Forza Horizon 5 – Recensione

PC Xbox One Xbox Series X

Forza Horizon 5 si prepara ad arrivare, e quando i complimenti ci vogliono, ci vogliono: l’Horizon Festival non è davvero mai stato così bello.

Sviluppatore / Publisher: Playground Games / Microsoft Studios Prezzo: 69,99€ (Disponibile anche su Game Pass) Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo, cooperativo, organizzazione eventi PEGI: 12 Disponibile Su: PC, Xbox Series X/S, Xbox One X/S, Xbox One Data di Lancio: 9 novembre

Prendete Forza, fatelo open world e lasciategli assorbire il profumo di OutRun. Aggiungete un po’ di Motorstorm e DiRT per dare quel tocco arcade off-road e un po’ di sana personalizzazione alla Need for Speed, per non sfigurare nelle gare clandestine. Adesso prendete uno splendido angolo di Terra, uno di quelli con panorami mozzafiato, Storia, bellezze architettoniche e naturali, ripulitelo, eliminate problemi, cronaca, economia, idealizzatelo come se fosse stato conquistato dal Coachella, i palazzi del potere presi d’assalto da una coloratissima anarchia di ragazzi inebriati dalla vita, 356 giorni l’anno, 24/7, tra corse automobilistiche, musica e feste. Una bomba atomica di positività il cui fallout ricade sui partecipanti in particelle di divertimento assoluto, rigeneranti.

Facile, no? Bene, adesso fatelo per cinque volte, sempre meglio, fino ad arrivare all’Horizon Festival messicano di Forza Horizon 5, il trionfo di Playground Games e del loro progetto utopistico di “racing game assoluto”, capace di condensare due decenni abbondanti di opere di genere in un unico, straripante contenitore di gioia ludo-motoristica, in grado di soddisfare tanto l’audience popolare quando i petrolhead imbruttiti. Perché Forza Horizon non è mai stato solo una quantità di ingredienti presi qua e là e buttati lì. È questione di amalgama, bilanciamento e stati d’animo da trasmettere nel modo più sincero possibile, attraverso una delle forme di godimento più riconoscibili e universali: un piede affondato sull’acceleratore e la strada che comincia a scorrere sempre più velocemente, il tempo non più scandito dalle ore ma dai chilometri.

¡HOLA MEXICO!

L’automobile diventa mezzo di costante gratificazione dove ogni modo di giocare/guidare porta a una morbidissima e inevitabile progressione. Esplorare e gareggiare, dedicarsi alla fotografia, dare spettacolo semplicemente per il piacere del gesto o aiutare nuove conoscenze in sotto-trame spassosissime (tipo fare da controfigura negli stunt dell’attesissimo Vanguard Force 10!); qualsiasi attività, idea, sentimento porta a guadagnare qualcosa, che siano punti esperienza o crediti, attraverso una sperimentazione di gameplay ininterrotta, mentre gli occhi vengono colorati dalle bellezze del Messico e le orecchie vibrano di sfumature musicali che si propagano in tutto l’organismo, come una playlist in shuffle che se ne frega dei nostri gusti ma trova sempre il modo di descrivere quello che ci circonda, lasciando agli speaker delle varie radio il compito di fare narrazione ambientale.

Forza Horizon 5 Recensione

Durante le gare succede sempre di tutto, tra Drivatar scatenati, tifosi sugli spalti e un abuso di rewind che mandano un po’ in confusione l’IA.

Non serve alcuna pianificazione, grinding di sorta o stress matematico in generale. Sembra semplicemente che il mondo di gioco si sviluppi da solo mentre il giocatore si dedica a pennellare ogni curva in derapata e osservare quant’è bello quel fumo bianco volumetrico, con nuovi eventi che sbocciano come fiori sulla mappa mentre l’Horizon Festival si espande a nostro piacimento in altre location, dedicate ad altrettante attività (corse su strada, clandestine, cross-country, evoluzioni folli…) e introdotte da esibizioni speciali tradizionalmente fuori di testa. Che in questo capitolo esagerano in maniera spettacolare oppure offrono nuovi modi di intendere l’automotive. Se le gare contro monster truck giù dalla caldera, moto d’acqua nelle paludi e “la qualsiasi” sono sempre un trionfo di script e adrenalina scuola Ken Block (ma ancora più belle da vedere e giocare, nonostante qualche riciclo di troppo), c’è anche spazio per momenti più rilassanti e/o suggestivi, come seguire nel pieno di una tempesta tropicale l’aereo del nostro amico Ramiro fino a siti aztechi di rara bellezza, o partecipare alla parata della “fiesta de la luna” guidando un carro allegorico tra due ali di folla in delirio.

FORZA HORIZON 5 NON È SOLO CORSE AL FULMICOTONE, C’È ANCHE SPAZIO PER MOMENTI RILASSANTI E SUGGESTIVI, DOVE SENTIRSI IMMERSI NEL MONDO CREATO DA PLAYGROUND GAMES

Tutto questo dà a Forza Horizon 5 un respiro avventuroso ancora più omogeneo, credibile e coinvolgente, vivo, in continua evoluzione, dove non ci si sente mai sovraccarichi nonostante la mole di roba da fare. Fondamentalmente perché il bilanciamento della progressione è così elegante e i suoi trigger così ben nascosti, mai invasivi, coperti sotto le centinaia di micro-obiettivi che versano Punti Riconoscimento nel contatore che ci separa dalla prossima “Avventura Horizon” (premiando azioni del tutto naturali, senza avere nemmeno la necessità di controllarli se non per completismo), da non sospendere mai l’incredulità e lasciare carta bianca al giocatore nel gestire la sua partita, seguendo il flow, l’umore del momento, col contagiri sempre piantato in zona rossa.

Forza Horizon 5 Recensione

Guardate come quest’immagine rende l’idea del senso di scala e della profondità dell’orizzonte, da Dunas Blancas fino alla caldera.

Un’opera che più di altre è capace di prendere forme diverse in base a chi stringe il pad, diventando un free roaming rilassatissimo e arcade come un simulativo dall’IA spietata, un festival edonistico come un racing puro, di razza, con tanto di caccia ai record sul giro nelle leaderboard online. Oppure perché non creare i propri eventi e condividerli con la community tramite l’Eventlab? Percorso, regole, meteo, auto abilitate alla partecipazione, a squadre o tutti contro tutti: shakerate, metteteci un po’ di condizioni matte e otterrete la vostra sfida personale. Io ne ho trovato uno in cui durante la corsa si era costantemente distratti dal rumore che fanno i giocattoli per cani, avete presente? Oppure creare una carta Super7, eventi piccoli, votati più all’abilità che alla competizione (superare una determinata velocità, ottenere un certo punteggio concatenando manovre al limite ecc.), un modo estremamente intelligente di fare multiplayer asincrono che assicura una quantità praticamente infinita di contenuti. Un’ottima scusa per stare al volante mesi e mesi.

FORZA HORIZON 5 È COMFORT DI GUIDA PRIMA DI TUTTO

Questo grazie anche a una scalabilità del modello di guida che è oro colato e mostra per l’ennesima volta un lavoro profondo, sartoriale, capace di cambiare radicalmente il feeling in base alla messa a punto. Dagli aiuti alla guida al livello dei Drivatar, tutto può essere bilanciato secondo le proprie esigenze, con il lavoro di Playground che come sempre esplode disattivando controllo di trazione e di stabilità, dando più consapevolezza e spessore alla guida, che diventa così decisamente più manuale, tendente all’errore ma anche a un controllo più autentico, nervoso, sinestesico, declinato poi per categorie motoristiche e superfici delle più variegate. Un equilibrismo circense tra “peso” simulativo e maneggevolezza arcade, vero marchio di fabbrica della serie.

L’aereo cargo griffato Horizon Festival sarà un po’ il nostro spirito guida!

LE NOSTRE SCORRAZZATE SONO ACCOMPAGNATE DA UNA COLONNA SONORA PAZZESCA E UN SOUND DESIGN SUPERBO

Prendere una buggy e perdersi tra le dune di sabbia affacciate sul Pacifico mentre parte “Levitating” di Dua Lipa (neanche a farlo apposta), saltando da una all’altra e godendo di atterraggi morbidissimi (anche a livello grafico) per poi cambiare auto al volo, scegliendo una Peugeot 207 da rally, evergreen, per andare a masticare un po’ di ghiaia sperimentando un’off-road mai così stimolante nella serie, disattivando l’ABS per bloccare le ruote e intraversarla in ingresso di curva, lasciandola scivolare per poi riprendere il controllo in uscita e ritornare sull’asfalto: McLaren Senna, litoranea, tramonto, alettone che si alza per incollare l’auto all’asfalto e permettere di raggiungere velocità folli in mezzo al traffico, talmente dopati da tracciare un cerchio perfetto e tornare da dove si era partiti, il sole dalla parte opposta, l’alba dopo una notte vissuta a 300 all’ora. E quanto senso che ha perdersi nel free roaming più puro di questa estasi sim-cade, ricaricati di endorfine da una colonna sonora pazzesca, strapazzati da un sound design superbo, con la progressione che si trasforma in autovelox, zone velocità e zone derapata da incontrare e affrontare con naturalezza, senza pensarci su troppo mentre si viaggia per arrivare su quel promontorio, a Guanajuato o a la playa.

CHI NON GUIDA IN COMPAGNIA…

Arrivando a parlare di multiplayer la Carovana è come sempre il pezzo forte del pacchetto. Si prendono su un po’ di amici, chat vocale, caciara e via, a organizzare campionati, eventi o semplicemente fare casino in giro, correndo di tappa in tappa mentre si fanno quattro chiacchiere in Tour che danno vita allo spirito del festival. È tutto ancora un po’ macchinoso, c’è tantissima roba, l’organizzazione non è super-intuitiva, però vivere Forza Horizon 5 in compagnia è l’ennesimo modo per non uscirne più e cementare una community che ha sempre trasformato i titoli della serie in parchi giochi immensi e vibranti; ma anche in sale giochi stavolta, con Horizon Arcade che riesce a dare vita a sfide veramente surreali dove distruggere pignatte o cercare sempre il punteggio più alto in sfide di abilità senza soluzione di continuità, per vincere o far vincere la propria squadra. È poi anche solo bello girare attivando la modalità Vita Horizon per vedere istantaneamente i Drivatar sostituiti dai giocatori presenti nella propria sessione, sfidandosi al volo o semplicemente pavoneggiandosi come è sempre giusto fare! Uno starter pack che esploderà sicuramente nei prossimi mesi, mirando a diventare un vero punto di ritrovo per tutti gli utenti Xbox e PC.

DA STROPICCIARSI GLI OCCHI

L’esplosiva varietà geografica di questa meravigliosa fetta di Messico va a braccetto con un lavoro tecno-estetico da capogiro, che partendo da Forza Horizon 4 raggiunge vette con vista sul fotorealismo e sfrutta la potenza delle nuove ammiraglie per appagare l’occhio come pochi altri titoli. Provato su Xbox Series S, alternando l’esperienza tra modalità “grafica” e “prestazioni” fino a prediligere di gran lunga quest’ultima, che sacrifica la risoluzione (ferma a 1080p contro 1440p, mentre il Ray Tracing in tutte le versioni è disponibile solo nei garage virtuali di ForzaVista) per mantenere un aggiornamento fluidissimo a 60 fotogrammi al secondo con HDR sempre attivo, amplificando le percezioni e permettendo al viaggio di correre alla velocità giusta, verso quell’orizzonte nitido e profondissimo, virtuale solo perché di tanto in tanto il pop-up si fa sentire, soprattutto negli spazi aperti. Impressioni anche migliori di quanto provato durante l’anteprima. Uno spettacolo che santifica il design delle auto, più di 500 protagoniste assolute dell’opera sparse in quasi 100 anni di Storia motoristica. Le loro forme che riflettono il panorama, brillando sotto il sole californiano e poi sporcandosi quando si decide di prendere strade non asfaltate, il fango che le ricopre per poi lavarsi via al primo ruscello attraversato di slancio, facendo spazio a goccioline d’acqua che scivolano via al vento.

Forza Horizon 5 Recensione

Giù dal vulcano innevato verso la lava che ribolle, perché in Forza Horizon 5 la scenografia viene SEMPRE prima della sicurezza.

Dalla pazzesca resa dei particellari a una modellazione poligonale artistica, che non sfigura tra le bellezze naturali di un mondo dove la biodiversità regna sovrana. Spiagge, aperta campagna, foreste pluviali, canyon, vulcani diventano teatro di competizione tanto quanto di contemplazione, con un passaggio così morbido e naturale tra biomi da restituire sensazioni estremamente coerenti, realistiche, con spostamenti esaltati da una rete stradale scorrevole che amplifica un senso di scala mai così tangibile. Una gestione degli spazi sapiente, punteggiata dalla giusta quantità di traffico (e qualche Drivatar impazzito da sistemare), attraverso villaggi, cittadine, resort per poi diventare semplicemente una lingua d’asfalto (o ghiaia) immersa in panorami che fanno venir voglia di scattare foto ogni 5 secondi.

L’ATMOSFERA CREATA DAL TEAM DI SVILUPPO RIESCE A DISTILLARE TUTTO IL BELLO CHE IL MESSICO HA DA OFFRIRE

Il coinvolgimento del Ministero dei Beni Culturali messicano si nota nella riproduzione di alcuni dei più famosi siti archeologici (da Tulum a Teotihuacan), nella fedeltà di certe località turistiche e in generale in un’atmosfera capace di distillare tutto il bello che questa gloriosa terra ha da offrire, un vero e proprio spot, certamente idealizzato e deciso a ignorare matematicamente questioni sociali e storture del paese, trasformato in uno sfondo perfetto. E quando si pensa di aver visto tutto ci si ritrova negli stessi luoghi in orari diversi, il cielo che spara i propri colori sul mondo, l’illuminazione capace di rendere tutto così croccante e “vero” quando il pomeriggio si trasforma in un crepuscolo che sfuma dall’arancione al viola, o quando una mattinata di sole prende la piega di un mezzogiorno di diluvio, tipico della stagione delle piogge, cambiando le consistenze dei terreni e l’umore, più pacato, meditativo. Discorso stagionale che apre le strade a eventi dedicati (esattamente come nel quarto capitolo) e cambia i connotati morfologici della mappa ogni settimana, ma che non abbiamo avuto il tempo di approfondire, laddove in sede di anteprima avevo potuto vedere la stagione “secca”, con le sue terribili e accecanti tempeste di sabbia, mentre quella della “piogge” è stata protagonista della mia prova finale, lasciandovi però con la promessa di scrivere approfondimenti vari sull’opera nelle prossime settimane.

In Breve: Non giriamoci troppo intorno, Forza Horizon 5 è il “more of the same” per eccellenza, una formula vincente e ulteriormente levigata, sempre più spettacolare a livello tecnico, sempre più avvolgente a livello ambientale, da vivere attraverso un modello di guida vincente, distintivo, dal peso simulativo ma dall’animo arcade. È la progressione che però è stata affinata ancora di più, priva di imbuti, così naturale e adatta ad ogni stile di gioco da essere sempre gratificante, mai ferma, lasciando che il godimento sia per distacco l’emozione dominante dell’esperienza. Quantità e qualità che convivono in un’opera semplicemente straordinaria, il meglio che il racing game “pop” può offrire oggi, killer application per le ammiraglie Microsoft e soprattutto per Game Pass, diventando probabilmente la tanto attesa punta di diamante del servizio. Un Messico idealizzato, stupendo, a portata di vacanza, che diventa inno al “traveling without moving” tra auto da sogno, feste e panorami mozzafiato, con i motori che tornano ancora, finalmente, al centro del piacere ludico. ¡Viva Playground!

Piattaforma di Prova: Xbox Series S
Com’è, Come Gira: Provato su Xbox Series S si è rivelato un gioiello, capace anche di fare a meno del 4K se necessario per regalare un colpo d’occhio formidabile, ancora meglio se giocato in modalità “prestazione”, a 60 fps fissi, stoici.

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Pro

  • Progressione mai così fluida / Tecnicamente poderoso, esteticamente avvolgente / Modello di guida tra i migliori in circolazione, ancora! / Gioia e adrenalina allo stato puro.

Contro

  • Si sente un po’ di fisiologico riciclo qua e là / I Drivatar funzionano benissimo come IA da pista ma fuori fanno un sacco di danni.
9.5

Ottimo

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