Gunbrella – Recensione

PC Switch

Scende dal cielo con un ombrello cantando “basta un poco di piombo, e il nemico va giù”. Mary Poppins spostati che adesso è il turno di Murray, il protagonista di Gunbrella.

Sviluppatore / Publisher: Doinksoft / Devolver Digital Prezzo: 14,79 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: PC e Nintendo Switch

Un mondo alla deriva, in cui le risorse stanno per esaurirsi, perennemente coperto da una coltre di inquinamento e flagellato da una pioggia ininterrotta. Un misterioso culto praticato da una sanguinaria setta dedita a rapimenti e omicidi. Un burbero boscaiolo, un tempo buon marito e ottimo padre, ora senza più nulla da perdere, assetato di vendetta. E un’arma leggendaria, la Gunbrella, che dà il nome a questo ibrido tra action platformer e twin stick shooter dalle tinte noir, sviluppato da Doinksoft e distribuito da Devolver Digital.

Il progetto prende vita in piena pandemia Covid, che fornisce al team un tutorial in real life riguardo l’atmosfera che si respira in un clima di paura, ansia e sconforto, sentimenti che sono stati incanalati a dovere nel gioco. Il demo provato durante lo Steam Next Fest del 2022 era più che promettente, non ci resta che prendere l’ombrello, uscire sotto l’acquazzone, e vedere che ci aspetta nella versione definitiva.

GUNBRELLA, IL PARAPIOGGIA RIVOLTELLA

Come avrete intuito, l’intero gameplay ruota attorno al neologismo Gunbrella, parola composta da gun e umbrella. Il nostro marchingegno, infatti, spara che è un piacere, come l’amato shotgun che tanti nemici ha impallinato nella nostra carriera videoludica. Ma non di sole doppiette vive l’uomo, e così lungo il nostro impervio cammino sputeremo anche raffiche di mitragliatrice, bombe e lame rotanti, perché i modi di nuocere ai felloni non sono mai troppi. Devo però sottolineare che questa varietà di munizioni è un po’ fine a sé stessa, poiché si può tranquillamente terminare il gioco utilizzando solo i proiettili di default e la loro controparte mistica sbloccabile più avanti, a parte in un paio di occasioni che richiedono, per una questione di level design, l’impiego delle granate.

Stiamo per fare molto male a quel soldato.

Poco male: risparmiando sull’acquisto di armamenti, è possibile investire le preziose monete d’oro, droppate dai nemici o recuperate in varie casse e forzieri, acquistando medikit e oggetti consumabili per garantirci punti vita extra, qui rappresentati dai classici cuoricini rossi.

Gunbrella è twin stick shooter, action platformer, adventure, arcade, story driven, un po’ di tutto, ma alcuni aspetti non vengono approfonditi a dovere

La gittata dei nostri colpi base è molto corta, e la situazione non cambia molto nemmeno una volta incontrato lo scienziato pazzo in grado di costruire i powerup; tuttavia, ciò non rappresenta un grosso problema grazie all’enorme agilità che ci dona l’ombrello, che con la giusta pratica consente di arrivare velocemente a pochi passi dalle creature ostili, deviare il loro fuoco, colpirle, e tornare in un luogo sicuro, pronti a ripetere l’operazione.

IL GESTO DELL’OMBRELLO

Non temiamo l’altezza e possiamo tranquillamente cadere dalla sommità di qualsiasi piattaforma senza subire danno alcuno, a meno di non atterrare su trappole o pietre aguzze, ma aprire la Gunbrella mentre stiamo precipitando ci consente di planare dolcemente. Questo però lo sapevamo già: quale ombrello non funge anche da paracadute? Provateci anche voi, provateci adesso. Più interessante l’abilità di dash, che aprendo il nostro parapioggia alla velocità della luce genera un impulso tale da trascinarci con lui coprendo grandi distanze. Unito al wall jump, permette di svolazzare per lo schermo con grande precisione.

Stiamo massacrando il boss e il livello si tinge di rosso.

Ma all’occorrenza – qui immaginatemi con voce da televenditore – questo incredibile accessorio può diventare anche uno scudo per parare il fuoco nemico, e se azionato con il giusto tempismo si arriva pure a defletterlo, per pagare le canaglie con la loro stessa moneta. E solo per le prime dieci telefonate, spedizione gratis e la possibilità di agganciarsi ai cavi sparsi per i livelli e trasformarli in zipline, più un set di pentole. Con una collezione di skill così ampia, converrete con me che la gittata di un proiettile è dettaglio di poco conto. Ma Doinksoft non vuole solamente mettere alla prova le nostre abilità platformistiche e ci catapulta all’interno di una storia nella quale interpretiamo un disperato che mi ha ricordato, per aspetto fisico, determinazione e riluttanza al decedere, Aatami Korpi, protagonista del lavoro cinematografico Sisu. Come lui, non ci fermiamo di fronte a nulla, grazie anche agli abbondanti checkpoint, e portiamo avanti la nostra personale battaglia contro un nemico solo apparentemente invincibile.

MI HA SBLOCCATO IL RICORDO DI PITFALL II

In Gunbrella si passa dall’ultraviolenza scatenata contro gli adepti del Culto a intermezzi pseudo adventure con dialoghi a risposta multipla, da combattimenti contro enormi e coriacei boss, a incontri con bizzarri e carismatici personaggi, passando anche per fasi puramente arcade come la fuga dalla prigione da disarmati e le corse pazze lungo le miniere sfrecciando e saltando da una rotaia all’altra a bordo di un carrello, emozione che non provavo dai tempi del cabinato di Pitfall II. Il tutto accompagnato da una grafica in pixel art molto dettagliata e resa cupa quanto basta da un filtro che accentua l’atmosfera noir.

Con la Gunbrella possiamo sparare, planare, scattare, parare, deflettere, e usare ogni fune come binario

Un’arma davvero versatile, che richiede un po’ di praticaIl sangue scorre a fiumi per tutto il tempo, anche se smembrare cultisti e guardie lungo città in rovina e sotterranei puzzolenti regala molta più soddisfazione rispetto all’uccidere i semplici ragnetti e uccellacci che abbondano nel livello montano, davvero privo di ispirazione, che salverei solo per l’introduzione di pareti lungo le quali non è disponibile il wall jump.

La Gunbrella serve anche a parare e deflette il fuoco nemico.

L’impressione finale è che si siano voluti inserire quanti più elementi possibile per strizzare l’occhio ai fan di qualsiasi genere, dalla tragedia dark di Max Payne allo humor scanzonato delle vecchie produzioni Lucasfilm Games, dall’action platformer quasi Mario like, con tanto di tartarughe dal guscio appuntito che rimbalzano da una parte all’altra, al twin stick shooter furibondo di Revita.

L’impressione finale è che si siano voluti inserire quanti più elementi possibile per strizzare l’occhio ai fan di qualsiasi genere

So Many Men, So Little Time, cantava Miquel Brown, e una tale mole di contenuti compressi in un gioco che dura meno di otto ore finisce logicamente per lasciare qualche potenziale inespresso, tuttavia l’esperienza generale è più che positiva, considerando oltretutto che esce con un prezzo un po’ più basso rispetto a molti videogame simili.

In Breve: Gunbrella lancia nel pentolone del game design un’enorme quantità di elementi: twin stick shooter, action platformer, un pizzico di adventure, sezioni puramente arcade, e una storia studiata appositamente per inserire nel gioco qualsiasi elemento senza penalizzare la coerenza narrativa. Impossibile approfondire a dovere ogni aspetto nelle otto ore scarse necessarie a terminarlo, ma il risultato è comunque molto interessante anche in virtù di un prezzo leggermente inferiore alla media di questo tipo di videogame. Molto indovinato il filtro che dona il look noir all’ottima grafica in pixel art.

Piattaforma di Prova: PC e Steam Deck
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD / Steam Deck 512GB
Com’è, Come Gira: Non c’è molto da configurare, se non risoluzione, screen shake e un paio di filtri, gestiti ottimamente sia dal PC che dalla Steam Deck.

 

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Pro

  • Padroneggiare la Gunbrella regala soddisfazioni / Protagonista carismatico / Storia interessante da seguire

Contro

  • Munizioni extra non così incisive / Alcuni livelli poco ispirati
8.1

Più che buono

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