Il vizio di leggere [cosa state leggendo?]

[Opossum']

Bravissimo, io anni fa desistetti dopo un centinaio di pagine o poco più

Parli di Bolano o dell'ancella?

[Milton]

Parli di Bolano o dell'ancella?

Del primo

[Opossum']

Del primo

"Un centinaio di pagine" vuol dire che eri ancora nella prima parte? Se non la reggevi hai fatto bene a mollare, la seconda è molto più lunga e ancora meno comprensibile e la terza è uguale alla prima (anche se un filo più leggibile).

[Zhuge]

ah beh

[Opossum']

ah beh

Sì, beh siamo in territori vagamente pynchoniani

Per dare qualche info in più: la base del testo si incentra sul collettivo dei "poeti realvisceralisti", un gruppo di giovani messicani sui vent'anni (siamo nel 1976) capeggiati da Ulises Lima e Arturo Belano. Lima e Belano hanno un obiettivo: ritrovare Cesarea Tinajero, una misteriosa poetessa che un mezzo secolo prima aveva creato un primigenio movimento realvisceralista. Il libro è diviso in tre parti: la prima e la terza (cronologicamente contigue) sono raccontate in prima persona da Garcia Madero, membro marginale del collettivo, in forma di diario e trattano rispettivamente della struttura e attività del gruppo (più o meno...) e della vera e propria ricerca della Tinajero nel Messico settentrionale. La parte centrale, che è più lunga delle altre due messe assieme, è in forma di interviste a una quantità enorme di persone che hanno conosciuto Lima e Belano, raccolte in un arco di vent'anni e a partire da dopo la fine della terza parte. Nonostante i due siano de facto i protagonisti della storia, sono gli unici che non parlano mai. E una trama vera e propria, di fatto, non c'è

[Zhuge]

e ti chiedi perché

[Havgard]

Finito American Tabloid. Preferisco l'Ellroy della quadrilogia di LA, più malato, più splatter, più cupo. Qui è per forza di cose tutto diluito e molte cose si danno per scontate (il fatto che Kennedy venga considerato ad oggi un santo non è spiegato il motivo, oppure il movente dietro certe azioni è ignoto). Non sono dello stesso genere e non hanno la stessa pretesa, ma 22/11/63 mi è piaciuto mooolto di più.

Ora ho iniziato il ciclo della Cultura di Iain Banks, e dopo le prime 50 pagine sono estasiato. Non gli davo una lira e invece mi devo ricredere. E' esattamente il tipo di space opera che ho sempre sognato di scrivere: conflitti vastissimi su scala galattica, tantissimi pianeti, razze ecc ma il tutto raccontato tramite una semplicissima spia di una razza particolare. In 50 pagine mi è già tutto molto più chiaro rispetto a per dire Hyperion e Expanse dopo 1200 pagine e poi è scorrevolissimo, tramite pochi personaggi è in grado di raccontare la Cultura, il conflitto, le ideologie...bellissimo davvero. Se mantiene le premesse diventa il mio libro preferito di sempre

[WhiteMason]

Qual'è il primo titolo della serie? asd

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[Havgard]

Qual'è il primo titolo della serie? asd

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Pensa a Fleba. Io ho il volumone Mondadori che contiene i primi tre libri, purtroppo i seguiti sono irreperibili per ora.

[Milton]

"Un centinaio di pagine" vuol dire che eri ancora nella prima parte? Se non la reggevi hai fatto bene a mollare, la seconda è molto più lunga e ancora meno comprensibile e la terza è uguale alla prima (anche se un filo più leggibile).

In realtà ho ricordi vaghissimi (parliamo di almeno 10-11 anni fa, temo). Ricordo solo abbastanza bene che in quel centinaio di pagine o poco più tutti copulavano con tutti o quasi

Bolano dovrei riprenderlo, però, ma ultimamente faccio davvero fatica a leggere narrativa

[bado]

Ora sono alle prese con Il racconto dell'ancella.

Interessante, poi dicci un po'.

Invece del polpettone di Bolano non mi frega nulla, mi spiace, sono una brutta persona così.

[Opossum']

e ti chiedi perché

Ma sai, come diceva anche il buon vecchio Borges, sono un lettore edonista quello che leggo mi deve dare piacere.
Che lo faccia in modi strani e perversi, è una questione secondaria.

In realtà ho ricordi vaghissimi (parliamo di almeno 10-11 anni fa, temo). Ricordo solo abbastanza bene che in quel centinaio di pagine o poco più tutti copulavano con tutti o quasi

Sì, le parti narrate da Madero sono abbastanza farcite ma sono sequenze nemmeno troppo fuori posto alla fine, del resto son ragazzi. Che gli vuoi dire? Beati loro.

Interessante, poi dicci un po'.

Mi mancano una quarantina di pagine, poi relazionerò.

[bado]

Mi mancano una quarantina di pagine, poi relazionerò.

Ma è un libro unico o, come ricordo vagamente, c'è almeno un sequel o addirittura è una trilogia?

[Zhuge]

mi pare sia uscito recentemente un seguito intitolato qualcosa tipo i testamenti

lettore edonista mi piace, fa molto robot edonista

[Opossum']

Ma è un libro unico o, come ricordo vagamente, c'è almeno un sequel o addirittura è una trilogia?

Io ne ho sempre sentito parlare come libro a sé stante, se esiste qualche seguito lo ignoro.

mi pare sia uscito recentemente un seguito intitolato qualcosa tipo i testamenti

Ah, ecco.

lettore edonista mi piace, fa molto robot edonista

[bellisimo]

Finito 'Le vergini suicide' di Eugenides. Libro inaspettato e sorprendente.

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[Opossum']

Ora sono alle prese con Il racconto dell'ancella.

Sì, beh, che dire, a me è parso una sorta di 1984 "light". Tragedie ambientali e demografiche hanno sconvolto la società e portato al governo una strana teocrazia che ha idee molto chiare e repressive sul posto dell'uomo e -soprattutto- della donna nella società moderna. Tutto è raccontato in prima persona da un'"ancella", ovvero una donna selezionata per il ruolo di "materiale da riproduzione" (cosa che non è divertente come magari potrebbe sembrare); la storia parte in medias res ed è strapiena di flashback, le regole della nuova società si svelano lentamente e sono alternate alle continue riflessioni della protagonista sullo stato delle cose.
Globalmente mi è piaciuto, anche se non mi ha fatto impazzire. Va messo in chiaro che la Atwood non ha voluto realmente scrivere un romanzo distopico, ma un'allegoria sulla condizione della donna - in effetti l'ambientazione È distopica, ma ad esempio non ci sono descrizioni molto accurate su come funzionino il governo o la società: c'è solo quello che la protagonista ci vuole raccontare relativamente alla propria condizione, o poco più. Lo stile non è male ma è molto, non so come dire, "etereo" - diciamo che è un tipico libro che non farebbe cambiare idea ad Hellvis sulle donne scrittrici

(So che ne hanno fatto una serie TV, sono andato a controllare e ho visto che sono quattro serie da 10 puntate... non ho idea di come abbiano riempito 40 puntate col solo materiale del libro, devono aver inventato l'80% dei contenuti )

[nicolas senada]

Un amico che l'ha letto mi ha detto che il libro è una palla allucinante
La serie è interessante per 6/7 puntate, poi diventa un (insopportabile) mix di primi piani della moss, cattiva scrittura e frasi fatte femministe come se piovesse...

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[Zhuge]

Non mi pento di averlo evitato fin qui allora.

[Opossum']

Un amico che l'ha letto mi ha detto che il libro è una palla allucinante

Mah, personalmente non concordo, però di sicuro va un po' a gusti.