Kong: Survivor Instinct – Recensione

PC PS4 PS5 Xbox One Xbox Series X

Il MonsterVerse si espande anche sul fronte videoludico, dopo Cinema e Serie Tv. Come sarà questa prima apparizione titanica del leggendario Kong?

Sviluppatore / Publisher: 7Levels/7Levels Prezzo: 24,99.€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 4/5, Xbox Series X/S Data di lancio: 12 ottobre 2024

Quello del MonsterVerse è l’ennesimo franchise cinematografico nato un po’ per caso, costruito nel tempo in grande silenzio, e arrivati a oggi ci ritroviamo ad assistere ad un progetto dal grande respiro crossmediale, toccando libri, fumetti, serie tv, cinema ovviamente e ora anche videogiochi.

Kong: Survivor Instinct ha un’etichetta sopra la testa, quella della Monarch e relativo MonsterVerse, motivo per cui per chiunque sia interessato ad approfondire alcune vicende poste nel mezzo tra Godzilla vs. Kong e Godzilla e Kong – Il nuovo impero, è giunto nel posto giusto.

KONG: SURVIVOR INSTINCT, POTERE AI TITANI

Non è bello vedere al telegiornale notizie e aggiornamenti riguardo città distrutte come diretta conseguenza della furia dei combattimenti dei titani che ormai sono di dominio pubblico. Tra questi c’è Kong, che in attesa di scoprire il suo destino nelle lande della Terra Cava, viene richiamata da misteriosi segnali sulla superficie terrestre, andando fuori controllo.

Eccolo lì Kong, un po’ amico, un po’ nemico.

Mentre la Monarch indaga, un padre assiste sulla poltrona alla distruzione della città dove abita sua figlia, ma non si dà per vinto. La figlia è viva, bisogna solo trovarla. Tanto coraggio, zaino in spalla e l’uomo si avventura nei detriti di una città ancora preda della furia di Kong, come di altri titani, a cui non mancano gli sciacalli e gli uomini di Alan Jonah, il terrorista che abbiamo incontrato in Godzilla 2 – King of the Monsters. Classica situazione ostile dove bisogna guardarsi dai pericoli grandi come quelli più piccoli, con tanta fortuna, agilità, astuzia, e l’aiuto di Kong, ovviamente.

UNA CITTADINA A STANZE

Kong: Survivor Instinct è un titolo alquanto bizzarro nella sua realizzazione finale. La spina dorsale attinge da un classico metroidvania a cui però dobbiamo sin da subito abbandonare sogni di raffinatezza nel level design.

Ricreando onde bio acustiche, potremo richiamare Kong e chiedergli dei “favori”.

A “causa” della location, lo sviluppo delle mappe di Kong: Survivor Insinct presenta strade singole da percorrere, intervallate da edifici, piccole abitazioni o cantieri aperti. Le stanze chiuse che costituiranno parte del backtracking – grazie all’utilissimo viaggio rapido – sono tutte ben distribuite senza creare grossi grattacapi al nostro senso di orientamento. Se non è la prima strada, sarà sicuramente la seconda, e la possibilità di collegare tutte le mappe di gioco tramite shortcut che si sbloccheranno progredendo nel gioco, non ci pone neanche davanti il problema di lasciarci qualcosa alle spalle. In tal senso, Kong: Survivor Instinct è un gioco estremamente accessibile per un ampio ventaglio di pubblico, senza deliziare troppo gli appassionati del genere, ma si lascia anche coccolare da alcune meccaniche interessanti.

UNA STORIA INTERESSANTE?

Ora, al netto della realizzazione tecnica che regala soluzioni visive apprezzabili, pur mettendo in mostra tutti i limiti produttivi del team di sviluppo, la storia è un coacervo di banalità e idiozie che servono però per sorreggere alcune ottime intuizioni. In modo pratico: incontreremo spesso dei personaggi, feriti e disorientati a cui il nostro protagonista chiederà il motivo del perché siano sporchi, in strada e feriti, mentre sullo sfondo vediamo Kong distruggere tutto. Insomma, lo spirito di osservazione del nostro eroe è davvero limitato, o ancora peggio è incontrare sopravvissuti che si imbarcano in una seria crociata per uccidere Kong armati solo di una pistola, senza destare dubbi tra gli altri personaggi. Ognuno sembra vivere in una dimensione parallela dove il fatto di avere una grossa scimmia alta decine di metri che sta distruggendo la città, non sia poi un grande problema e anzi, un caricatore di pistola basta e avanza per sconfiggerlo. Ok, ma anche no.

Ragnatele giganti. Situazione poco rassicurante.

Questa idiozia generale sul fronte narrativo regala punti a qualche meccanica davvero interessante. Il Kong fuori controllo spesso se la prenderà contro il palazzo che stiamo esplorando, e dovremo essere pronti a sfuggire alla sua furia, oppure l’esplorazione massima delle mappe, ci porterà a raccogliere dei “richiami naturali” di Kong, così quando saremo in difficoltà, magari con un grosso ostacolo davanti a noi, o la presenza di un titano nemico, possiamo richiamare Kong dal tablet in nostro possesso per suggerirgli di liberarci la strada o sconfiggere quel titano.

Arriverà un certo momento in cui “chiuderemo” dei favori a Kong. Una roba tanto folle quanto affascinante

Questa particolare declinazione di un Kong a tratti docile e sotto i nostri comandi, e ad altri momenti estremamente in preda a rabbia folle è decisamente folle e inspiegabile, ma rende concreto e dannatamente coeso tutto il resto del pacchetto ludico, per come si propone, come per tutte le meccaniche di gioco. Kong: Survivor Instinct è un gioco che non reinventa la ruota, anzi è davvero bizzarro, fuori focus e a tratti vive di esagerazioni che, osservate da un punto di vista relativamente privilegiato, sembrano essere figlie della stessa leggerezza con cui il MonsterVerse è mutato nel tempo. Se è un metroidvania all’acqua di rose quello che cercate, ecco, questo gioco potrebbe fare al caso vostro, capace di intrattenervi per il tempo necessario ed essere scordato subito dopo, ma sono sicuro che qualche esagerazione nella storia, nel carisma del personaggio o nei comportamenti di Kong vi rimarrà. Tanto basta allora.

In Breve:  L’esperienza partorita dai ragazzi di 7Levels con Kong: Survivor Instinct è decisamente buona, salvo alcuni scivoloni – forse voluti – su una trama davvero tirata per i capelli ed estremamente forzata, ma tutto sempre a favore di una struttura e meccaniche di gioco che per quanto folli per alcuni versi, riescono a essere convincenti nel quadro generale. Ci si diverte, c’è un po’ di follia e Kong distrugge tutto. Bene così. Forse è giusto non chiedere altro.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD
Com’è, Come Gira: Giocato su Ultra, il titolo non ha mai dato particolari segni di cedimento.

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Pro

  • C'è Kong che distrugge tutto / Un tassello in più nella narrazione del MonsterVerse / Struttura metroidvania minimale, ma funzionale

Contro

  • Trama inutilmente esagerata / Molteplici situazioni decisamente fuori logica
7

Buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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