Qualche anno fa, l'editor di una grande (grandissima) casa editrice Qualche anno fa, l'editor di una grande (grandissima) casa editrice

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Discussione: Qualche anno fa, l'editor di una grande (grandissima) casa editrice

  1. #1
    Major Sludgebucket (ABS)
    Guest

    Qualche anno fa, l'editor di una grande (grandissima) casa editrice

    (che pubblica di tutto, dalla varia ai fumetti), mi ha spiegato il mercato, come fossi un bambino di cinque anni.

    - Noi pubblichiamo più di cento titoli...

    - All'anno?

    - Al mese.

    - Ah... e li vendete?

    - No. Quasi niente. Ci sono libri che non vendono una copia che sia una, nemmeno i parenti dell'autore li comprano. Ma lo sappiamo...

    - E perché li stampate?

    - Perché tu credi che l'economia di un editore si basi sui buoni libri che pubblica, invece, si basa sullo spazio che occupa.

    - Ovvero?

    - Lo spazio fisico delle librerie è limitato. Se pubblichi più degli altri, occupi più spazio degli altri...

    - Non capisco.

    - Mettiamola così: sei in una libreria bendato e prendi un libro a caso. Ci sono il 35% di possibilità che tu finisca per pescare un nostro titolo. Come casa editrice, la nostra intera economia si basa su quel 35% di spazio occupato. Non possiamo scendere sotto quella soglia. In Italia si vendono, grossomodo, 90 milioni di libri all'anno. Il 35% di quei 90 milioni, sono nostri. Fanno un sacco di soldi.

    - E se doveste scendere sotto la soglia del 35%?

    - Stamperemo ancora più titoli.

    - MI stai dicendo che la macro-economia editoriale si basa su un tipo bendato che prende libri a caso?

    - Sostanzialmente, sì. L'andamento di un singolo titolo, il suo successo, è una fattore rilevante solo se diventa un fenomeno, ma un fenomeno vero. Tutto il resto, ha la stessa valenza.

    - I libri che vanno bene e quelli che vanno male...

    - Per gli editori grandi, sono praticamente la stessa cosa.

    - Per i piccoli, invece...

    - Il discorso cambia perché l'esito di un titolo può cambiare le sorti di tutta la loro baracca (non ho scelto il termine a caso. Ma se azzeccano un successo, poi crescono, e più crescono, più aderiscono alle logiche a cui dobbiamo sottostare anche noi.

    - Quindi, in sostanza, gli autori e le loro opere, che valenza hanno per voi?

    - Un male necessario ma non indispensabile.

    E buon giorno anche a voi, giovani autori pieni di speranze.


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  2. #2
    ghost_master L'avatar di Drake Ramoray
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    Re: Qualche anno fa, l'editor di una grande (grandissima) casa editrice

    io ormai in libreria tocco sfoglio tutto e poi non prendo niente

    tagliato con l'accetta ma curioso comunque

  3. #3
    Bannato
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    Re: Qualche anno fa, l'editor di una grande (grandissima) casa editrice

    i grandi pubblicano mainstream e poi opere valide / sequel di opere precedentemente valide
    le medie fanno editoria di qualità
    le piccole pubblicano tanto e paradossalmente pubblicano poco, se sono serie. tradotto: pubblicano 20/40 titoli l'anno e ovviamente 50 copie andranno ai parenti (500 euro) ma credono nel libro e lo promuovono, perché se 50 diventano 300 son soldi
    le piccole poco serie pubblicano ciò che piace loro ma tanto per la stessa logica che hai descritto tu

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