In un futuro in cui il clima è andato a farsi benedire, l’umanità sopravvive a fatica tra catastrofi naturali e mega corporazioni poco raccomandabili. Exoborne ci butta in questo caos con esoscheletri, sparatorie e un solo obiettivo: saccheggiare e scappare vivi.
Sviluppatore / Publisher: Sharkmob AB / Sharkmob AB Prezzo: ND Localizzazione: Interfaccia e testi Multiplayer: Online PvPvE PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam), Xbox Series X|S, PS5 Data d’uscita: ND
Quali accorgimenti prendereste voi per contrastare il cambiamento climatico in atto per mano dell’uomo? Io quest’inverno ho messo il sensore del frigorifero fuori dalla finestra per ingannarlo: crede di avere una temperatura interna gelida e smette di funzionare, facendomi risparmiare su emissioni e bolletta. A volte il cibo deperisce anzitempo, ma posso sempre gettarlo nell’immondizia e comprarne di nuovo. La Megaditta Rebirth Corporation invece ha ben pensato di costruire delle torri iper tecnologiche per modificare il clima a piacimento.
O meglio, questo è ciò che aveva promesso, mentre il vero scopo era schiavizzare l’umanità. Del resto, quando è stata l’ultima volta che una Divinità del Capitalismo dal nome che ricorda una setta ha agito per il nostro bene? Esatto, mai. E così adesso il mondo fa più schifo di prima, con buona parte dell’umanità in barca con Caronte e i pochi sopravvissuti giustamente intenti a eliminarsi l’un l’altro. Questo è il prologo di Exoborne, open world multiplayer extraction shooter di Sharkmob AB, già autore di Bloodhunt, battle royale ambientato nel mondo di Vampire: The Masquerade, che ha iniziato a traballare già dopo un annetto dalla pubblicazione. Andrà meglio questa volta? Abbiamo fatto un giro sui server in attesa che venga rivelata la data di uscita, ed ecco le nostre prime impressioni.
EXOBORNE, ESTRAZIONI DOLOROSE
Sapete perché i giochi extraction vengono chiamati proprio in questo modo? Perché l’esperienza può rivelarsi dolorosa proprio come l’estrazione di un dente del giudizio senza anestesia. Quando si muore, qui solitamente si perde tutto l’equipaggiamento che si stava utilizzando nella run. Anche quel fucile super potente frutto di settimane di grind? Certo. Anche tutti i soldi che distrattamente non abbiamo lasciato in cassaforte prima di lanciarci nella battaglia? Ovviamente.
Un genere decisamente non per tutti, e men che meno adatto alla partitella veloce da giocare sovrappensiero, dato che un errore può costare carissimo. Spaventati? No davvero, dopotutto siamo dei Reborn, sopravvissuti dotati di esoscheletri incaricati di far razzia di ogni genere di bene a Colton County, landa un tempo ridente ora trasformata in un gigantesco livello di Dark Souls in cui natura, tecnologia e altri giocatori come noi paiono essere d’accordo per renderci la vita un inferno.
Exoborne è un gigantesco livello di Dark Souls nel quale tutto vuole vederci morti
PVP, PVE, PVTUTTO
Nonostante vi siano varie missioni di contorno, il vero scopo di Exoborne è entrare, saccheggiare, uccidere e scappare nel più breve tempo possibile, preferibilmente prima che la nostra posizione venga resa ben visibile a chiunque, mandando a monte tutte le strategie stealth. Il gunplay è uno dei punti di forza della produzione, con ampia varietà di armi upgradabili e capaci di restituire un’ottima sensazione di far del male ai bersagli. Le truppe controllate dall’AI sono però fin troppo facili da abbattere e non rappresentano una vera minaccia, nemmeno quando in superiorità numerica.
Quanto agli avversari umani, dipende ovviamente da abilità individuali e gioco di squadra, dato che al momento si possono formare team di tre persone. Oltre al PvP e al PvE entra in gioco anche il PvM: Player versus Meteo; lo scenario, magnificamente rappresentato con vari biomi da attraversare lungo mappe dalla grande verticalità per farci sbizzarrire con alianti e rampini, è continuamente soggetto a disastri atmosferici di una certa entità. Tornado, tempeste di fuoco, piogge torrenziali e turbolenze varie si abbattono violentemente con scarso preavviso limitando la visibilità, rendendo impossibile l’utilizzo di alcune attrezzature e spesso mettendo la nostra vita in pericolo. Per quanto possa essere frustrante uscire vincitori da uno scontro a fuoco per poi morire colpiti da un fulmine, è parte delle regole del gioco che impareremo a odiare o amare; per alcuni sarà una sfida estrema, per altri un inutile sadismo.
DA BILANCIARE UN POCHINO
Se il gameplay è avvincente e il comparto tecnico di assoluto rilievo, viene meno un pochino il movente di tutta l’avventura. Immedesimandomi in un Reborn, metterei a repentaglio la mia vita o tutti i miei averi solo per una considerevole quantità di ricchezza o equipaggiamento di un certo livello. Rischiare la pelle massacrando nemici e unità meccaniche per poi frugare nello zaino delle vittime e trovare un metro da falegname – giuro – e una scatola di cereali da inzuppare a colazione – rigiuro – dopo un paio di run mi ha reso molto più prudente di quanto avrei voluto, perché giocarmi un fucile da ventimila crediti per tentare di rubacchiare qualche scatola di munizioni non è molto invitante.
Ci sono anche depositi con oggetti di valore, ma sono pochi e segnalati sul radar di tutti i giocatori, con il risultato di creare una bolgia nei loro paraggi e calma piatta nel resto della mappa.
Rischiare la pelle per trovare un metro da falegname? Ok, taglio la corda