PlayStation VR2: giochi fantastici e dove trovarli - Speciale

L’offerta confezionata da SONY per la seconda venuta della realtà virtuale su PlayStation è talmente generosa che due potenziali killer application per la neonata PS VR2 potrebbero essere già nella vostra ludoteca!

Gratis, senza scucire un soldo: basta aggiornare Resident Evil Village e Gran Turismo 7 all’ultima versione per vederli improvvisamente da una nuova prospettiva. Letteralmente.

Benvenuti nel mondo del Survival Horror. Popolazione: in calo

Lanciare Resident Evil Village in VR vuol dire iniziare col botto, grazie a un generoso tutorial ambientato in una non meglio precisata base militare (ma del resto Ethan all’inizio dell’avventura ricorda alla moglie Mia un fantomatico addestramento dopo le vicende di casa Baker) per prendere la mano con il sistema di controllo. La gestione dell’inventario è piuttosto particolare, con la necessità di mimare l’apertura della giacca per avere immediato accesso alla fida torcia o a tutti quegli oggetti che avremo la premura di equipaggiare durante le soste nell’inventario, come mine antiuomo o granate. Dopo un po’ di pratica ci si muove benone (ottima l’idea di cambiare al volo il modo di impugnare la torcia), così come risulta naturale ricaricare e usare le armi da fuoco, prevedibilmente soggette a tutta quella serie di familiari movimenti abbondantemente sperimentati in titoli simili. Il pugnale, invece, è sempre alloggiato nell’avambraccio, pronto ad essere sguainato con la rapidità di un samurai; inutile dire che il tutorial dura poco, ma il poligono di tiro resta comunque accessibile dalla schermata iniziale in qualunque momento, non sia mai che desideriate migliorare il vostro record tra un massacro e l’altro.

Durante il gioco vero e proprio l’esperienza è sulle prime difficile da descrivere, è chiaro che RE Village non è stato sviluppato espressamente per la VR

Durante il gioco vero e proprio l’esperienza è sulle prime difficile da descrivere; è chiaro che si tratta di un titolo non sviluppato espressamente per la VR, e questo si nota interagendo ad esempio con gli oggetti che vi troverete davanti: cercate di afferrare un bicchiere e la vostra mano lo attraverserà come un fantasma, ma se lo colpite con qualche fendente di pugnale lo vedrete intaccato o fatto a pezzi, a seconda del tipo di interazione che i programmatori hanno pensato originariamente per lui. Stessa cosa negli intermezzi in cui Ethan stramazza al suolo o si abbassa, dove la sensazione di avere il busto saldamente piantato al suolo è palese.

Resident Evil Village VR

Situazioni simili in Resident Evil Village VR fanno seriamente paura.

L’elemento in cui Resident Evil Village trionfa è però l’atmosfera, e lì non ce n’è per nessuno, complici le peculiarità della nuova periferica che permettono di scrutare decorazioni e particolari nitidamente e con rinnovato stupore. Se i rapidi combattimenti sono un po’ tenuti in ostaggio dai gesti necessari per ricaricare, ovviamente più lenti e macchinosi di quelli originali, il senso di oppressione – specie di fronte ai nemici più grossi, che nell’immersione della VR diventano davvero colossali – ripaga abbondantemente la pratica necessaria per assorbire al meglio il sistema di controllo. Muoversi nell’erba alta mentre l’audio 3D suggerisce la presenza di qualche aberrazione pronta a sgranocchiarci il cranio è un’esperienza da provare assolutamente, ma anche una gita all’interno di una cosa popolata da macabre bambole assassine ha tutte le carte in regola per farvi apparire banale e noiosa la più elaborata casa degli orrori. Raccomandatissimo.

Spendere soldi in periferiche che non pensavi di volere

Tipo un volante compatibile PlayStation 5; diamine, non pensavo di desiderare neppure Grand Turismo 7, schivato all’uscita e inserito pigramente nella lista degli acquisti da recuperare con calma. Poi arriva PlayStation VR2 e un codice per il gioco completo fornito da SONY, e improvvisamente l’indiscutibile killer application si materializza nel mio soggiorno. Ve lo ricordate il precedente visore con Driveclub, quel mezzo incubo confusionario capace di causare motion sickness anche nello stomaco del più robusto lupo di mare? Gran Turismo 7 inizia morigerato, lasciando in modalità flat la navigazione dei menu e l’interazione con le varie locazioni che compongono l’HUB di gioco.

Forse Kazunori Yamauchi ha detto il vero, forse Gran Turismo 7 è davvero stato realizzato con la VR in mente. Di certo non lo giocherò in nessun altro modo

Poi, una volta iniziata la gara, ci si trova al volante una volta terminato il conto alla rovescia e la testa esplode. Positivamente stavolta, senza malori di sorta. È come essere lì: la strumentazione e l’abitacolo appaiono talmente nitidi da suggerire il profumo di automobile nuova, e la profondità di guida appare finalmente perfetta. Alzare lo sguardo nervosamente verso lo specchietto retrovisore per tagliare la traiettoria degli avversari o guardare la curva dall’interno dell’abitacolo per affrontarla al meglio sono realistiche abitudini che lo schermo della vostra televisione ha semplificato o tenuto nascosto, ma che ora PlayStation VR2 restituisce al vostro cervello assieme a un’iniezione di adrenalina incredibile.

Gran Turismo 7 VR

Il mio amico Fabio ne aveva una simile da giovane. Quando (e se) raggiungerà le 88 miglia orarie ne vedremo delle belle.

Da notare che i PlayStation VR2 Sense vanno messi da parte a favore del buon vecchio DualSense e che comunque qualche compromesso è stato concesso; sporgete la testa fuori dall’abitacolo e l’illusione scomparirà in un astrattismo wireframe, mentre constaterete che un elemento da sempre elettrizzante come i replay è implementato in maniera noiosa, con una telecamera virtuale che ci teletrasporta da un punto all’altro della pista per scrutare i bolidi che sfrecciano senza nessun controllo sulla regia. Ancora, laddove Resident Evil 7 presenta tutta una serie di opzioni con cui personalizzare l’esperienza VR a favore degli stomaci più esigenti, Gran Turismo 7 non offre praticamente nulla, e passare repentinamente alla visuale flat in occasione delle soste ai box è a tutti gli effetti un atto di violenza sensoriale. Eppure, al netto dei pochi difetti, forse Kazunori Yamauchi ha detto il vero, forse Gran Turismo 7 è davvero stato realizzato con la VR in mente. Di certo non lo giocherò in nessun altro modo, questo è certo.

Un po’ del resto di PS VR2

L’implementazione della VR in titoli tanto importanti è un colpo da maestro, specie perché, come già detto, si tratta di aggiunte completamente gratuite. Se però desiderate un po’ di varietà in più, la line up di PlayStation VR5 è particolarmente ricca, sebbene la scelta comprenda generalmente titoli da tempo già disponibili per PC o addirittura per il precedente caschetto griffato SONY. Tra i ritorni più blasonati non possiamo non citare Tetris Effect: Connected e mitico Rez Infinite; quest’ultimo, in particolare, è puro piacere digitale pucciato nella VR, con risoluzione e frequenza di aggiornamento (120fps, un assalto sinestetico abbacinante!) tali da far impallidire la controparte per PS4.

L’implementazione della VR in titoli tanto importanti è un colpo da maestro, ma la varietà non è un problema: la line up di PlayStation VR5 è particolarmente ricca

Unico neo, dovete sganciare circa dieci euro per aggiornare il gioco alla nuova generazione se lo possedete già, ma il prezzo a mio avviso è largamente giustificato di fronte a uno dei più avvolgenti e inventivi giochi della storia, più nitido e bello da vedere che mai. Senza contare che ora potete sfruttare l’eye tracking per annientare i nemici imitando Ciclope degli X-Men, un valore aggiunto mica da ridere. Tetris Effect è sempre bellissimo, ma la splendida dimensione trance-onirica offerta dal visore non aggiunge poi molto all’esperienza di gioco che rimane geniale nella sua immediatezza.

Thumper VR

L’atmosfera di Thumper è sempre straniante: solitaria, metallica e da vivere in un astrattismo ipercinetico.

Restando in tema di ritmo, Thumper di Drool beneficia della maggiore risoluzione conservando l’originale stile di gioco a tutta velocità basato su reattività, ritmo e un pizzico di claustrofobia che contribuisce a donargli un’elettrizzante sensazione di straniamento. Unplugged: Air Guitar è stato felicemente recensito dal nostro Nicolò e si riconferma la migliore alternativa a Guitar Hero a cui potete ambire senza quelle anacronistiche chitarre di plastica tra i piedi, senza contare che un mentore come Satchel degli Steel Panther rappresenta un incentivo niente male per afferrare il plettro virtuale e iniziare a darci dentro.

Scaraventato fuori dalla mia comfort zone e costretto a giocare una lunga campagna tra mal di mare e orde di mostruosità apparentemente inarrestabili, ammetto di esserne uscito discretamente provato

After the Fall Complete Edition è un grande clone di Left 4 Death, ma devo ammettere che si è rivelato uno dei giochi che mi ha dato maggiori problemi di motion sickness; lo spostamento a base di teletrasporti non funziona particolarmente bene a mio parere in un gioco dalla cadenza simile, e questo mi ha spinto a giocare a lungo con il movimento fluido. Trovandomi scaraventato fuori dalla mia comfort zone e costretto a giocare una lunga campagna (mica li vuoi lasciare per strada, quei dischetti carichi di succosi potenziamenti?) tra mal di mare e orde di mostruosità apparentemente inarrestabili, ammetto di esserne uscito discretamente provato. Parliamo comunque di una delle più viscerali esperienze per la nuova periferica, nonché uno dei pochi titoli multigiocatore che potete godervi una volta indossato il caschetto, quindi, se potete, fatevi un giro di prova.

Zombieland: Headshot Fever Reloaded VR

La combo l’abbiamo avviata, ora vediamo se riusciamo a decapitare il resto di questo bizzarro addio al nubilato ed entrare in classifica.

Se però la vostra tolleranza si aggira ai miei livelli ma volete comunque far saltare le cervella di non morti assortiti allora consiglio senza riserve Zombieland: Headshot Fever Reloaded, un bel tiro a segno ambientato nel mondo della celebre commedia post apocalittica firmata Ruben Fleischer. Nettamente superiore graficamente rispetto alla precedente versione uscita qualche anno fa, è un esilarante rail shooter che fa della caccia al punteggio e delle classifiche online la sua raison d’être tra armi e perks sbloccabili alla caccia di obiettivi assurdi e della combo perfetta. Assolutamente essenziale.

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