipo di nome che un anglostraniero che non capisce una beneamata darebbe ad un bar :facepalm:
prima i caffè di merda italiani!
meanwhile PARANOIR
https://i.imgflip.com/624f5w.jpg
4,10€ un cappuccino "venti"? :fag:
Non ci son mai stato, è buono almeno?
è come per i McDonalds, sono buoni giusto se stai all'estero (e forse neanche in Europa) e non sai dove andare.
Anzi al McDonalds per qualche ragione ci si può pure andare, lì invece se stai Italia non c'è alcuna ragione
tralasciando la questione dei prezzi, c'è da dire che lo starbucks italiano non ha nulla a che vedere con quello straniero; non ho problemi a spendere di più per un frappuccino o per un caramel macchiato, ma qui fa davvero schifo... sono soldi buttati.
Ricordo che a Milano c'era il tarocco "Arnold Coffee" che aveva mezz'ora di fila fissa e prezzi abbastanza simili...eppure è fallito... non so come.
ma figuratevi se chiude :asd:
Starbucks chiude due locali a Milano: il “caffè” Usa piace solo ai turisti che ora non ci sono piùCitazione:
Originariamente Scritto da Zhuge
continua su: https://www.fanpage.it/milano/starbu...n-ci-sono-piu/
https://www.fanpage.it/
Ma sì è NATURALE, non possono chiudere in Cordusio :asd:
Quello qua a Firenze (al centro commerciale) è sempre pieno.
Comunque Mr Starbucks è Percassi, non credo abbia problemi economici
:asd:
Ci sono andato soltanto una volta quando ero a Edimburgo, presi un cappuccino e per poco poi non mi pisciavo sotto in autobus :asd: Davvero troppo lungo
beh ha chiuso disney a duomo, figurarsi starfucksCitazione:
Originariamente Scritto da Zhuge
Ha chiuso anche Laduree.Citazione:
Originariamente Scritto da Ceccazzo
Vogliamo dire che il mercato italiano è impermeabile ai grandi marchi esteri? Siamo NAZIONALISTI? PATRIOTI? O siamo la provincia sterna della modernità e della globalizzazione?
ci abbiamo da fatturare, mica da cazzeggiare le giornate allo starfucks con epplo, orangemokafrappuccino e turtleneck