King's Bounty II – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Siamo tornati nel Regno di Nostria, il cui principe ereditario ha bisogno di noi per risolvere una questione davvero spinosa. Tra epidemie magiche e cospirazioni a corte, King’s Bounty II prova a dare una svolta alla saga RPG a sfondo tattico.

Sviluppatore / Publisher: 1C Entertainment / Prime Matter Prezzo: € 49,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16+ Disponibile su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Switch

Sono passati molti anni dalla pubblicazione dello scorso capitolo di questo franchise, tanto che 1C Entertainment ha ben pensato di dare vita a una sorta di soft reboot, più che a un sequel in senso stretto. Ciò che ha spinto gli sviluppatori verso questa strada è stata l’intenzione di provare a rinfrescare la formula di gioco classica, tentando di svecchiarla e renderla quanto più appetibile possibile ai videogiocatori moderni.

In un certo senso ci sono riusciti. King’s Bounty II si allontana parzialmente dalla ricetta che ha contraddistinto gli episodi precedenti della serie, quanto basta per far sì che l’esperienza di gioco appaia al contempo nuova e familiare. Il merito è dovuto prima di tutto al passaggio da una visuale a volo di uccello a una telecamera che inquadra il personaggio alle spalle, in terza persona. Ma non è tutto, giacché l’equilibrio delle diverse anime del gioco è adesso più spostato verso la componente RPG, mantenendo comunque una forte vocazione strategica.

EROI IN DIVENIRE

Come spesso accade in titoli simili, anche qui dobbiamo prima di tutto scegliere il personaggio che ci accompagnerà lungo le molte decine di ore necessarie a raggiungere i titoli di coda. I potenziali protagonisti sono tre: Aivar, un nobile decaduto diventato mercenario; Katharine, affascinante esperta di arti arcane; ed Elisa, giovane paladina di umili origini.

King's Bounty II recensione 03

Indovinate un po’? Quel punto esclamativo indica che c’è una quest per noi.

Inutile precisare che i tre personaggi possiedono capacità differenti, tuttavia l’albero delle abilità è comune a tutti. Ciò significa che se la base di partenza è diversa, nessuno ci vieta di far diventare – per esempio – Katharine una guerriera o Aivar un potente stregone. La specializzazione di base rappresenta soltanto una traccia che non siamo costretti a seguire nel corso dell’avventura, man mano che accumuleremo esperienza e sbloccheremo ulteriori talenti, i quali sono legati all’allineamento morale del personaggio (influenzato dalle scelte operate durante la risoluzione delle quest). Un esempio su tutti: le abilità arcane sono legate all’astuzia, che a sua volta si guadagna completando le quest usando il cervello, piuttosto che facendo parlare le spade.

i tre personaggi possiedono capacità differenti, tuttavia l’albero delle abilità è comune a tutti

Dopo aver selezionato il personaggio e superato un lungo tutorial ambientato in una regione innevata del mondo, ecco che ci troveremo al servizio della corona di Nostria, incaricati dal principe ereditario di indagare su un incidente magico che pare aver scatenato una misteriosa epidemia arcana. Va da sé che presto scopriremo che il piccolo – si fa per dire – inconveniente arcano non è stato fortuito, pertanto rimarremo invischiati in un vasto complotto che ci costringerà a viaggiare lungo gran parte del Regno per cercare i cospiratori e consegnarli alla giustizia.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Combattimenti soddisfacenti... / Le scelte morali hanno un impatto sulla storia. / Buona varietà di unità, anche se poco originali.

Contro

  • ...quando il caso non si mette di traverso. / Ambientazione fin troppo generica. / Scarsa ottimizzazione.
7

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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