Come stile, se ben ricordo, si legge abbastanza bene. È realismo isterico/massimalismo al suo meglio, quindi tonnellate e tonnellate di carne al fuoco, decine di personaggi e punti di vista e storie che si intrecciano (o non si intrecciano) e in cui il teorico argomento centrale (il destino della palla delle World Series del '51) in realtà fa solo qualche comparsata qui e là Richiede comunque una certa concentrazione
A me piacque molto; l'unica cosa che mi lasciò un po' così è che lo lessi cercando qualcosa in stile Pynchon; e in effetti ci sono molte somiglianze, ma Underworld (come tutto DeLillo, per quel che ho letto) rispetto a Pynchon è totalmente privo di umorismo, e per certi verso lo trovo un po' un limite. Per me resta comunque una lettura consigliata.