Citazione:
Speriamo bene; Alan Wake è un titolo a cui sono particolarmente affezionato per diversi motivi. Tanto per cominciare, sono una fangirl isterica di Sam Lake; oltretutto, poi, la vicenda narrata nel gioco è tratta da uno dei miei libri preferiti in assoluto, House of Leaves di Danielewski. E poi dai, chi non ha amato l'ambientazione in pieno stile Twin Peaks?
Il problema grosso però, almeno per quanto mi riguarda, è che l'estrema familiarità con le opere (e, in particolare, l'opera) che hanno ispirato Alan Wake mi rende difficile l'analizzare in maniera obiettiva il titolo in questione.
Parto dicendo che quasi tutte le scelte in termini di gameplay del titolo originale, anche quelle che possono sembrare paradossalmente più assurde, sono in realtà una conseguenza del voler mantenere la maggior fedeltà possibile nei riguardi del libro da cui il gioco è tratto: House of Leaves, per l'appunto. Piccola premessa. Per chi non ne fosse a conoscenza, House of Leaves è un romanzo sperimentale dello scrittore (e semiologo più o meno mancato) statunitense Mark Z. Danielewski. Danielewski è uno degli esponenti di picco della cosiddetta letteratura ergodica, e House of Leaves rientra perfettamente nei canoni del genere: narrativa non lineare, numero esagerato di livelli di lettura, struttura del libro in linea con quelli che sono i temi trattati dal suddetto. Non entrerò nel dettaglio perché sto già andando un bel po' OT ma, per darvi un'idea del libro in questione, dovete sapere che l'autore esordisce subito in maniera pacatissima con la simpatica dedica "this is NOT for you". Come potrete facilmente immaginare, l'autore si diverte a maltrattare tanto il suo lettore quanto i suoi personaggi, ma non addentriamoci oltre e ritorniamo a parlare del videogioco. Ritorniamo a Sam Lake.
Sam è un grandissimo fan di Danielewski e del suo libro, e da uomo dotato di testicoli grandi come una casa (chi vuole intendere intenda) quale è decide di attingere a piene mani da un capolavoro di tale spessore e di crearne la trasposizione videoludica più fedele possibile, cercando però di non finire nel territorio della mera scopiazzatura. Questa ricerca della fedeltà a tutti i costi si riflette nello sviluppo del titolo: l'utilizzo della torcia, l'eccessiva meccanicità dell'apparato di gameplay legato alla stessa, la struttura a volte disordinata e quasi labirintica di alcune sezioni (e per sezioni qui non intendo solo le ambientazioni, ma anche parti vere e proprie della trama), lo sviluppo dei personaggi; sono tutti elementi in linea con i temi e lo sviluppo del libro originale. La colonna sonora stessa del gioco, per darvi un'idea, contiene brani tratti dall'album Haunted di Poe, disco inciso dalla sorella di Danielewski e pensato come companion per il libro del fratello. La fedeltà e il rispetto mostrati da Remedy nei confronti dell'opera, da fan di House of Leaves, non possono che farmi piacere; ma da amante dei videogiochi mi fanno sorgere alcuni dubbi.
House of Leaves è davvero un libro che si porta ad una trasposizione così fedele, soprattutto in un medium profondamente diverso dall'originale come quello videoludico? L'idea di Sam Lake è encomiabile, almeno per chi come me ha adorato il libro originale; ma chi non ha mai avuto modo di avvicinarsi all'opera di Danielewski come può cogliere tutte le sfumature e tutti i livelli di lettura di un titolo simile? E dal momento che stiamo parlando di un titolo fortemente incentrato sulla sua struttura narrativa, come possiamo sperare che l'utente medio possa goderne appieno se non ha alcun modo di accedere a tutti i livelli di lettura endemici possibili?
Onestamente non sono in grado di rispondere a queste domande, e per questo mi risulta difficile valutare in maniera obiettiva Alan Wake. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi però, se vi va. In ogni caso, sono curioso di vedere cosa combineranno con questo eventuale Alan Wake 2.
Sì, lo so, chiedo scusa per il pappone inutile, ma l'argomento mi è abbastanza caro e mi sono lasciato un po' prendere la mano