Per il suo cinquantesimo anniversario, la rivista di manga più famosa al mondo ha deciso di regalare ai propri fan una vera e propria chicca. L’azienda nipponica produttrice dell’iconico settimanale Weekly Shōnen Jump si è affidata agli sviluppatori di Spike Chunsoft, con i quali aveva già collaborato più e più volte in passato, per dar vita a Jump Force, un concentrato di pugni, onde energetiche e “ora ora ora ora” che fa leva sulla nostalgia e sulla passione sfrenata per alcune delle serie più iconiche mai pubblicate sulle sue pagine. Per la prima volta, tanti famosi eroi del mondo del fumetto giapponese si ritrovano catapultati in un campo di battaglia del tutto inedito, la realtà, uniti contro una nuova impressionante minaccia. Questo vuole anche dire che è possibile creare le più insolite alleanze o, come nel mio caso, togliersi lo sfizio di dare vita alla squadra più mascolina di tutti i tempi: Kenshiro, Jotaro Kujo e Ryo da City Hunter.
ZA WARUDO STANDO!
La nostra storia inizia a New York quando, durante una battaglia tra il potente sayan Son Goku e Freezer, un giovane umano viene ferito in maniera mortale. Salvato da Trunks grazie all’utilizzo di un cubo di origine misteriosa, questo improbabile nuovo combattente sarà, naturalmente, l’ago della bilancia in una guerra di proporzioni catastrofiche e rappresenta in tutto e per tutto il giocatore. Dopo un menù di personalizzazione davvero niente male, che prende spunto da un’infinità di diverse IP, ci ritroviamo quindi a vagare per la base della nuova alleanza nata per combattere le forze del male, la Jump Force. Quest’ultima funge da vera e propria lobby, che ci permette non solo di interagire con i nostri beniamini e continuare la modalità storia, ma anche di buttarci a capofitto nel multiplayer per sfidare amici o incontrare nuovi avversari online. Nel processo di creazione del nostro avatar sarà possibile anche scegliere il suo stile di combattimento. Tra arti marziali in stile Dragon Ball, l’elegante Ninjutsu di Naruto e risse piratesche à la One Piece, per un amante dei manga come me prendere una decisione è stato in realtà molto più difficile del previsto. Per fortuna, la scelta non ha influito più di tanto sullo stile di gioco che ho potuto sbloccare e sviluppare con il tempo all’interno della campagna. Il nostro personaggio cresce infatti scontro dopo scontro, acquisendo punti esperienza e soldi utili a sbloccare ogni tipo di personalizzazione. Tra questi ci sono anche una tonnellata di abilità, potenziamenti e oggetti, che ci aiutano parecchio durante la nostra missione.
Piuttosto che dinanzi a una vera e propria campagna, ci troviamo di fronte a una serie di missioni quasi gettate alla rinfusa
OMAE WA MOU SHINDEIRU
Per fortuna, trattandosi di un picchiaduro, i combattimenti veri e propri sono la parte in cui Jump Force riesce a dare il meglio di sé. Una cura pazzesca è stata riversata in ognuno dei circa quaranta personaggi disponibili, che mantengono punti di forza e debolezze della loro “controparte cartacea”. Gli eroi (e gli immancabili cattivi) differiscono sensibilmente l’uno dall’altro e offrono stili di gioco notevolmente variegati. Scendendo in campo in gruppi da tre, i nostri protagonisti possono darsi manforte, comparendo per assistere a proprio modo i compagni e dar loro il cambio per aumentare considerevolmente le combo e, di conseguenza, i danni inflitti. I team condividono anche le stesse risorse, compresa la barra della vita e i vari meter che determinano quali abilità usare, la nostra stamina e il tempo in cui è possibile usare le mosse finali.
Ogni singolo pugno sembra esser scagliato a piena potenza e ogni onda energetica brilla come mai prima d’ora
MADA, MADA
È dal reparto tecnico, invece, che arrivano le prime cattive notizie. La nostra povera PS4 ha fatto davvero tanta fatica a tenere il passo con tutto il caos presente sullo schermo durante i vari combattimenti. I cali di fps sono purtroppo parecchio frequenti, più prominenti nella lobby e in alcuni video della storia. Una tediosità esacerbata da un altro pesante problema: i tempi di caricamento. Non solo ogni singolo loading screen raggiunge tranquillamente i venti secondi, ma ogni nostra azione sembra diventare un pretesto per fare una bella pausa. La quest media della campagna ci offre ben cinque schermate di caricamento e, contando che spesso si tratta di un solo round, ci ritroveremo a passare spesso più tempo ad attendere con le mani in mano o a spulciare la bacheca di qualche social network per ingannare il tempo.
la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso consiste in una serie di discutibili animazioni fuori dai combattimenti
Nonostante il divertentissimo e spettacolare gameplay, ideale per qualche serata in compagnia, Jump Force non è purtroppo il modo migliore per celebrare i 50 anni dell’iconica rivista nipponica per ragazzi. Se qualcuno dovesse mai valutare il mondo dei manga solo da quanto traspare da questo gioco, potrebbe pensare che si tratti esclusivamente di storie pessime, in cui ragazzini dalla voce squillante, donne svestite ed energumeni muscolosi se le danno di santa ragione tra un urlo e l’altro, perdendo di vista tutta la passione che i creatori riversano nel loro lavoro, nonché quella stessa passione che arriva dritta fino al cuore dei fan.