John Wick Hex - Recensione

PC

Mettere due parole in fila senza farsi prendere da un moto di ammirazione per Keanu Reeves è molto difficile, anche quando parliamo di un gioco ispirato a uno degli ultimi franchise di successo cinematografici che lo vede come protagonista.
D’altronde, John Wick ha rapito un po’ i cuori di tutti senza guardare in faccia nessuno: dagli animalisti convinti ai cinecomic dipendenti – gli ultimi hanno ancora impressa l’immagine di un Thanos impaurito dopo aver polverizzato il cane di John Wick -, la trilogia diretta da Stahelski è riuscita a creare il perfetto connubio tra azione e drama.
Questo successo deve aver sollecitato la fantasia di qualche autore in Bithell Games, al punto di arrivare persino a sviluppare un gioco strategico ispirato alle azioni del noto killer professionista: John Wick Hex.

ASSASSINO SILENZIOSO E LETALE

La trama di questo John Wick Hex non vuole certo eguagliare la sceneggiatura dei prodotti visti sul grande schermo, ma piuttosto cerca di inscenare un racconto convincente dove il nostro alter ego deve fronteggiare un antagonista di nome Hex, che in segno di ribellione al regime di regole ferree alle spalle dell’organizzazione ha deciso di rapire Winston e Charon.John Wick Hex recensione

John Wick può essere una macchina letale, ma qui siete voi a comandare le sue azioni, quindi occhio!

Non ci sono particolari exploit durante la narrazione, né ci si trova a dialogare con NPC di particolare importanza per approfondire aspetti, dinamiche o elementi che possono ricondurci a qualche elemento extra in parallelo con i film. Al contrario John resta per l’intera vicenda in silenzio, mantenendo però la sua letale precisione chirurgica a patto che noi, burattinai aldilà dello schermo, fossimo in grado di comandarlo come si deve.
L’anima strategica del gioco emerge quindi come elemento predominante della produzione, cercando di accompagnare il giocatore all’interno di un’avventura suddivisa in sette macro capitoli (o ambientazioni se vogliamo), frammentati in piccole mappe dove John deve procedere e sopravvivere scontrandosi contro diversi avversari. Immaginatevi quindi una serie di scenari piuttosto elementari, arredati con l’intenzione di essere volutamente semplici nell’esposizione, giacché anche la grafica fa leva sull’effetto “wow”, usando paradossalmente delle colorazioni al neon per alternare i forti colori scuri predominanti. Si vede che la produzione indie ha cercato di mettere tutto il proprio impegno nella struttura ludica, lasciando un po’ da parte l’aspetto meramente visivo che viene volutamente abbozzato, seguendo uno stile cartonato e quasi fumettistico.John Wick Hex recensioneLe piccole mappe accolgono al loro interno una quantità di nemici importante, ma contenuta nei numeri, che grazie a una generosa visuale isometrica lasciano intravedere un buon level design, composto maggiormente da coperture e altrettanti elementi da usare a nostro favore per avere la meglio. Si abbozza persino uno sfruttamento intelligente della verticalità, chiaramente utilizzata per rendere il nostro cammino lievemente diversificato e un pelino più complesso da pianificare a livello di mosse.

QUANDO HAI DELLE BUONE BASI

Il sistema di gioco si rifà a un ibrido tra strategico a turni e strategico in tempo reale. John può muoversi per la mappa seguendo delle coordinate precise, ma dovrà “fermarsi” al momento in cui incontrerà un nemico nel suo campo d’azione al fine di pianificare le proprie mosse. Ciò si traduce in un ibrido intelligente, dove il tempo (turno che dir si voglia) ci serve per decidere se attaccare un nemico corpo a corpo, oppure a distanza, oppure se vogliamo chinarci dietro una copertura e passare la mano per attendere la mossa del nostro avversario. Facendo leva sulla spettacolarità dei tre film, gli autori del gioco hanno cercato di inserire tutte quelle dinamiche action che tanto abbiamo amato guardando John Wick sul grande schermo. Seguendo quindi una linea temporale posta in alto sull’interfaccia, noi giocatori possiamo avvicinarci al nemico di soppiatto per compiere un atterramento, per poi subito dopo sparare a un nemico lontano con la pistola.John Wick Hex recensione

Peccato che non si avverta alcun senso di progressione andando avanti nel gioco

Chiaramente il tutto viene espressamente intervallato da un sistema di punti concentrazione, accompagnato dalle tipiche percentuali che servono a capire se vale la pena compiere un’azione oppure aspettare qualche secondo in più, magari accovacciandoci allo stesso tempo per migliorare la mira e rendere più difficile il colpo agli avversari. A questo si aggiunge la gestione dei proiettili della nostra arma, che una volta finiti ci costringeranno a reperirne una nuova per non restare totalmente disarmati (sconsigliatissimo, non prendere come esempio il film mi raccomando!).
La nota stonata a piè di pagina si rivela la mancanza di progressione: in pratica tutto il gioco è identico, non si acquistano abilità extra e quindi ogni segmento dell’avventura appare identico al precedente, cambiando lievemente durante le boss fight, che richiedono solo una pianificazione in più. Ogni macro area ci permette di pianificare l’acquisizione di alcuni bonus spendendo le famose monete del Continental, ma anche lì, non è che ci troviamo di fronte a chissà quale rivoluzione delle meccaniche.

John Wick Hex è un gioco fatto ad hoc per gli amanti del franchise cinematografico e, allo stesso tempo, è un titolo che non vuole per nulla al mondo prendersi sul serio. Trattandosi di una produzione minore, tra l’altro venduta ad appena 16€, lsi affaccia sul mercato tra luci e ombre: da un lato c’è infatti un buon gameplay, seguito da buone idee, dall’altro invece c’è una mancanza di progressione e un sentimento di ripetitività piuttosto conclamato, che a lungo andare fanno perdere un po’ la voglia di proseguire oltre.

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Pro

  • Buona l’ispirazione con il franchise cinematografico.
  • Il level design è semplice ma efficacie.
  • Gameplay variegato e interessante ma…

Contro

  • …non si avverte proprio il senso di progressione
6.8

Sufficiente

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