ricordo lessi Ghiaccio nove quasi volendo che mi piacesse più di quanto non stesse facendo, tanto se ne parlava bene
anche a me Mattatoio è piaciuto meno
ricordo lessi Ghiaccio nove quasi volendo che mi piacesse più di quanto non stesse facendo, tanto se ne parlava bene
anche a me Mattatoio è piaciuto meno
Idem. Ghiaccio 9 lo ricordo fenomenale, infatti mi ha spinto a recuperare diversa altra roba di Vonnegut, che amo molto e di cui non avevo ancora letto nulla. Ho letto Mattatoio 5, Piano meccanico, Barbablù, La colazione dei campioni, Dio la benedica Dr. Kevorkian, Madre notte, e l'unico che mi ha lasciato un po' freddino è proprio il primo.
Ultima modifica di Opossum; 27-01-20 alle 19:30
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Ieri sera ho terminato Petrolio, un'impresa abbastanza ardua Libro totalmente inclassificabile, è un romanzo? Un saggio? Un'inchiesta? Una sceneggiatura? Un progetto? Di fatto Pasolini sembrava pensarlo con quest'ultima definizione, significativamente etichettando come "appunti" i capitoli e intervallando la storia con spiegazioni su come voleva elaborare la storia (spiegazioni che pare non avesse intenzione di espungere) (è tutto molto meta, sì).
Discontinuo e disagevole ma con un'estetica e un fascino tutti suoi, è un libro per pochi e io non sono fra quei pochi. Ma sono contento di averlo letto, mi ha lasciato qualcosa.
Ora sono passato all'accoppiata Storia mondiale dell'Italia (raccolta di brevi saggi storici) e La generazione dell'utopia di Pepetela (romanzo sulle vicissitudini degli immigrati africani in Portogallo nella seconda metà del scolo scorso).
(e come autoregalo di compleanno ho anche buttato dentro un ordine di 17 libri su ibs.it, e tanti saluti )
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Dunque, ho finito l'Educazione di Tara Westover. La storia autobiografica dell'autrice cresciuta dai genitori mormoni nell'Ohio, senza essere mai andata a scuola o aver visto un medico. Prima parte noiosetta, ma nella seconda da quando va all'università si riscatta e lo rende molto godibile. Storia davvero assurda comunque. Uno dei libri consigliati da Obama lo scorso anno
dopo aver finito Il colibrì di Veronesi, Bruciare tutto di Siti e Fedeltà di Missiroli mi riconfermo nel giudizio di semplice 'discretaggine' degli italiani (Siti un filo meglio) e mi ributo su uno Yates a caso (tanto li ho tutti), ripromettendomi di proseguire l'anno con gli americani, come sempre da un po' di anni.
a proposito di italiani
ho cominciato La vita in tempo di pace di Pecoraro
che ne avevo sentio parlare bene da qualche parte ma non ricordo dove e perché
Se ne era parlato bene sul vecchio forum, ricordo.
A me non è piaciuto, non mi ha preso. Non sono riuscito a finirlo.
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Ecco invece a me è piaciuto tantissimo. Quello e l'esordio di Funetta sono le cose migliori che ho letto di italiani contemporanei
Forse il difetto di La vita in tempo di pace è la lunghezza (a volte sembra voler tirare un po' troppo la corda), ma al netto di tutto ha delle pagine davvero straordinarie.
Nel backlog ho "Lo Stradone"
A (s)proposito, visto che si parla di italiani: voi avete letto qualcosa di Moresco? In patria è incensato come un genio e in Francia lo adorano... Io ho provato a leggere "L'addio" qualche anno fa, ma l'ho lasciato ben presto perché raramente mi era capitato di leggere un romanzo così maldestro, mal scritto e inconcludente.
Mi è capitato fra le mani il suo unico libro venuto male o non ci ho capito io un tubo?
Ultima modifica di Milton; 04-02-20 alle 23:18
In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l’inferno (Kobayashi Issa)
Ho iniziato anche il Faust di Goethe. 40 pagine e già è un macigno
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ho finito di leggere Skyward di Brandon Sanderson: è un libro di fantascienza Young Adult, il setting militare ricorda un po' John Scalzi. E' stato molto divertente e con Sanderson non ci si annoia mai. Consigliatissimo per una lettura leggera e di svago
libro lunghissimo in cui succede pochissimo. Il secondo è molto meglio, ma il terzo l'ho mollato per troppa prolissità, non ce la facevo più
si è veramente lunghissimo e lentissimo, spero si accenda un po ma francamente mi aspettavo di meglio. Mistborn mi era piaciuto di più (soprattutto il primo) forse proprio perché più concentrato e meno dispersivo, oltre ad avere ambientazione e poteri allomantici più belli
il primo libro si concentra tutto sulle ultime 200 pagine, quindi porta pazienza. A parte il world building incredibile in tre libri (beh, 2 libri e mezzo per quello che ho letto ), la storia fino ad ora si può riassumere in pochissime righe, tra l'altro ci sono degli interludi lunghissimi e inutili e ammetto che qualcuno l'ho saltato perchè non se ne poteva più. boh forse il problema principale è che l'ho letto in inglese e quindi potrei essermi stancato più del dovuto
ho quasi finito la trilogia dei tre corpi di cixin liu veramente molto valida
ma
cheng xin è un personaggio del terzo libro?
io sono fermo al secondo
https://www.worldoftrucks.com/en/onl...e.php?id=92274
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