Ci sono videogiochi horror che mantengono inalterata nel tempo la loro dirompente carica emotiva (da Sanitarium a I Have no Mouth and I Must Scream, passando per Silent Hill o The Dark Eye..). Non è il caso di FEAR, che oggi appare prevedibile quanto molti esponenti del j-horror ai quali ammicca pesantemente. Colpa della netta divisione fra azione sparacchina e momenti di tensione, slegati fra loro e anzi anticipati da inequivocabili segnali che stemperano gran parte dell'atmosfera. Un paio di scare jump potrebbero dirsi ancora oggi riusciti (quello della scala e il sempre gustoso effetto della camminata a carponi di Alma), ma la grafica oggi spoglia e priva di dettagli finisce col renderli pura routine. Non aiutano le ambientazioni, tutte più o meno simili fra loro e mai davvero ispirate (problema che riguardava anche l'uscita pc dell'epoca, comunque). Se non altro si dimostrano perfettamente funzionali per gestire quello che, oggi come allora, si dimostra il fiore all'occhiello del gioco e ciò che lo rende ancora piacevole da giocare, almeno fino a un certo punto. Ovviamente parlo dell'intelligenza artificiale che non sfigurerebbe eccessivamente anche in un titolo moderno, con squadre di avversari organizzati e costantemente alla ricerca di coperture. Buona anche la varietà delle armi, alcune molto divertenti da usare (su tutte lo sparachiodi, il fucile particellare e quello a pompa). Purtroppo la possibilità di attivare lo slow motion, facendone ampio abuso, tende ad uniformare ogni strategia di attacco (l'alternativa del resto consisterebbe nel soccombere all'infallibile mira dei nemici), cosa che alla lunga tende a rendere gli scontri molto meno appaganti. Non aiuta un sistema di copertura acerbo e poco funzionale (è possibile sporgersi a destra o a sinistra con l'uso del d-pad). Orrendo poi il sistema di salvataggio automatico, con checkpoint posti con discutibile parsimonia (particolarmente ingiustificabile quello del settimo capitolo). Ma il vero Fastidio™ è dovuto all'assurda autonomia della torcia, della durata di circa trenta secondi. Il gioco è ambientato in notturna e prevalentemente all'interno di edifici/strutture chiuse, cosa che obbliga a riaccendere la torcia dopo avere atteso il completamento della ricarica. Ogni, trenta, secondi.