Haven: stando al Merriam-Webster, “un posto sicuro, che offre condizioni o opportunità favorevoli.” Il pianeta dove finiscono Yu e Kay del tutto sicuro non è, ma ci si accontenta.
Sviluppatore / Publisher: The Game Bakers / The Game Bakers Prezzo: 24,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo Locale PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam, GOG, Microsoft Store), PS5, Xbox One, Xbox Series X|S; su PS4 e Nintendo Switch nei primi mesi del 2021
Ho sempre avuto una certa dose di rispetto per gli sviluppatori che non si soffermano su un particolare genere. Non che ci sia nulla di male nel consolidare e perfezionare una formula già collaudata, ovviamente: ma serve anche coraggio per allontanarsi dal terreno familiare e addentrarsi in qualcosa di nuovo.
Prendiamo il caso di The Game Bakers, ad esempio. Lo studio francese è assurto alla notorietà grazie a Furi, gioco super adrenalinico che ci poneva di fronte a una carrellata di boss uno dopo l’altro – niente scagnozzi, niente pesci piccoli – e ci vedeva impegnati a schivare attacchi che coprivano lo schermo di proiettili alla ricerca del momento giusto per colpire. Nulla di più diverso da Haven, dove invece interpretiamo una giovane coppia fuggita su un pianeta sperduto e impegnata nella sua esplorazione. (A onor del vero, in mezzo lo studio ha anche fatto… un rpg sui totani? Non so, non chiedetemelo.)
CHE MI PRENDA UN COLPO. SONO SU TATOOINE
Il pianeta sperduto su cui si trovano Yu e Kay è in realtà quanto di più diverso dal desertico pianeta che ha dato i natali a Darth Vader. È infatti ricoperto di verde, abbonda di piante da frutto commestibili, e la fauna è generalmente molto amichevole (aiuta, in questo senso, il fatto che i nostri due protagonisti siano sostanzialmente vegani). C’è un piccolo problema, però: Fonte è anche soggetto a tremendi terremoti che ne hanno spaccato la superficie, dividendola in tanti piccoli isolotti, fortunatamente collegati dai cosiddetti “ponti di flusso”.
È proprio uno di questi terremoti a dare il via alla nostra avventura nei panni dei due amanti. Oltre a bloccarci la strada del ritorno e costringerci a un lungo giro per ritrovare la via del Nido – l’astronave con cui Yu e Kay sono giunti su Fonte – le scosse causeranno anche danni significativi al mezzo, e la ricerca di parti che ci permettano di ripararlo sarà il motore che ci spingerà a una più accurata esplorazione del pianeta e dei suoi curiosi isolotti fluttuanti. “Ma come”, dirà forse qualcuno di voi, “ma il pianeta non era sperduto? Dove le troviamo le parti di ricambio?”
SU FONTE TROVEREMO STRUTTURE ABBANDONATE IN QUANTITÀ. COS’È SUCCESSO, DI PRECISO?
Continua nella prossima pagina…
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