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No, ai tempi di Pillars era dentro eccome, della possibilità di una rottura non se ne sapeva proprio niente. Non non era certo uno stretch goal (cosa che però ha fatto per varie altre campagne di diversi studi).
Scrisse il lore del gioco assieme ad altri di Obsidian e suoi sono un paio di companion, Durance e Grieving Mother. Nel complesso ha comunque avuto un ruolo ridotto nel progetto che era principalmente in mano a Sawyer.
Membro della
aka Non Solo FalloutOriginariamente Scritto da chepe
 
			
			Ti han già risposto. Cmq no, ai tempi era dentro Obsidian fino al collo e non c'era ovviamente nessuno stretch goal che riguardasse la sua partecipazione (quello era in altri progetti) dato che era già membro del team.
Poco dopo l'uscita di Pillars ha lasciato (abbastanza male a leggere le ultime interviste) Obsidian e ora collabora come freelancer a diversi progetti.
 
			
			sta intrippando pure a me nonostante i crpg non siano per niente il mio tipo di gioco
finito il primo atto.
mi sta piacendo ancora e il gioco si "apre" molto più di quanto pensassi.
il sistema di combattimento per me è molto migliorato rispetto a pillars, ho l'impressione che abbiano rallentato un po i turni rendendolo più gestibile e meno frenetico. potrebbe essere un'impressione. il lore è interessante finora, vediamo se regge il tutto a lungo andare.
come vi sembra il combattimento, identico a PoE o meno caciarone e + strategico (so che non è a turni)?
 
			
			fate un fischio se qualcuno lo traduce
Troppo presto per giudicare sotto il lato del gameplay....
Per la lunghezza PERSONALMENTE se durasse veramente sulla ventina di ore o poco più per me andrebbe bene perché tendo a stufarmi raggiunte le 24 ore (una sorta di crisi del settimo anno coi videogiochi) e negli RPG poi faccio fatica a tirare avanti e mi tocca fare anche le pause (anche con The Witcher 3). Ma è un mio limite personalissimo e capisco bene che chi vuole un RPG di 100 ore questo è un aspetto da tenere conto, anche perché ora il genere è in parte rinato e di alternative ce ne sono...
In ogni caso per quanto mi riguarda ci sarà anche qualche ora in più a causa della lingua ...certamente l'inglese lo leggo con più lentezza, capita ogni tanto di giungere alla fine del discorso e "aver capito di non aver capito un cazzo" e quindi di ricercare qulche parola di cui mi era sfuggito il senso...poi negli RPG se non capisco tutto mi imbestialisco e non riesco andare avanti, devo essere padrone dell'ambientazione e capire al vola coi vari personaggi e nomi chi fa cosa, dove e perché...
Anche la questione longevità è ripetibilità è relativa, per la questione di cui sopra...se faccio fatica a superare il muro delle 24 ore figuriamoci rigiocare un rpg...
In ogni caso in linea di principio preferisco scelte che impattano veramente sul gioco, ma che per forza di cose dimezzano la lunghezza effettiva, piuttosto che scelte finte, dove cambiano linee di dialogo ma la strada da percorrere è sempre la stessa, dove ovviamente non essendoci linee alternative nel gioco, gli sviluppatori possono sicuramente fare una storia più lunga a parità di risorse.
Il lore lo giudico subito e mi piace moltissimo...inoltre tralasciando la questione dell'essere dalla parte del "male", che non è certo una novità....mi piace l'idea che fin da subito sono una persona conosciutissima e rispettata, tenuta o odiata a seconda dei personaggi che si incontrano....piuttosto che il classico ronin...
P.S. In ogni caso una traduzione amatoriale di un gioco del genere richiede minimo 2 anni....
Io negli rpg tendo a fare un solo game con una sola scelta. Se dovessi rigiocare solo per fare scelte opposte, sentirei forzato. Difficilmente li rigioco
 
			
			Vedresti solo mezzo gioco allora.
Opinabile. Nel senso, può essere, ma pensare di fare chessò altre 60 ore di the Witcher 3 per cambiate finale? O 200 ore di baldur's gate 2 per essere buono e cattivo?
Non sono interessato, son belle esperienze ma se faccio il completista non sto a guardare i diversi esiti perché sennò gioco solo a quello e per godermi frasi diversi (o sezione diverse o esiti diversi per quel che vale) mi perdo centomila altre storie di altri videogiochi che non ho più il tempo di giocare. Quando andavo a scuola aveva un senso, ora no.
 
			
			Comunque da quel poco che ho visto la frase "hanno vinto i cattivi" è più che altro marketing, mi sembra infatti solo un impero che conquista un altro regno, con tutte le brutalità che ci possono essere in una guerra.
In poche parole la moralità è molto più grigia di quanto si potesse pensare dalla (ristretta) campagna di marketing.
Edit: Non lasciatevi scoraggiare dall'inglese, l'ho trovato molto più semplice e scorrevole di quanto avrei immaginato.