False dichiarazioni dei costruttori auto False dichiarazioni dei costruttori auto

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Discussione: False dichiarazioni dei costruttori auto

  1. #1
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    False dichiarazioni dei costruttori auto

    Gli azionisti faranno causa alla Volkswagen

    Le forti perdite in Borsa hanno determinato numerosi azionisti della casa tedesca a organizzarsi per ottenere indennizzi.



    AVVIO DI UNA CAUSA - Numerosi grandi azionisti della Volkswagen stanno organizzandosi per promuovere una o più cause legali contro la Volkswagen stessa al fine di ottenere qualche forma di compensazione finanziaria alle pesanti perdite del titolo azionario registrate in conseguenza dello scandalo Dieselgate. Lo studio legale Nieding + Barth, specializzato appunto in cause finanziarie, ha fatto sapere di avere in corso una causa del genere davanti al Tribunale tedesco di Brunswick, a nome di 66 clienti, tutti investitori istituzionali nella Volkswagen. La richiesta in ballo è nell’ordine di svariate centinaia di milioni di euro. Questo gruppo di azionisti che si sono affidati allo stesso studio sono americani e britannici. Lo stesso studio Nieding + Barth ha però fatto sapere che ci sono poi diverse migliaia di azionisti privati che sono sulla stessa linea di condotta.

    ALTRO GRUPPO DI INVESTITORI - C’è anche da aggiungere che già a novembre una società finanziaria americana (la Bentham Europe) aveva affermato di essere a capo di un gruppo di 200 investitori intenzionati anch’essi a muovere causa legale nei confronti della Volkswagen. Val la pena ricordare che da metà settembre ad ora, le azioni Volkswagen hanno perso circa un terzo del loro valore, che tradotto in capitalizzazione azionaria significano circa 22 miliardi di euro. Gli indennizzi potrebbero perciò essere nell’ordine di svariati miliardi di euro, che ovviamente andrebbero ad aggiungersi alle sanzioni che saranno sentenziate dalle autorità americane (anche in questo caso si parla di tanti miliardi di dollari: c’è chi dice una decina, ma se i giudici seguiranno la linea più severa l’importo potrebbe arrivare fino a una sessantina di miliardi).

    UNO PER UNO - Dal punto di vista tecnico-legale, Nieding + Barth hanno detto che intendono seguire una linea basata su una procedura prevista dalla legislazione tedesca in materia di mercato dei capitali (dal momento che la legge tedesca non prevede procedure tipo la class action esistente negli Stati Uniti). Nella procedura tedesca si tratta di vincere una causa di un singolo, e quindi far divenire quel giudizio come riferimento per gli altri facenti causa.

    http://www.alvolante.it/news/azionis...kswagen-344877

    [Esplora il significato del termine: il nuovo caso Emissioni non a norma, Renault potrebbe richiamare 700 mila auto Ad annunciarlo il ministro dell’Ambiente Segolene Royal che ha spiegato che il colosso si è impegnato a richiamare 15mila autovetture, prima di immetterle sul mercato, per verifiche e controlli sul sistema di filtraggio. «E non è l’unica» aggiunge la Royal di Redazione Online ] il nuovo caso
    Emissioni non a norma, Renault potrebbe richiamare 700 mila auto
    Ad annunciarlo il ministro dell’Ambiente Segolene Royal che ha spiegato che il colosso si è impegnato a richiamare 15mila autovetture, prima di immetterle sul mercato, per verifiche e controlli sul sistema di filtraggio. «E non è l’unica» aggiunge la Royal
    di Redazione Online




    La Renault richiamerà 15mila auto, prima di immetterle sul mercato, per regolare il motore. Ad annunciarlo è stato stamattina il ministro dell’Ambiente Segolene Royal, dopo l’audizione della casa automobilistica davanti alla commissione tecnica per la vicenda dello scandalo emissioni. La Royal, ai microfoni di Rtl, ha spiegato: «La Renault si è impegnata a richiamare un certo numero di veicoli, 15mila auto, per verificarli e regolarli correttamente in modo che il sistema di filtraggio funzioni» a tutte le condizioni di temperatura. La Royal ha poi specificato che Renault non è l’unica a d aver infranto le regole, senza però specificare quali altri gruppi siano coinvolti: «I controlli - ha detto - dovranno riguardare le emissioni quando la temperatura ambientale è molto alta o sotto i -17 gradi, perché in quelle condizioni l’impianto di filtraggio degli scarichi non lavora più».

    Le conferme del management

    Il chief competitive officer di Renault, Thierry Bolloré, ha poi spiegato che la casa automobilistica potrebbe richiamare fino a circa 700 mila auto per il mancato rispetto dei limiti alle emissioni inquinanti dei motori, in particolare per i livelli di ossido di azoto. Le misure definitive saranno annunciate a marzo. In un briefing presso la sede Reanult di Parigi, Bolloré ha spiegato ai giornalisti che le modifiche ai motori, che saranno svolte aggiornando un software, saranno disponibili per le ultime generazioni di motori Euro6 diesel. I controlli per le eventuali messe a norma dovrebbero partire a luglio. Bolloré ha ammesso che la casa francese, di cui lo Stato detiene una quota, deve risolvere qualche problema in materia di emissioni. «Siamo d’accordo che la nostra posizione non è soddisfacente», ha detto con un eufemismo il manager, ma «siamo i primi ad ammettere che abbiamo margini di miglioramento». Bolloré, secondo nelle gerarchie solo all’amministratore delegato. Carlos Ghosn, aveva già annunciato il mese scorso l’intenzione di Renault di investire per migliorare le proprie prestazioni in materia di emissioni di ossido di azoto. La casa ha stanziato 50 milioni di euro per migliorare i diesel attuali, accelerando lo sviluppo a 3 da 5 anni dei nuovi Euro 6D di nuova generazione, per cui verranno spesi in totale 1,2 miliardi di euro. Separatamente Renault ha confermato quanto annunciato dalla ministra dell’Ecologia francese, Segolene Royal, che aveva annunciato un richiamo per oltre 15 mila auto del gruppo per la questione delle emissioni. Un problema al processore del motore del mini-Suv Captur porta le emissioni di ossidi di azoto a salire. Il veicolo viene assemblato nella fabbrica spagnola di Valladolid.

    Class action in Italia

    In Italia le associazioni dei consumatori affilano le armi. Se emergeranno responsabilità da parte della Renault e il coinvolgimento di autovetture circolanti nel nostro Paese, daremo vita ad una nuova class action, analoga a quella presentata a Venezia per il dieselgate Volkswagen, chiedendo un equo risarcimento danni in favore degli automobilisti italiani», avverte il Codacons.

    Centinaia di migliaia i veicoli da richiamare

    Secondo l’edizione on line del quotidiano Les Echos Renault, nel mirino per il mancato rispetto dei limiti anti-inquinamento con i suoi motori, potrebbe richiamare in tutto fino a 700.000 veicoli per una messa a norma. Altre 15.000 auto saranno richiamate in fabbrica ancora prima della commercializzazione, i proprietari di auto già in circolazione potranno chiedere a partire da luglio se sul loro veicolo sia necessario intervenire per un’operazione di messa a punto gratuita.

    Il ministro francese e la richiesta di chiarezza

    Il governo francese aveva chiesto che fosse fatta chiarezza sullo scandalo che a settembre ha travolto Volkswagen dopo che l’ad della casa di Wolfsburg, Martin Winterkorn, aveva ammesso l’uso dei software per aggirare le leggi antismog negli Usa. L’azienda è al centro di un’indagine penale negli Usa per lo violazione delle norme anti smog. Ma il ministro francese delle Finanze Michel Sapin aveva rincarato: “Serve un’inchiesta europea. Bisogna controllare tutti i costruttori compresi quelli francesi per rassicurare i cittadini”.

    Le ispezioni in Francia

    Le ispezioni delle autorità francesi antifrode svolte negli stabilimenti Renault a inizio gennaio pare vertano sulle centraline di gestione del motore. La Commissione tecnica creata dal governo francese dopo lo scandalo Volkswagen ha rilevato anomalie sulle emissioni in altri due modelli di auto, oltre alla Renault Captur. Lo rivela il quotidiano economico Les Exchos, precisando che si tratta della Renault Espace 5 (Euro 6), uscita la primavera scorsa, e del monovolume Opel Zafira. Secondo i test preliminari, questi modelli sorpasserebbero di molto i limiti sulle emissioni fissati per legge. La notizia di livelli troppo elevati di CO2 e ossido di azoto in alcune auto targate Renault è arrivata solo settimana scorsa, alimentando forti timori di un nuovo Dieselgate. A quanto rilevato finora dalla Commissione tecnica però non ci sarebbe nessun meccanismo o software illecito, come invece rilevato in Volkswagen, che falsificherebbe i test anti-inquinamento.
    http://www.corriere.it/economia/16_g...15fcd4e6.shtml

  2. #2
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Ho il sospetto che altri siano ancora lì e cercare ogni modo possibile per non farsi sgamare.

  3. #3
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Citazione Originariamente Scritto da heXen Visualizza Messaggio
    Ho il sospetto che altri siano ancora lì e cercare ogni modo possibile per non farsi sgamare.
    Ue, proposta shock sulle auto: "Raddoppiamo i limiti delle emissioni"

    Dopo il dieselgate, arriva il progetto di moratoria. A febbraio l'europarlamento voterà sull'innalzamento del tetto degli inquinanti. La sinistra contesta la proposta e per la Fondazione per lo sviluppo sostenibile "è come chiedere di vendere medicine scadute

    ROMA - Non saranno i motori ad adattarsi alle esigenze dei nostri polmoni, ma i nostri polmoni ad adattarsi ai motori. Mentre l'Ocse lancia l'allarme sul raddoppio dei morti per polveri sottili (saranno 3,6 milioni a metà secolo) e gli scandali sui trucchi per evadere i controlli sulle emissioni delle auto dilagano, dalla Commissione europea arriva la proposta di moltiplicare per due i valori massimi consentiti. Visto che con il Real Driving Emissions Test sarà impossibile barare, si cambiano le carte.

    Il regolamento europeo 715 del 2007 aveva stabilito che per i veicoli euro 6 il limite di emissione per gli ossidi di azoto (NOx) fosse di 80 milligrammi a chilometro. Era previsto che i controlli avvenissero secondo il metodo pre Volkswagen, i test in laboratorio. Ora che l'inaffidabilità di questi test è emersa, la metodologia cambia: si prova su strada. Insomma i numeri dell'inquinamento questa volta sono quelli veri e risultano troppo alti rispetto agli obiettivi che l'Unione europea si era data alla luce delle indicazioni dell'Organizzazione mondiale di sanità e delle altre istituzioni scientifiche.

    A questo punto il Comitato tecnico per i veicoli a motore, un organismo del Consiglio degli Stati europei, ha proposto di alzare i limiti del regolamento per gli NOx del 110% nel periodo che va dal settembre 2017 al 31 dicembre 2018 e di "limitarsi" a un 50% in più nel periodo successivo. Insomma invece di respirare 80 milligrammi di NOx per ogni chilometro per ogni macchina in circolazione, l'anno prossimo, se passerà la proposta della Commissione, ne respireremo 168.

    Era previsto che l'europarlamento si pronunciasse domani su questo colpo di mano sanitario, ma all'ultimo momento il voto è slittato al 10 febbraio, anche perché l'opposizione ha cominciato a far sentire la sua voce. "Non metteremo la testa sotto la sabbia", ha dichiarato nell'aula di Strasburgo l'eurodeputato Pd Massimo Paolucci. "Ormai è chiaro, le misurazioni fatte in laboratorio sulle emissioni degli ossidi di azoto delle auto diesel sono mediamente tre, quattro volte inferiori a quelle reali su strada. Non si può, per ridurre l'anidride carbonica, chiudere gli occhi sull'inquinamento atmosferico".

    A favore della proposta della Commissione si è schierato il centro destra che parla della necessità di "coniugare l'ecologia con l'economia" sostenendo che bisogna votare sì perché altrimenti l'iter dovrà ricominciare da capo e si perderà troppo tempo. Ma Benedek Jávor, che rappresenta la Commissione ambiente e salute pubblica dell'europarlamento, boccia senza esitazioni l'idea di raddoppiare il tetto degli inquinanti permessi: "Non è accettabile l'approccio 'prendere o lasciare' rispetto alla proposta della Commissione: quel testo va rivisto".

    "È sconcertante che nonostante il dieselgate Volkswagen si possa permettere ancora che per anni le auto siano libere di emettere il doppio rispetto a quanto dichiarato in sede di immatricolazione", aggiunge il direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Raimondo Orsini. "È come se permettessimo di vendere prodotti alimentari con il doppio delle calorie rispetto a quelle indicate sulla confezione o concedessimo alle farmacie di vendere medicine un anno dopo la data di scadenza indicata sulla scatola".
    http://www.repubblica.it/ambiente/20...131595982/?rss

  4. #4
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Raddoppiamo i limit

    pazzi !

  5. #5
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Dieselgate Volkswagen: niente indennizzi agli europei

    La Volkswagen è sicura di poter risolvere la questione semplicemente mettendo in regola le auto non conformi.

    INCONTRO A BRUXELLES - La Volkswagen non sembra intenzionata ad offrire alcun tipo di compensazione agli automobilisti europei coinvolti nel Dieselgate, ovvero lo scandalo legato alle emissioni inquinanti di suoi alcuni motori a gasolio. La conferma è arrivata nel pomeriggio di giovedì 21 gennaio, quando si è svolto a Bruxelles un incontro fra il Commissario Europeo per l’Industria e l’Imprenditoria (Elzbieta Bienkowska) ed i massimi dirigenti della società tedesca: erano presenti l’amministratore delegato del gruppo Volkswagen (Mathias Müller) ed il responsabile del marchio (Herbert Diess). Del colloquio riferisce il Financial Times.

    NESSUNA DISPARITÀ - Bienkowska avrebbe invitato Müller e Diess a rivedere la posizione dell’azienda sul tema dei rimborsi, già accordati negli Stati Uniti ma ancora non previsti in Europa. Il Commissario, secondo quanto emerso, avrebbe suggerito ai manager di trattare i clienti nella stessa maniera e di non creare disparità, ma il suo appello sembra caduto nel vuoto: poche ore dopo la fine della riunione, l’azienda ha pubblicato una nota per mezzo della quale spiega che “non offriremo alcun tipo di compensazione in Germania o in Europa. Abbiamo già trovato una soluzione per risolvere il problema”. Il rimedio è un filtro dell’aria, valutato 10 euro, la cui efficacia è già stata provata dalla motorizzazione tedesca (qui per saperne di più).

    1000 DOLLARI NEGLI USA - La Volkswagen, nell’interpretazione del Financial Times, è sicura di poter risolvere la vicenda mettendo in regola i motori, senza fornire un bonus per scusarsi dell’accaduto: negli Stati Uniti la Volkswagen ha fornito alle persone coinvolte nel Dieselgate un indennizzo dal valore pari a 1000 dollari. Tale decisione si spiega con la differente posizione occupata dall’azienda sui due mercati: negli Stati Uniti la Volkswagen non è leader del mercato e deve pertanto accattivarsi la clientela in ogni modo possibile, mentre in Europa non ha questa esigenza.
    http://www.alvolante.it/news/dieselg...europei-344921

  6. #6
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    La VW negli Usa potrebbe riacquistare le auto del Dieselgate


    Un legale della casa tedesca ha ammesso che per qualche modello gli interventi previsti potrebbero non essere sufficienti.





    IN TRIBUNALE - A quanto risulta da una dichiarazione fatta davanti ai giudici, potrebbero essere insufficienti gli interventi previsti dalla Volkswagen per sistemare le auto con motori turbodiesel EA189 che utilizzano il software illegale che altera le emissioni di NOx,come la Golf 6 della foto sopra. La cosa è stata presentata come ipotesi. A dire che gli interventi previsti possono essere insufficienti per alcune auto, è infatti stato Robert Giuffra, avvocato che patrocina la Volkswagen durante un’audizione a cui è stato chiamato dalla corte di San Francisco che si sta occupando di una causa di class action promossa da clienti della casa tedesca per la vicenda del Dieselgate.

    SOLUZIONI INADEGUATE - Affermare che le modifiche dei richiami possano non dare gli esiti desiderati sulle emissioni, viene interpretato da alcuni come l’ammissione che per certi modelli la casa costruttrice non è in grado di risolvere il problema negli Stati Uniti, dove le regole sulle emissioni dei diesel sono più severe. Quanto meno senza incidere sensibilmente sulle prestazioni e sui consumi.

    IPOTESI BUY BACK - Il legale della Volkswagen ha detto che la casa sta lavorando per trovare una soluzione, ma i tempi potrebbero essere lunghi. Quali potrebbero essere le conseguenze di una tale evenienza lo ha indicato lo stesso avvocato, peraltro rifacendosi a una ipotesi già fatta nelle settimane scorse da rappresentanti della Volkswagen: la necessità per la casa costruttrice di ricomprare le auto in questione. Ricordiamo che, invece, in Europa è già stato annunciato un richiamo per le auto interessate dal problema per il quale sono state trovate delle soluzioni tecniche (qui per saperne di più) approvate dalle autorità tedesche.


    http://www.alvolante.it/news/vw-negl...le-auto-345002

  7. #7
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    VW offrirà ai 600.000 proprietari USA dei modelli incriminati una generosa compensazione

    Volkswagen ha rinviato la pubblicazione dei risultati finanziari per il 2015 per valutare esattamente l' impatto sui conti dello scandalo emissioni. Il Gruppo tedesco , secondo Ken Feinberg a capo del fondo destinato ai risarcimenti, ha intanto affermato che VW offrirà ai proprietari dei modelli interessati una "generosa compensazione"...



    Venerdì Volkswagen ha rinviato la pubblicazione dei risultati finanziari per il 2015 e l'incontro annuale con i suoi azionisti per valutare esattamente l' impatto sui conti dello scandalo emissioni. Il Gruppo tedesco, secondo Ken Feinberg a capo del fondo destinato ai risarcimenti, ha intanto affermato in un'ìntervista alla Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung che VW offrirà ai proprietari dei modelli interessati una "generosa compensazione".

    Kenneth Roy Feinberg è un noto avvocato americano, specializzato in mediazioni e dispute legali. Negli anni passati ha gestito coin successo casi molto, molto complessi come il risarcimeto alle vittime dell' attentato dell' 11 settembre, o il disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater della BP o il problema del pulsante di accensione GM. A dicembre è stato assunto da Volkswagen per mediare la richiesta di risarcimento dei migliaia di proprietari, circa 600.000, dei modelli VW diesel incriminati negli Stati Uniti.

    Sono ormai passati oltre quattro mesi dall' inizio dello scandalo VW, ma il gruppo tedesco non ha ancora trovato un accordo in USA per la risoluzione tecnica del caso. "Le mie mani sono legate" ha affermato alla Frankfurter Allgemeine Feinberg" sintanto che le due parti non trovano un accordo." Il noto avvocato americano si è detto comunque ottimista. "Il 97% delle vittime dell' 11 settembre ha accettato la mia offerta. Nel caso della BP e della GM, oltre il 90% ha detto si alla mia offerta. Lavorare a una percentuale simile è il mio obiettivo anche nel caso Volkswagen."

    Non solo, in questo caso secondo Feinberg " si tratta di una transazione puramente economica, meno emozionale. Non ci sono vittime di incidenti imputabili al motore e le richieste sinora mi paiono tutte molto ragionevoli. " VW non ha ancora deciso se offrire ai proprietari contanti, se avviare una campagna di richiamo o se riacquistare del tutto i veicoli. Ad ogni modo, una cosa è certa secondo Feinberg: Volkswagen offrirà ai 600.000 proprietari un generoso pacchetto di compensazione.
    http://www.automobilismo.it/volkswag...oni-auto-24655

  8. #8
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Ma il 20% incremento delle vendite in Italia? Mi sembra di averlo sentito oggi di sfuggita a un TG

  9. #9
    Utente Antico L'avatar di Enriko!!
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Il mercato auto si sta riprendendo in europa...comunque già nei mesi prima dove lo scandalo aveva portato un calo delle vendite di VW (specie in germania), in italia erano cresciute in linea con il mercato...ma si sa che in italia più che in altri paesi violare le "regole" viene visto con occhio meno severo

    Comunque secondo me alla fine a tanta gente delle emissioni frega zero...più che altro ci pensa per paura di avere magari rogne poi con blocchi del traffico richiami dell'auto e cose così...

  10. #10

    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Ho sentito già un paio di persone convinte di aver ottenuto uno sconto sul nuovo per via di questa faccenda, mentre in realtà era il normalissimo sconto previsto da qualsiasi concessionario. Da più parti si è sparsa la voce che "adesso la VW la compri al prezzo del pane ed è comunque una signora macchina", anche se i prezzi non sono cambiati.
    Non sottovaluterei l'effetto gregge/autoconvincimento quando si parla di consumatori del nostro paese.

  11. #11
    Utente Antico L'avatar di Enriko!!
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    ah beh...è vero, avevo dimenticato l'ipotesi "faccio l'affarone che ora te le tirano dietro"

  12. #12
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Ma se è successo questo è triste come cosa, siamo davvero così creduloni?

  13. #13
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Allianz farà causa a Volkswagen per dieselgate - fonte


    FRANCOFORTE, 8 marzo (Reuters) - Il gruppo assicurativo tedesco Allianz prevede di fare causa a Volkswagen nelle prossime settimane per ottenere un risarcimento relativamente al forte calo del prezzo del titolo della società automobilistica in Borsa a seguito del "dieselgate", lo scandalo sulle emissioni, secondo quanto riferisce una fonte vicina alla situazione.

    La causa, che sarà portata avanti da Allianz Global Investors, rappresenta la prima azione da parte di una grande istituzione tedesca contro il produttore di auto, che si deve ancora riprendere dal più grande scandalo societario della sua storia.

    "Accadrà entro questo mese", dice la fonte, riferendosi alla causa.
    http://it.reuters.com/article/itEuroRpt/idITL5N16G3ZC

  14. #14
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto



    Müller, Volkswagen: “sarà pesante il conto del Dieselgate”



    L’ad ha ammesso che i conti del gruppo del gruppo risentiranno pesantemente dello scandalo delle emissioni di NOx irregolari.





    CAMPANELLO D’ALLARME - Nel corso di un incontro con i lavoratori del gruppo Volkswagen, sono state fatte previsioni autorevoli sulle prospettive derivanti dalla vicenda dei motori turbodiesel dotati del software che regola in maniera diversa il motore a seconda che stia facendo un test di rilevamento delle emissioni o sia invece in uso stradale normale.

    GRAVI DANNI FINANZIARI - L’amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Matthias Müller (nella foto), ha affermato che lo scandalo Dieselgate causerà “sostanziali e pesanti” danni finanziari alla società. Müller ha precisato che lo strascico dello scandalo durerà a lungo. Nella stessa occasione Stephan Weil, che in qualità di primo ministro del Lander della Bassa Sassonia (dove si trova la sede principale del gruppo) siede nel consiglio d’amministrazione della società, ha ammesso di aspettarsi ancora notizie negative.

    SALITI A 17 GLI INDAGATI - In parte la previsione del politico/amministratore Weil è stata confermata “in diretta” dal momento che quasi contemporaneamente al meeting Volkswagen, la magistratura tedesca ha diffuso nuove notizie in merito alle indagini in corso sullo scandalo. La procura di Brunswick che indaga sul caso ha infatti comunicato di aver allargato il campo delle indagini coinvolgendo 17 persone, da 6 che erano in precedenza. Ciò sia pure senza toccare i membri del consiglio di amministrazione.

    SOTTO ACCUSA IN FRANCIA - Non solo. Altre notizie non positive sono arrivate dall’estero. In Francia, la Procura della repubblica di Parigi ha aperto un procedimento penale contro la Volkswagen per frode aggravata. Alla base dell’iniziativa ci sono le risultanze dell’indagine avviata nello scorso ottobre dalla direzione generale della concorrenza, dei consumi e della repressione delle frodi. L’indagine dell’ente pubblico francese di controllo è infatti arrivata alla conclusione che la frode c’è stata ed “è stata intenzionale”, secondo le parole pronunciate dal direttore dell’organismo per la repressione delle frodi.

    NON MANCA LA FIDUCIA - Nonostante le diverse notizie negative e le prospettive economiche inquietanti, i dirigenti della Volkswagen hanno voluto comunque dare un segnale ottimistico. Weil ha infatti detto che “il danno sarà certamente pesante, ma la Volkswagen ha fortunatamente una robusta consistenza economica”. Come dire che non manca la fiducia sulla capacità di superare l’impasse. Con ciò Weil ha confermato l’impegno in Volkswagen del suo Lander (che detiene il 20% delle azioni del gruppo automobilistico tedesco).
    http://www.alvolante.it/news/muller-...selgate-345638

  15. #15
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Volkswagen, vendite in calo
    E il dieselgate porta 3mila esuberi


    Secondo l’agenzia tedesca Adp il gruppo automobilistico di Wolfsburg ha pronto
    un piano di esuberi: non ci saranno licenziamenti ma prepensionamenti e trasferimenti


    di Redazione online










    Primi effetti concreti del dieselgate (lo scandalo delle emissioni truccate nelle vetture vendute negli Stati Uniti) per il gruppo Volkswagen. Secondo l’agenzia tedesca Adp il gruppo automobilistico di Wolfsburg ha pronto un piano di esuberi che coinvolgerà tremila dipendenti del settore amministrativo in Germania, allo scopo di ridurre i costi. Il piano, comunque, non prevederebbe licenziamenti ma gli esuberi verrebbero gestiti attraverso prepensionamenti, trasferimenti e mancati rinnovi di contratti a tempo determinato.


    La crisi di mercato

    Tra l’altro la congiuntura non aiuta: le auto vendute dal gruppo Volkswagen sono scese dell’1,2% a febbraio 2016 rispetto allo stesso mese del 2015, passando da 701.500 a 693.300 unità, a causa della contrazione del giro d’affari nei paesi emergenti e negli Stati Uniti. E anche in questo caso pesa lo scandalo dieselgate: le vendite delle vetture del marchio Volkswagen sono infatti scese del 4,7% a 394.400 unità, una flessione compensata solo dai risultati degli altri brand della scuderia (Audi, Skoda, Seat, Porsche) .
    http://www.corriere.it/economia/16_m...47d0264e.shtml

  16. #16
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Dieselgate: azionisti fanno causa alla VW per 3,2 miliardi

    Vogliono essere risarciti dei danni subiti con il deprezzamento delle azioni conseguente allo scandalo delle emissioni truccate.

    AZIONISTI CONTRO - Nei giorni scorsi lo studio legale tedesco Tilp ha depositato una istanza legale contro la Volkswagen. Al centro dell’iniziativa ci sono le pesanti perdite che il titolo azionario della casa automobilistica tedesca ha subito in seguito allo scandalo “Dieselgate”, cioè la vicenda del software illegittimo capace di regolare il motore in maniera da avere emissioni regolari solo durante i test di controllo degli scarichi.

    278 ACCUSATORI - L’iniziativa legale dello studio Tilp è stata presa presso il Tribunale di Brunswick (in Bassa Sassonia, la regione dove si trova Wolfsburg, sede della Volkswagen) a nome di 278 investitori. Già nei mesi scorsi lo stesso studio aveva patrocinato altre iniziative analoghe ma sempre di singoli investitori VW, mentre questa volta si tratta di un’azione del tipo delle class action americane e ad avviarla sono stati anche investitori istituzionali che si sono impegnati a sostenere le spese legali necessarie per portare avanti la causa.

    FONDI DI INVESTIMENTO IMPORTANTI - Tra gli azionisti promotori della causa c’è l’importante fondo pensioni degli insegnanti della California, Calpers, oltre al fondo di investimento Deka facente capo alle Casse di risparmio tedesche. Impegnata legalmente contro la Volkswagen è anche la compagnia di assicurazione tedesca Allianz, che detiene un congruo pacchetto azionario della casa automobilistica.

    INDENNIZZO MILIARDARIO - L’iniziativa legale ha come obiettivo un risarcimento ammontante a 3,255 miliardi di euro. Questo come compensazione per le perdite subite dalle azioni detenute a causa del comportamento della Volkswagen stessa nel periodo dal 2008 al 18 settembre 2015, cioè fino al giorno in cui l’ente statunitense per la protezione dell’ambiente (EPA) non ha reso pubblica la vicenda. Secondo l’impianto dell’azione legale promossa dai 278 azionisti, la Volkswagen sino all’ultimo avrebbe negato le accuse è rifiutato di collaborare, ammettendo le cose solo dopo che la vicenda era divenuta pubblica. È questo atteggiamento avrebbe portato al crollo azionario.

    NO COMMENT - La Volkswagen per il momento non ha commentato la notizia della class action tedesca affermando di non essere in possesso della relativa documentazione.
    http://www.alvolante.it/news/dieselg...iliardi-345748

  17. #17
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Volkswagen: nuova causa dei concessionari USA

    Volkswagen - Dopo il dieselgate il Gruppo tedesco è stato accusato di frode dai concessionari.


    In America tre concessionari del Napleton Automotive Group hanno fatto causa al Gruppo Volkswagen. Questo nonostante il marchio tedesco avesse emanato delle linee guida secondo le quali i concessionari non avrebbero dovuto presentare reclami per via legale successivamente allo scandalo emissioni. Automotive News, che ha riportato la notizia, spiega come la causa intentata dallo studio legale Hagens Berman Sobol Shapiro accusi il costruttore di frode verso i concessionari.
    La causa legale asserisce che Volkswagen avrebbe violato delle leggi federali e statali a tutela dei dealer appartenenti ad un franchising. "Impresa criminale di Racket", così Napleton ha descritto alcune attività del Gruppo tedesco dopo aver evidenziato come la strategia finanziaria imposta ai concessionari potesse favorire alcuni dealer.
    Gli schemi delle consegne ed alcune politiche sui prezzi avrebbero dunque favorito alcuni concessionari sfavorendone altri. Tutto questo coinvolgendo anche Volkswagen Credit, la branca finanziaria del gruppo. Le tensioni tra Volkswagen ed i concessionari americani continuavano già da tempo, soprattutto dopo che lo scandalo emissioni ha ridotto le vendite di nuove automobili presso alcune concessionarie. La stessa Hagen Berman rappresenta già migliaia di clienti Volkswagen all'interno di una della class action mosse contro il Gruppo tedesco.DieselgateVolkswagen




    http://www.autoblog.it/post/790652/v...cessionari-usa

  18. #18
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    La Norvegia intende far causa alla Volkswagen


    La Norvegia è azionista del gruppo VW e vuole chiedere i danni per la forte perdita di valore delle azioni in seguito al Dieselgate.





    ATTACCO DAL NORD - La Norvegia contro la Volkswagen. Si potrebbe sintetizzare così la notizia diffusa ieri dal Financial Times a proposito dell’iniziativa decisa dal fondo d’investimento sovrano norvegese (cioè dello stato scandinavo) nei confronti del gruppo automobilistico tedesco: partecipare alla “class action” (causa collettiva) avviata in Germania contro la Volkswagen per le gravi perdite fatte subire agli azionisti del gruppo a causa della vicenda Dieselgate, le cui responsabilità sono ritenute tutte del management della casa automobilistica. La causa collettiva promossa in Germania vede già diverse adesioni importanti, tra cui quelle di rilevanti fondi di investimento, come l’americano Calpers - fondo-pensioni dei dipendenti pubblici della California - e il TCI Fund Management. Ai vari aderenti all’iniziativa si è ora aggiunto il fondo sovrano norvegese che gestisce grandissimi capitali e nell’azionariato della Volkswagen ricopre un ruolo di rilievo.
    POTENZA ECONOMICA - Lo stato norvegese vanta una grande capacità economica grazie ai lauti guadagni realizzati con il petrolio del mare del Nord. A gestire questa montagna di denaro (850 miliardi di dollari) è la banca d’affari Norges Bank Investment Management, che detiene pacchetti azionari di svariate società nel mondo, tra cui il gruppo Volkswagen. Secondo le fonti internazionali l’Istituto norvegese ha nel proprio portafoglio l’1,64% del pacchetto azionario della casa automobilistica tedesca risultando così il quarto azionista della società (dietro la famiglia Porscvhe-Piech; il lander della Bassa Sassonia dove si trova la sede principale della casa automobilistica, e il fondo sovrano del Qatar). Da notare che nei gironi scorsi il fondo TCI aveva da parte sua avanzato critiche al top management della Volkswagen facendo chiaro riferimento ai ricchi emolumenti percepiti dai membri del board della società tedesca, sollecitando una loro decurtazione vista le gravi conseguenze della loro gestione del gruppo per quanto riguarda la vicenda Dieselgate.
    QUESTIONI DI FONDO - Al fondo di questi movimenti nella finanza mondiale ci sono le critiche alla struttura societaria del gruppo Volkswagen, che ha un azionariato condizionato dalla presenza della mano pubblica (attraverso il Lander della Bassa Sassonia (che gode del diritto di veto) e dal peso dei sindacati (8 membri su 20 del consiglio di sorveglianza sono espressione appunto delle organizzazioni sindacali). In pratica da più parti si ritiene che la gestione della Volkswagen sfugga alle regole della sana amministrazione aziendale in quanto condizionata da questa anomala (rispetto al mondo economico più diffuso) realtà societaria.
    PUBBLICO O NON PUBBLICO - Va comunque detto che l’anomalia della Volkswagen non è cosa recente ma risale molto indietro nel tempo, sino alla nascita della stessa società, alla fine della seconda guerra mondiale. E ovviamente era esistente nei periodi d’oro della società, quando gli azionisti percepivano fior di dividendi. Quanto alla presenza della mano pubblica, le polemiche sono ricorrenti, ma è anche vero che la crisi di qualche anno fa dell’industria automobilistica americana è stata superata grazie all’intervento della mano pubblica, così come in Francia lo Stato è presente (e si fa valere) sia nel gruppo Renault che in quello PSA.
    http://www.alvolante.it/news/norvegi...kswagen-346785

  19. #19

    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Citazione Originariamente Scritto da heXen Visualizza Messaggio
    Ma se è successo questo è triste come cosa, siamo davvero così creduloni?
    Siamo in grado di credere a QUALSIASI panzana, per quanto inverosimile, ne sono sempre più convinto.

  20. #20
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    Re: False dichiarazioni dei costruttori auto

    Volkswagen rispolvera la vendita di Ducati per pagare il Dieselgate[/h] [h=2]Tornano le voci sulle cessioni del gruppo tedesco, in gioco anche i motori per barche Partita da un miliardo, ma il cda è diviso


    Tornano le voci su possibili cessioni delle società satellite da parte del Gruppo Volkswagen in scia al «Dieselgate», tra cui l'italiana Ducati che si trova all'interno della sfera Audi. Il 22 giugno, a Hannover, si riunirà l'assemblea degli azionisti di Vw dopo il rinvio deciso tempo fa: il ceo Matthias Mueller illustrerà le strategie che accompagneranno il gruppo tedesco fino al 2025. Nei piani del top manager, subentrato a Martin Winterkorn dopo lo scandalo delle centraline truccate, ci sarebbe una maggiore concentrazione sul core business. E, come riporta Spiegel, potrebbe essere considerata la cessione di alcune società, tra cui la Casa motociclistica italiana di Borgo Panigale, un «capriccio» di lusso dell'ex presidente del consiglio di sorveglianza Ferdinand Piech.
    A vendere ai tedeschi, nel 2012, per una cifra intorno a 860 milioni era stato il finanziere Andrea Bonomi, attraverso la sua Investindustrial. Assieme al marchio bolognese, il gruppo potrebbe cedere Man Diesel&Turbo, il principale produttore al mondo di motori per barche. Nessun cenno, invece, agli altri due gioielli italiani entrati nella galassia tedesca: Lamborghini e Italdesign Giugiaro. L'idea di Mueller starebbe comunque trovando non poche resistenze all'interno del big tedesco, soprattutto da parte dell'azionista Piech, al quale il rombo delle moto Ducati è molto caro, e la cui influenza in Volkswagen come sottolinea Spiegel non è affatto diminuita. Secondo gli analisti, Ducati avrebbe un valore superiore al miliardo di euro dopo gli ingenti investimenti portati avanti da Audi Group. Tra 1,2 e 1,5 miliardi, invece, sarebbe il valore stimato di Automobili Lamborghini, da qualche mese affidate all'ex Ferrari, Stefano Domenicali.
    Rupert Stadler, numero uno di Audi, ha più volte escluso ogni ipotesi di rinuncia ai tre asset italiani, ma in occasione della presentazione dei conti 2015, lo scorso il 28 aprile, il rapporto annuale di bilancio metteva in conto l'ipotesi di ulteriori oneri causati dal «Dieselgate», che avrebbe potuto portare alla vendita di asset. Ammonta comunque a 16,2 miliardi il capitale accantonato dal gruppo per far fronte ai costi legati allo scandalo. Per ora, nessun commento da Vw alle indiscrezioni rilanciate da Spiegel.
    Da Wolfsburg, in Germania, a Pomigliano, in Campania, dove sono stati estesi all'area che produce la Fiat Panda i contratti di solidarietà già in vigore. Dal 4 luglio saranno 3.241 le tute bianche di Fca che rientreranno nel regime di solidarietà, e non più 1.900 degli oltre 4.400 dipendenti.


    http://www.ilgiornale.it/news/econom...e-1270153.html

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