Su wattpad non gira solo merda comunque
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Su wattpad non gira solo merda comunque
qui c'è la scuola di comics che tiene dei corsi. uno dei docenti ha all'attivo qualche decina di cose, e onestamente non mi pare neanche di aver letto che avesse pubblicato per una grossa. se tu inizi a scrivere tra 10 anni hai otto pubblicazioni all'attivo per le piccole o medie; e quindi? Non sei comunque in grado di tenere un corso. Avere immaginazione e talento e saper insegnare sono due cose diverse. Appurato questo, tu pagheresti per farti insegnare a scrivere da una che ti autopubblica? Ti fregano, e l'editoria non è esclusa. Solo che si specula sui sogni della gente.
l'85% di user della piattaforma sono post-millenials che scrivono e leggono da smartphone :tremo:
le uniche cose che hanno fatto il botto uscite da lì sono un pugno di romanzi rosa/erotici/sexy sulla falsa riga di shades of grey
sono sicuro che in mezzo al marasma ci siano cose validissime, sul serio, ma si perdono nel mare di milioni di dodicenni segaioli :bua:
Sono d'accordo, ma se l'unica esperienza da poter annoverare è aver autopubblicato su una piattaforma online di sicuro non è buon biglietto da visita.
E' come se un aspirante ministro del lavoro avesse sul curriculum solo un'esperienza che non necessita competenze pregresse e senza retriobuzione. Ah no, wait. :look:
Vorrei aumentare le recensioni su goodreads e anobii. Da autore ho chiesto su un gruppo ma il gruppo è morto. Se volete vi passo il pdf; la recensione è a vostra discrezione e quindi onesta, però attenzione: avere gusti diversi non significa dover stroncare.
Su amazon non m'interessa averla, ne ho già e non avendolo voi comprato non penso sarebbe neanche giusto. Vi posso passare un pdf, sappiatemi dire :sisi:
scrivo anche a te in pm :sisi:
è un romanzo scritto con linguaggio parlato di 102 pagine. Si legge in due ore se vi prende.
Comunque giro anche a te il pm, siete in tre :sisi:
Allora, è da un po’ che mi faccio qualche domanda sul mondo dei libri. Non sono domande strettamente collegate allo scrivere (due su tre sì, in effetti), anche perché io non ho alcuna velleita in tale ambito.
Però sono curiosità che più che a un lettore vorrei chiedere a chi scrive. So che non siete romanzieri navigati che campano dei diritti dei loro best seller, ma sicuramente scrivendo avrete avuto modo di riflettere su molte sfaccettature del mondo della scrittura e della lettura.
Prima domanda: io amo i romanzi di formazione, tantissimo. Eppure mi rendo conto che spesso sono romanzi che delineano semplicemente piccoli spaccati di vita di qualcuno. Spesso non sono nemmeno spaccati di momenti epici. Certo, sono momenti caratteristici per la vita del protagonista, ma molte volte sono eventi comuni che capitano a tutti. Difficilmente ci sono suspance, crescendo, misteri, plot twist... Quindi mi domando: perché funzionano racconti del genere?
Seconda domanda più banale: come scegliete se scrivere un racconto in prima o in terza persona? La funzionalità della cosa (oltre a un ovvio eventuale intento autobiografico) qual è?
Terza e ultima domanda: come cominciate a scrivere? Intendo proprio il primo passo. Con cosa sporcate il foglio bianco? Io per lavoro disegno e la prima cosa che faccio è copiare. Poi stravolgo tutto a tal punto che dell’originale da cui ho preso idea non c’è più nulla, ma sempre da qualcosa parto.
In un racconto questo mi sembra più improbabile. Quindi mi sono incuriosito.
intanto ti rispondo alla seconda e alla terza
mi trovo molto più a mio agio con la terza persona ma anche lì devi fare attenzione a come gestisci la narrazione, mi hanno sempre criticato un narratore eccessivamente saputello, è preferibile cercare di descrivere fatti ed eventi facendoli vivere ai personaggi
in quest'ultimo periodo ho iniziato un altro racconto narrato in prima e terza persona, alternandola in più capitoli: racconto i fatti in prima persona dal punto di vista del protagonista che redige un diario in cui riepiloga e riflette sui fatti che ha vissuto e che vivrà
il primo passo? è l'idea. Devi avere una buona idea per pensare di iniziare, poi, sempre seguendo dei consigli esterni, l'ideale è stilare uno schema di produzione, descrivere in due righe i fatti che devono avvenire in ogni capitolo, schede dei personaggi, dei luoghi, degli eventi ( mi diverto molto a creare le timeline) per rendere il tutto coerente al massimo
Provo a risponderti con una banalità: i romanzi di formazione piacciono perchè molto spesso raccontano esperienze (ma sopratutto le sensazioni/emozioni che ne derivano) in cui ognuno di noi può in qualche modo immedesimarsi.
Per quanto mi riguarda, la scelta del punto di vista dipende da due fattori: quanto intimista e riflessivo vuole essere il racconto e quanta azione ci sarà.A seconda del mix di questi due fattori la decisione della prima/terza persona viene per me di conseguenza.
Una idea, un dialogo, una situazione.
Parto solitamente da un singolo istante, come fosse una fotografia, e da quella lascio che si sviluppi il resto.
Trascorro poco tempo a creare la trama e i personaggi, giusto qualche riga per ogni capitolo per dare una idea generale; anche perchè, ormai lo so, quando scrivo arriva un momento in cui non sono più io a scrivere la storia ma è come se procedesse da sola... tutto ciò che devo fare è lasciar parlare e agire i personaggi...
Ciao ragazzi, una persona a me molto vicina ha appena pubblicato un self su amazon, qual è il topic giusto per farvelo conoscere? Non so se qui dentro posso farlo, in "novità in libreria" non penso si parli di self
E' possibile pubblicare su Amazon senza fissare un prezzo? Cioè far leggere le cose gratis.
Ciao Talenz, ti rispondo anch'io.
Sul perché i racconti/romanzi di formazione "tirino" credo non dipenda tanto dal genere in sé (anche perché ritengo non facciano mai genere a sé) ma perché sono scritti in maniera tale da conquistare l'attenzione del lettore. Sembra una banalità ma secondo me la risposta è più semplice di quanto si pensi. La prima o terza persona: dipende dalla storia che hai in mente, e se non parti cercando di essere tu a comandare per forza, ti accorgerai che sarà la storia a farti capire il mezzo migliore per raccontarla. In generale credo che la prima persona sia il più delle volte una scappatoia, un modo come un altro per rendersi la vita più facile. Infine, su come cominciare a scrivere: io parto sempre da un diario, con tanto di date e seconda persona singolare: mi rivolgo a me stesso e mi dico quali idee tenere, quali scartare, quali termini scegliere e così via. A volte non devi pensarci troppo, scrivi e basta. Anche se io non sempre ci riesco, mi perdo nel progettare e non costruisco mai.
Ciao gente, ho deciso di dare una chance a Wattpad e crearmi un profilo, tanto in fondo non ho nulla da perdere.
Ho inserito due miei racconti, cosa mi consigliate di fare ora per attirare un minimo l’attenzione? Se qualcuno di voi è già lì magari incontriamoci on line, qualunque cosa voglia dire per Wattpad. Oppure in MP vi do il link. Grazie!