Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition – Recensione

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I capitoli che hanno cambiato il modo di fare videogiochi open world, possono essere ora esempio di come non fare una remastered? Come dimostra Grand Theft Auto: The Trilogy Definitive Edition, per tutti c’è una prima volta, anche per Rockstar.

Sviluppatore / Publisher: Grove Street Games / Rockstar Games Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi PEGI: 18 Multiplayer: Assente Disponibile Su: PC (Rockstar Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile

Mai avrei pensato che questa recensione potesse divenire così ardua da scrivere. L’esperienza di Grand Theft Auto: The Trilogy Definitive Edition è stato uno scontro aperto tra nostalgia e necessità di inquadrare il prodotto e le sue esigenze commerciali. Di mezzo a rompere gli equilibri c’è stato il lancio disastroso che ha reso ben più di qualche grattacapo sia a Rockstar che all’utenza.

GRAND THEFT AUTO: THE TRILOGY DEFINITIVE EDITION, UNA FALSA PARTENZA

La strada che ha portato a questa recensione è stata tortuosa, dato che i problemi si sono presentati già al primo avvio: il launcher di Rockstar ha deciso di non funzionare. Pensando ad un problema isolato, ho poi scoperto invece la natura globale di questo malfunzionamento e relativa quanto temporanea rimozione della raccolta dal launcher PC. Soltanto la settimana successiva Rockstar ha risolto tutti i problemi, permettendomi nel frattempo di venire inondato di feedback, prevalentemente negativo, di chi già stava giocando su PlayStation, Xbox e Switch. Memore del mio dovere da redattore, ho però cercato lo stesso di affrontare l’analisi su PC senza farmi eccessivamente influenzare: e allora eccoci qui a parlare di questo salto nel passato.

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Ballas! Antipatici anche nella Definitive Edition!

Nonostante la natura da rimasterizzazione, il lavoro svolto da Grove Street Games è stato ben più profondo di quanto si può immaginare. Oltre ai nuovi modelli poligonali rielaborati in Unreal Engine 4, la differenza sostanziale si nota nello svecchiamento della tre iconiche città: se già prima erano personaggi silenziosi che ospitavano avvincenti storie di criminalità, lo spolvero estetico ora le rende ancora più splendenti.

L’UNREAL ENGINE DONA NUOVA VITA ALLE TRE CITTÀ, E FA RIACCENDERE LA FIAMMA DELLA NOSTALGIA

Liberty City rende credibile quella sensazione di criminalità sedimentata in ogni angolo angusto, Vice City vive, brilla e rievoca splendidamente gli anni ’80 grazie a dei tramonti mozzafiato mentre San Andreas viene fotografata sempre con quel filtro sabbia che la rende calda, accogliente e minacciosa allo stesso tempo. Tutti e tre i giochi beneficiano di un nuovo sistema di illuminazione, vero e proprio asso nella manica di questa collezione, capace di travalicare i nostri ricordi e regalarci una seconda prima volta. Assieme ad un rivisto sistema di ombre, luci ed effetti ambientali, sarà una gioia per gli occhi tornare a solcare le strade di queste tre città e viverle più splendenti di prima. Qui viene in aiuto, come già sopraccitato, il discorso della nostalgia. La collezione è ottima per chi ha giocato gli originali nel periodo di uscita, meno per chi non li ha mai giocati, giacché per quanto luminosi e con forme più sinuose, sono pur sempre tre giochi che mostrano tutti gli anni che hanno sulle spalle, a partire da un sistema di shooting impreciso e macchinoso e a meccaniche che oggi risulterebbero obsolete e anacronistiche.

TANTA NOSTALGIA, TANTI PROBLEMI

I problemi o difetti di questa remastered sono assai particolari e possono identificarsi come il rovescio della medaglia di alcune ottime novità. Il nuovo sistema di illuminazione è sbalorditivo, ma alcune volte i lens flare ci arrivano dritti sullo schermo, peggio di quanto avviene nei film di J.J. Abrams; e che dire poi della pioggia, talmente fitta e priva di trasparenza da impedirci davvero di vedere alcunché. Due buone novità sono state implementate da Grand Theft Auto V, ovvero la ruota di selezione delle armi e delle stazioni radio, ma credo che la débâcle totale di questa operazione si possa riassumere in un dettaglio che mi ha mandato letteralmente fuori di testa, ovvero le luci interne di ogni automobile: salendo o scendendo dalle autovetture, si assiste a un curioso quando insensato spettacolo di luci che coinvolge sia la luce dell’abitacolo che quelle sottostanti agli sportelli.

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Liberty City di notte cambia totalmente faccia. A bordo di una Diablo Stallion poi.

Questo può facilmente identificarsi come una nota totalmente feticista, dedita a chi ha cura e voglia di analizzare con dovizia i particolari di questa remaster, ma il problema sorge quando ci si trova davanti un lavoro dozzinale e non ottimizzato al meglio delle possibilità (e queste possibilità si chiamano Rockstar). Come per la città, anche il lavoro sui modelli dei personaggi ha qualità altalenante: ottimi Tommy Vercetti e CJ, male tutti gli altri, quasi come se l’attenzione fosse stata riservata solo ai protagonisti, lasciando nel limbo della mediocrità tutti gli altri e quando nelle cutscene questi si trovano nello stesso riquadro, la differenza qualitativa si vede e il risultato stona tantissimo.

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Lo stile è tutto a Vice City.

SE LA VERSIONE PC DI QUESTA REMASTER È LA MIGLIORE, SIAMO PUR SEMPRE APPENA OLTRE LA SUFFICIENZA

Ultimo appunto riguardo il frame rate che, nelle diverse ore di gioco, ha sempre tenuto benissimo senza particolari cali; qualcuno ce n’è stato comunque, in momenti sporadici e – paradossalmente – con pochissimi elementi su schermo, ma non si può ignorare il feedback dei giocatori di altre piattaforme e per quanto possa eleggere la versione PC di Grand Theft Auto: The Trilogy Definitive Edition come l’edizione migliore, c’è da considerare sempre che si tratta di una lode che supera di poco la sufficienza. Certo, Rockstar ha dichiarato la sua consapevolezza dei problemi presenti e promesso aggiornamenti futuri, ma il lavoro da fare è ancora tantissimo. I giocatori, ovviamente, non hanno perso tempo e si sono gettati subito a fare review bombing. Insomma, questa raccolta potrebbe rivelarsi una cicatrice non indifferente e, diciamocelo, da Rockstar nessuno se lo sarebbe aspettato.

In Breve: A tratti affascinante, per poi divenire inspiegabile, questa Grand Theft Auto: The Trilogy Definitive Edition è un prodotto sufficiente per chi vuole rivivere queste tre avventure, palesemente mal ottimizzate. Il pacchetto di gioco ha luci e ombre nel nuovo sistema di illuminazione e resa dei modelli con Unreal Engine 4, ma è un’operazione commerciale dal dubbio valore che richiede ancora molto lavoro. L’effetto nostalgia è presente, vivo e restituisce ottime emozioni, ma per chi non ha mai giocato originariamente ai tre titoli, questa trilogia non è un bel pacchetto di benvenuto.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD
Com’è, Come Gira: Sulla configurazione di prova, settato su Ultra, ho assistito a qualche sporadico calo di frame. Al netto, i nuovi modelli e il sistema di illuminazione sono un bel vedere, ma bug e glitch sempre presenti.

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Pro

  • I tre storici GTA, rivisti esteticamente / Nuovo sistema di illuminazione che regala cornici affascinanti / Qualche nuova implementazione direttamente da GTA 5.

Contro

  • Inspiegabili cali di frame / Ottimizzazione dei modelli poligonali assai mediocre / Alcuni effetti ambientali rendono impossibile la visuale di gioco / Sono pur sempre tre giochi con quasi venti anni sulle spalle / La nostalgia non nasconde gli evidenti problemi.
6.3

Sufficiente

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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