Il 22 Giugno l’Imperatore convocò una riunione del Supremo Consiglio di Guerra, che comprendeva il Primo Ministro, il Ministro degli Esteri e i principali capi dell’esercito. “Abbiamo ascoltato abbastanza questa vostra determinazione di combattere fino all’ultimo soldato”, disse l’Imperatore. “Desideriamo che voi, guide del Giappone, cerchiate di studiare i modi e i mezzi per concludere la guerra. In tal modo, cercate di non essere vincolati dalle decisioni che avete preso in passato.”
Dopo aver studiato l’argomento in grande dettaglio, l’Indagine sul Bombardamento Strategico degli Stati Uniti rigettò la nozione che il Giappone si arrese a causa dei bombardamenti atomici. Nel suo autorevole rapporto del 1946, l’Indagine concludeva:
“Le bombe di Hiroshima e Nagasaki non sconfissero il Giappone, né esse – secondo la testimonianza dei capi nemici che posero termine alla guerra – convinsero il Giappone ad accettare la resa incondizionata. L’Imperatore, il Guardasigilli, il Primo Ministro, il Ministro degli Esteri e il Ministro della Marina, avevano deciso già nel Maggio del 1945 che la guerra dovesse essere terminata anche se ciò significava l’accettazione della sconfitta alle condizioni degli Alleati…La missione del governo Suzuki, nominato il 7 Aprile del 1945, era di concludere la pace. Un apparenza di negoziato per condizioni meno onerose della resa incondizionata venne mantenuta per contenere [la reazione degli] elementi dell’esercito e della burocrazia ancora determinati ad una difesa finale in stile Bushido, e forse – aspetto ancora più importante – per ottenere la libertà di costruire una pace con un minimo di pericolo personale e di opposizione interna. Sembra chiaro, tuttavia, che da ultimo i negoziatori volevano la pace, e la pace a qualunque condizione. Questa era la sostanza del consiglio dato a Hirohito dal Jushin a Febbraio, la conclusione dichiarata di Kido in Aprile, la ragione sottostante alla caduta di Koiso in Aprile, la specifica ingiunzione dell’Imperatore a Suzuki all’atto di diventare premier, ingiunzione conosciuta da tutti i membri del suo gabinetto…Negoziati per convincere la Russia a fungere da intermediaria iniziarono nella prima metà di Maggio del 1945. Konoye, l’emissario designato per trattare con i sovietici, dichiarò a quest’Indagine di aver ricevuto istruzioni dirette e segrete dall’Imperatore di assicurare la pace a qualunque prezzo, nonostante la sua durezza…Sembra chiaro che la supremazia dell’aria e il suo sfruttamento successivo fu il fattore principale che determinò la scelta della resa da parte del Giappone e che evitò la necessità di invadere il paese. Basata su un’indagine dettagliata di tutti i fatti e sostenuta dalla testimonianza dei capi giapponesi coinvolti sopravvissuti, è opinione dell’Indagine che certamente prima del 31 Dicembre del 1945 e con tutta probabilità prima del 1 Novembre del 1945 [la data della progettata invasione americana], il Giappone si sarebbe arreso anche se le bombe atomiche non fossero state lanciate, anche se la Russia non fosse entrata in guerra, e anche se nessuna invasione fosse stata prevista o progettata.”
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I giapponesi stavano cercando una via dignitosa per la resa da mesi... e l'unico ostacolo era costituito dalla loro condizione di non toccare l'imperatore (condizione che alla fine gli americani accettarono anche dopo le atomiche... di fatto le condizioni di pace accettate ad agosto erano identiche a quelle che i giapponesi si erano detti disposti ad accettare sin da aprile).
E la cosa venne accelerata dai bombardamenti strategici "tradizionali" (il giappone oramai era praticamente privo di difese antiaeree ed i bombardieri americani potevano fare un po quel che volevano) e dalla prossima entrata in guerra dei russi.
Il giappone si sarebbe arreso ben prima dell'invasione di terra... ed anzi, in realtà era disposto ad arrendersi da ben prima dell'agosto 45.
Chiudo l'OT, che già stiamo discutendo abbastanza su GOT, non mi pare il caso di iniziare pure sulla WW2