Deadpool 2 - Recensione




Il primo Deadpool, uscito nel 2016, riuscì in una doppia, folle impresa: da una parte, confezionare un cinecomics concreto in ogni aspetto, seppur limitato ai suoi 60 milioni di budget, tanto da arrivare a fine corsa con un incasso totale di quasi 800 milioni di dollari, dall’altra, confermare come un film Rated-R (ovvero vietato ai minori) non fosse assolutamente una mossa azzardata e rischiosa per la Fox, ma al contrario un vero e proprio motore propulsivo capace di conferire al mercenario chiacchierone tutte le caratteristiche che hanno fatto breccia nel cuore degli spettatori, dall’estetica violenta fino alla sboccata dimensione narrativa . Ed è qui che entra in gioco Deadpool 2.

Era inevitabile pensare a un seguito più grosso ed esplosivo, forte di un budget nettamente superiore,  con una schiera di ulteriori eroi Marvel da affiancare al protagonista e un regista dotato di indubbie capacità. Il risultato finale si erge  quasi come monito a, conferma delle qualità e dei limiti del franchise: è infatti inutile parlare di trama, perché  c’è solo una sequenza di infinite gag che spediscono l’abbozzo di storia verso il traguardo della fine, come già avvenuto nel precedente film e come sottolineato più volte, a ben vedere, dal protagonista nei suoi continui sfondamenti della quarta parete.

Deadpool 2 Recensione

È importante sottolineare come in questo secondo capitolo, reiterazione di tutti gli elementi che hanno sancito il successo del primo, si inizi a percepire una stanchezza che viene comunque mascherata abilmente mettendo in scena un linguaggio metatestuale. Il protagonista continua la sua sfrenata crociata nella volgarità e nell’essenza di anti-eroe, incapace di far parte di una squadra (quella degli X-Men, naturalmente) solo per andarsene a costruire una tutta sua, la X-Force. Qui si scontrerà/affiancherà a Cable, soldato cibernetico proveniente dal futuro che, come prassi nel genere, tornerà indietro nel tempo per cambiare la storia a suo favore.

Deadpool 2 conferma tutti i pregi del primo capitolo, pur rischiando di cadere nella ripetitività

Dopo aver interpretato Thanos in Avengers: Infinity War, Josh Brolin presta viso e corpo anche a Cable, restituendo su schermo un personaggio dall’interessante carisma che più volte cattura l’attenzione, aiutato anche dalla sua fisicità, e che rende ogni scena d’azione e di sparatoria una gioia per gli occhi. Sono proprio le dimensioni dell’azione e del divertimento a risultare inequivocabilmente le più riuscite, tanto da coronare il successo dietro al film senza appesantire il minutaggio proposto. Salta subito all’occhio la maggiore disponibilità di mezzi che regista e cast hanno avuto a disposizione, riuscendo a creare un secondo capitolo molto più grosso ed esplosivo.

Pur nella sua semplicità (e con un cast molto più variegato che regalerà qualche sorpresa ai fan), Deadpool 2 riesce a replicare il successo del primo capitolo catapultandolo verso un inevitabile terzo film, con tanto di spin-off sulla X-Force tacitamente in realizzazione. Tuttavia, nella goliardia generale si respira un pizzico di affaticamento creativo che dimostra come il franchise, direi necessariamente, dovrà evolversi e non restare impantanato nel trittico di azione-commedia-metacinema. La pena per i mancati interventi potrebbero essere una ripetitività e una conseguente perdita di interesse che un personaggio come quello di Deadpool di certo non merita.

VOTO: 7.5

Deadpool 2 RecensioneGenere: azione, commedia
Publisher: 20th Century Fox
Regia: David Leitch
Colonna Sonora: Tyler Bates
Interpreti: Ryan Reynolds, Josh Brolin, Morena Baccarin, Julian Dennison, T.J. Miller, Zazie Beetz
Durata: 119 minuti

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