Il vizio di leggere [cosa state leggendo?]

[Zhuge]

Sto leggendo V. di Thomas Pynchon (Opo, eri tu un fan per caso, o mi sbaglio?) che, tra l'altro, è anche il mio primo libro di Pynchon.

Visto che lo sto leggendo in inglese (non per sboroneggiare, ma perché quella era l'edizione che avevo da molto tempo in casa), mi lascio semplicemente trascinare dal ritmo della scrittura, perché pretendere di capire tutto, in questo caso, mi sempre vano. Comunque, per ora lo trovo eruditissimo sì, ma anche molto divertente, nel senso che è pieno di roba fuori di testa (caccia agli alligatori albini nelle fogne di NYC? Check!), ma anche di beautiful losers in cui mi viene facile idenficarmi (qualcuno ha detto Benny Profane?).

Quindi per ora è un sì

poi dici uno diventa liberal e di sinistra

io molti anni fa lessi l'Incanto, con Oedipa Maas, ma non mi ricordo proprio niente

- - - Aggiornato - - -

Io ho finito Il condominio e ho iniziato Non è un paese per vecchi.
Il condominio mi ha un po' deluso. L'idea di fondo è interessante, ma se da un lato penso che avrebbe avuto bisogno di un maggior numero di pagine per svilupparla, dall'altro l'ho trovato estremamente ripetitivo nell'esprimere gli stessi concetti (una cosa che odio), quindi probabilmente più pagine avrebbero solo peggiorato le cose

L'idea è stata espansa in Kingdom Come. Infatti io lessi prima questo e poi il Condominio e lo trovai ripetitivo nei concetti, anche se più sintetico nell'esposizione.

- - - Aggiornato - - -

Non è un paese per vecchi ricordo di averlo letto e che mi era piaciuto (molto meno mi era piaciuto Meridiano di Sangue); però non è un libro che ricordi bene per filo e per segno. Mi ricordo di Anton Chigurt e di quel suo modo tutto speciale di ammazzare la gente, ecco.

[Havgard]

https://www.reddit.com/media?url=htt...65804c8867cd03

[Opossum']

io molti anni fa lessi l'Incanto, con Oedipa Maas, ma non mi ricordo proprio niente

Ricordo di averne letto le prime trenta pagine (mi pare) senza riuscire a smettere di ridere un secondo

Il condominio mi ha un po' deluso. L'idea di fondo è interessante, ma se da un lato penso che avrebbe avuto bisogno di un maggior numero di pagine per svilupparla, dall'altro l'ho trovato estremamente ripetitivo nell'esprimere gli stessi concetti (una cosa che odio), quindi probabilmente più pagine avrebbero solo peggiorato le cose

L'idea è stata espansa in Kingdom Come. Infatti io lessi prima questo e poi il Condominio e lo trovai ripetitivo nei concetti, anche se più sintetico nell'esposizione.

Questa discussione mi suonava di deja vu, sono andato a ricontrollare ed ho visto che era stata proprio una discussione tra noi due a spingere Guardian a comprare e leggere Il condominio. Shame on us, Crazy Diamond

[Opossum']

Sto leggendo V. di Thomas Pynchon (Opo, eri tu un fan per caso, o mi sbaglio?)

Ma no, macché

Ah, ecco, dimenticavo questo:

->Spoiler<-

Non mi ero accorto che si sta disintegrando, ohibò

[Guardian80]

Ricordo di averne letto le prime trenta pagine (mi pare) senza riuscire a smettere di ridere un secondo


Questa discussione mi suonava di deja vu, sono andato a ricontrollare ed ho visto che era stata proprio una discussione tra noi due a spingere Guardian a comprare e leggere Il condominio. Shame on us, Crazy Diamond

Ahahah è vero ma alla fine il tema di fondo è interessante e l'ho pagato 3 euro su Kindle, quindi non vi ho odiato

[Zhuge]

Ricordo di averne letto le prime trenta pagine (mi pare) senza riuscire a smettere di ridere un secondo


Questa discussione mi suonava di deja vu, sono andato a ricontrollare ed ho visto che era stata proprio una discussione tra noi due a spingere Guardian a comprare e leggere Il condominio. Shame on us, Crazy Diamond

ah

- - - Aggiornato - - -

Ah, ecco, dimenticavo questo:

->Spoiler<-

Non mi ero accorto che si sta disintegrando, ohibò

ri

[nicolas senada]

Ho terminato Tony e Susan e recuperato a ruota Animali Notturni.

Confermo che non mi ha preso più di tanto, per quanto sia oggettivamente innegabile la bontà dell'idea e soprattutto l'efficacia della scrittura, che rende benissimo

->Spoiler<-

sia quello che passa per la testa di Tony (Edward?) nel manoscritto che il rimuginamento personale di Susan mentre lo legge

Forse un filino lungo e prolisso per quello che effettivamente ha da dire.

Il film è fatto bene ma l'ho trovato carente all'esatto opposto: di fatto è un bignamino del libro, del quale espone i fatti ed estremizza al massimo il rapporto tra edward e susan al fine di semplificare la "contrapposizione" tra i due ex.
Lo stesso finale del libro è molto più intrigante, sfumato e anticlimatico del film, che invece ha una chiusura più "classica"

->Spoiler<-

nel libro, stringi stringi fa tutto lei da sola, ed edward col suo manoscritto afferma più una sua "rivalsa" o maturazione personale rispetto alla "semplice" (e per certi versi banale) vendetta "da cuore infranto" che chiude il film

che milfona di livello cmq

[Zhuge]

Sto leggendo Un amore di Buzzati, consigliato ovviamente su questi schermi. Ho letto le prime 60 pagine, mi sembra molto bello e in certi pensieri vaganti del Dorigo mi ci riconosco.

Rimango perplesso di fronte a quelle che, nell'avviso dell'editore, vengono definite come "anomalie grafiche" che non vengono corrette ma che sono in realtà veri e propri errori ortografici. Buzzati era giornalista, immagino che conoscesse l'ortografia (e non ricordo cose del genere nel Deserto, letto ormai molti anni fa), per cui mi domando la ragione di questo; forse segnalano un rifiuto dell'autore di voler revisionare il testo una volta completato, rifiuto trasmesso anche all'editore (e il posto unico che, leggo, questo romanzo occupa nella produzione di Buzzati potrebbe lasciare a mio parere anche intendere che lui avesse quasi ripudiato questo romanzo, tra l'altro leggo chiuso con un finale "a sorpresa", quasi un exitus edificante volutamente forzato)? Oppure i solecismi sono uno strumento per rendere meglio l'assoluta colloquialità del tono e avvicinare anche il lettore a quel linguaggio che vira in una zona grigia dall'italiano corretto verso l'italiano volgare e il dialetto, a ulteriore immersione del Dorigo (e del narratore, quasi fosse un narratore interno) e quindi del lettore nell'ambiente che viene descritto?

[bado]

L'ho letto talmente tanti anni fa che non mi ricordo di questo particolare.
Oppure, semplicemente, alla fine della lettura, ero talmente annichilito, devastato e ammutolito che mi sono dimenticato di questa cosa.

Comunque per me una lettura imprescindibile. Tanto quanto una delusione d'amore (di quelle che ti uccidono dentro) rappresenta un'esperienza che ogni essere umano degno di tale nome dovrebbe fare.

[Zhuge]

Tanto quanto una delusione d'amore (di quelle che ti uccidono dentro) rappresenta un'esperienza che ogni essere umano degno di tale nome dovrebbe fare.

Magari 2 volte.

- - - Aggiornato - - -

il tema comunque è questo Bado

[Milton]

L'ho letto talmente tanti anni fa che non mi ricordo di questo particolare.
Oppure, semplicemente, alla fine della lettura, ero talmente annichilito, devastato e ammutolito che mi sono dimenticato di questa cosa.

Comunque per me una lettura imprescindibile. Tanto quanto una delusione d'amore (di quelle che ti uccidono dentro) rappresenta un'esperienza che ogni essere umano degno di tale nome dovrebbe fare.

Ok, leggo dopo V. di Pynchon, che, tra l'altro - Opo, senti qui- si conferma sempre più una figata (sono quasi a metà)

[Opossum']

Anch'io non ricordavo proprio questi errori in Un amore, anche se andando a ricontrollare anche il mio libro (immagino sia la stessa edizione) riporta quell'avviso.
Ho i miei dubbi sia stata una richiesta di Buzzati stesso di non correggere, visto che il curatore sembra assumersi la paternità di questa scelta; e non saprei spiegarmi neanch'io il perché avesse sbagliato. Potrebbe essere un regionalismo?
Bel libro comunque, è vero che è maledettamente buono a riaprire certe vecchie ferite e cospargerle di sale.

che, tra l'altro - Opo, senti qui- si conferma sempre più una figata (sono quasi a metà)

Urrà!

[Zhuge]

Regionalismo non direi, direi piuttosto un volgarismo.

[bado]

Magari 2 volte.

Si torna sempre dove si è stati bene.

[bado]

Ho letto "Abel" di Alessandro Baricco.



Lo so, lo so.
Ho detto 1000 volte che, dopo l'innamoramento degli anni 90, con il Baricco post 2000 ho preso tante di quelle delusioni che avrei smesso di cascarci.
E invece non ci crederete, ma complice un regalo di natale, ci sono ricascato.
E il libro mi è pure piaciuto molto.

L'autore lo ha auto-definito un "western metafisico".
"Western" perchè effettivamente ci troviamo di fronte alla storia di un pistolero del far west, alle sue avventure con la stella da sceriffo e senza, alla sua eccentrica storia d'amore con la bellissima e misteriosa Halleluja Wood, alle contorte e morbose vicissitudini della sua famiglia tra rapporti incestuosi, fratelli matti e abbandoni precoci.

Ma perchè "metafisico"?
Perchè il nostro eroe viene dipinto tramite uno stile estremante visionario e spirituale, quasi un viaggio interiore tra sogni allucinati, premonizioni e letture filosofiche che creano un sorprendente contrasto con il tema "western" (solitamente associato ad una letteratura di genere molto diretta e concreta).
Ma l'esperimento, per quanto mi riguarda, ha funzionato alla grande.
Anche i personaggi secondari, ognuno pescato da un'altra dimensione di questo universo surreale, con i pochi paragrafi che li vedono protagonisti, riescono a creare curiosità e fascino.

Le vicende sono raccontato in brevissimi capitoletti, in ordine rigorosamente non cronologico, che alternano i vari filoni narrativi e che, con incipit fulminanti, regalano ogni poche pagine una scarica di hype immediata... quasi che l'autore, ben consapevole della scarsa capacità di attenzione prolungata di cui ormai siamo capaci, avesse voluto pungolarci continuamente con repentini cambi di luogo, tempo e contesto che inevitabilmente colpiscono nel segno.

Insomma: per me bello bello.
Ma capisco che non sia un giudizio unanimemente condivisibile: è tutto troppo estremo, troppo paraculo, per cui o entra in risonanza con il lettore (come è successo a me che ho apprezzato la brevità e la struttura frammentata) o potrebbe essere terribilmente respingente (come lo sono stati per me diversi romanzi pretenziosi e irritanti che ha sfornato Baricco negli ultimi anni).

[Milton]

Urrà!

E niente. Appena terminato il capitolo con la storia di Mondaugen, sono diventato anch'io pynchoniano.

Ne porta le conseguenze anche il mio nuovo "user title"

[Opossum']

E niente. Appena terminato il capitolo con la storia di Mondaugen, sono diventato anch'io pynchoniano.

->Spoiler<-

Ne porta le conseguenze anche il mio nuovo "user title"

Ammetto di non ricordare il termine (sono andato a cercarlo): è passato parecchio tempo, e i libri del buon Tom sono pure troppo densi di informazioni

La storia di Mondaugen è stata addirittura pubblicata come libro a sé (credo ormai introvabile, ma ovviamente è un acquisto che non ha senso - anzi sarei curioso di sapere chi se l'è mai comprato). La cosa assurda è che è effettivamente solido come racconto lungo indipendente, il che la dice lunga sulla capacità di intrecciare le trame del Nostro. Ricordo che è una delle parti del libro che ho fatto più fatica ad affrontare, soprattutto per via del modo in cui si allontana un po' dall'affresco generale della storia, ma resta assai bella. Ancora adesso ho i brividi a ricordare la scena in cui i nazisti usano gli herero come bestie da soma (in particolare la sequenza della donna che si rompe la gamba sotto il carico crollato e i nazisti si limitano a sganciarla dalla fila e scaraventarla nel fossato accanto...).

[Milton]

->Spoiler<-

Ammetto di non ricordare il termine (sono andato a cercarlo): è passato parecchio tempo, e i libri del buon Tom sono pure troppo densi di informazioni

La storia di Mondaugen è stata addirittura pubblicata come libro a sé (credo ormai introvabile, ma ovviamente è un acquisto che non ha senso - anzi sarei curioso di sapere chi se l'è mai comprato). La cosa assurda è che è effettivamente solido come racconto lungo indipendente, il che la dice lunga sulla capacità di intrecciare le trame del Nostro. Ricordo che è una delle parti del libro che ho fatto più fatica ad affrontare, soprattutto per via del modo in cui si allontana un po' dall'affresco generale della storia, ma resta assai bella. Ancora adesso ho i brividi a ricordare la scena in cui i nazisti usano gli herero come bestie da soma (in particolare la sequenza della donna che si rompe la gamba sotto il carico crollato e i nazisti si limitano a sganciarla dalla fila e scaraventarla nel fossato accanto...).

Interessante lapsus il tuo... Quelli non erano nazisti, ma soldati coloniali tedeschi nel 1904. Ma appunto: il senso di Pynchon per la Storia (semicit.) lo porta a tracciare paralleli nettissimi tra l'impegno coloniale tedesco (e anglosassone), dove Lothar von Throta prefigura Hitler, e i metodi del Terzo Reich. Dai "campi di concentramento naturali" per gli herero e gli hottentot dritti ad Auschwitz, attraverso un perfezionamento tecnico e logistico del macello, graduale e costante. Che poi è proprio questo tipo di "progresso", imho, il fondamento del mondo astratto e INANIMATO che costantemente perseguita Benny e gli schlemihl della sua risma...

Ah, che libro.

A seguire L'arcobaleno della gravità

[Opossum']

Interessante lapsus il tuo... Quelli non erano nazisti, ma soldati coloniali tedeschi nel 1904.

Chiedo venia! I nazisti sono nell'Arcobaleno, e tendo spesso a confondere certe cose tra i due libri (che considero un po' due "gemelli eterozigoti"). In effetti non di rado mi ritrovo con la memoria a collocare Mondaugen in Gravity's rainbow anziché in V
Comunque sì, verissimo quel che dici: è un lapsus quasi naturale, vista la contiguità di comportamento tra i due gruppi.

A seguire L'arcobaleno della gravità

Ah, il magnum opus (Contro il giorno permettendo). Occhio che con un-due di V e Gravity's rainbow si rischia l'overdose

Io è proprio da questo titolo che ho iniziato il mio viaggio con TP. È una cosa che tendo a sconsigliare (L'incanto al lotto 49 e Vineland sono entry point più soft, col secondo forse il più adatto in assoluto), ma ovviamente si può cominciare da lì e sopravvivere. E per me fu inevitabile: non conoscevo nessuno che avesse letto Pynchon e potesse consigliarmi differentemente; e soprattutto avevo una strana fascinazione verso quest'opera arcana che ogni tanto veniva nominata qua e là con reverenza. Ad esempio: nel simpatico Gli scarafaggi non hanno re di Daniel Evan Weiss c'è una popolazione di blatte che prospera in una libreria nutrendosi della colla dei libri - ma viene citato en passant che quelli che finiscono in Gravity's Rainbow non sopravvivono, causa ipossia (il proprietario della libreria non lo apre mai); oppure in una puntata dei Simpson Lisa è sorpresa di vedere un'amica col libro in mano: "Stai leggendo L'arcobaleno della gravità?" "No, lo sto rileggendo" (sottolineato come se fosse una cosa straordinaria, e in effetti lo è ).
Poi c'era tutta la storia di questo autore che nessuno incontra da decenni.
E soprattutto c'è quello strambo particolare della trama, in cui il protagonista "attira" le bombe V2 nelle case dove fa l'amore. Che razza di libro ha una trama del genere? Dovevo leggerlo.

Ehm, scusate lo spam

[Zhuge]

sì però per citare la Brenda Lodigiani ANCHE MENO