Periodo intenso e godurioso per chi ama la serie Horizon, tornata sotto i riflettori prima con l’ottima remastered della prima avventura di Aloy e ora con il suo esordio nel mondo LEGO. Un gioco un po’ diverso da quelli sviluppati da Traveller’s Tales, con un’impronta maggiormente narrativa, meno abbondanza di contenuti e una struttura un po’ più rigida ma comunque abbastanza divertente sia per vecchi che per nuovi fan.
Sviluppatore / Publisher: Guerrilla Games-Sobo Studio / Sony Interactive Entertainment Prezzo: 69,99 Euro Localizzazione: Completa Multiplayer: Cooperativo PEGI: 7+ Disponibile Su: PC (Steam), PS5, Switch
In attesa di capire se Aloy vivrà un terzo capitolo ufficiale di Horizon, la tangerina arciera di Guerrilla Games torna in versione blocchettosa per la sua prima avventura in formato LEGO. Due anni fa eravamo rimasti nella galassia lontana lontana di Traveller’s Tales in compagnia della famiglia Skywalker e ora ci ritroviamo sulla Terra, intorno all’anno 3020. L’umanità, come ormai ben sappiamo, è organizzata in tribù che vivono su un pianeta distrutto in cui le rovine dell’epoca che fu vengono tracciate da bestie meccaniche un tempo create per proteggere e diventate ora una minaccia.
Se avete giocato Zero Dawn e Forbidden West conoscete le storie, ma non vi aspettate di riviverle ancora una volta in formato LEGO perché Horizon Adventures ne racconta una totalmente nuova e originale, legata comunque all’infinita ricerca delle origini di Aloy. La struttura open-world dei giochi di riferimento è stata abbandonata in favore di un classica struttura “hub”. La location centrale è Cuore della Madre, villaggio da cui partirete per le vostre avventure e di cui dovrete prendervi cura, costruendo nuove strutture, restaurandole, decorandole e dando al popolo Nora una nuova speranza.
UGUALE MA DIVERSO, QUESTO LEGO HORIZON ADVENTURES
Guerrilla Games ha tenuto vagamente in considerazione l’evoluzione ventennale dei titoli LEGO, ma ha preferito dare una sua impronta a questo nuovo gioco, che si concretizza in un taglio più cinematografico e una struttura più rigida e lineare. I quattro biomi in cui vi avventurerete si sbloccano uno per volta e non è possibile passare al successivo prima di aver completato tutte le missioni principali del precedente. Il risultato fin da subito non è particolarmente esaltante visto che si ha l’impressione di affrontare versioni più o meno lunghe dello stesso livello. A mitigare questa sensazione arrivano fortunatamente i Calderoni, versioni short di quelli dei giochi originali maggiormente orientati al platforming e alla risoluzione di semplici enigmi ambientali. Di tanto in tanto vi imbatterete anche negli eleganti Collolungo, che dovrete seguire nei loro placidi percorsi attraversando giungle, deserti e distese innevate. Tali sezioni avrebbero potuto essere decisamente migliori se gli fosse stato dato un ritmo più incalzante, ma di fatto si tratta di brevi “passeggiate” con occasionali e brevi scontri con nemici.
Da un certo momento in poi potrete tornare nei livelli già affrontati ma non esattamente nel modo che vi aspettereste. Ad aspettarvi ci saranno le Bestie Alfa, versioni ovviamente più combattive di quelle già affrontate nella storia principale, con cui dovrete confrontarvi per portare a casa i preziosi Mattoncini Rossi, versioni più rare di quelli d’Oro conquistati con le normali missioni. Una volta completate anche queste potrete affrontare una seconda volta (ma anche una terza, quarta, quinta…), TUTTI i livelli senza soluzione di continuità in modalità Spedizioni. Quando le abbiamo sbloccate la prima volta ci aspettavamo qualcosa di simile alla modalità Gioco Libero dei precedenti titoli LEGO ma in realtà non abbiamo capito il loro scopo visto che non ci sono obiettivi secondari da portare a termine o deviazioni dai percorsi originali. Rimangono comunque un buon modo per livellare i personaggi e accumulare monete.
POTENZIALE (PARZIALMENTE) SPRECATO
Inizialmente solo Aloy sarà giocabile ma altri tre protagonisti vi attendono pronti a dare una mano, leggermente diversi in termini di personalità ed equipaggiamento. Ognuno ha propri livelli di esperienza che aumentano in base a quanto li si usa e che sbloccano nuovi potenziamenti per le armi e la salute. I quattro condividono una categoria di poteri che vanno sbloccati a Cuore della Madre spendendo le sudate monetine e che modificano l’efficacia degli attacchi elementali, la frequenza di loot delle armi più rare, la velocità di accumulo degli XP e via dicendo.
Scegliere un personaggio piuttosto che un altro tuttavia non modifica più di tanto il gameplay. I livelli rimangono lineari, fatta eccezione per piccole porzioni degli stessi accessibili solo se si possiede una determinata arma e occasionali bivi che conducono al normale svolgimento del livello o ai Calderoni, livelli “hi-tech” maggiormente orientati al platforming che rappresentano una delle cose più divertenti di Horizon Adventures, peccato che se ne incontrino davvero pochi. Di tanto in tanto ci si imbatte in qualche trovata interessante, come la possibilità di usare i colpi incendiari, glaciali o elettrificati per aumentare la potenza di attacco o aprire nuove vie, ma anche qui ci si ritrova a percorrerle speranzosi di imbattersi in qualcosa di nuovo per ritrovarsi con l’ennesimo mucchietto di costruzioni da assemblare e scrigni da aprire.
Se in ambito strutturale Horizon Adventures perde la sfida con i precedenti giochi LEGO, la vince invece invece sotto il profilo estetico e nel semplice atto del combattere
FINALMENTE UNA SFIDA
Se in ambito strutturale Horizon Adventures perde la sfida con i predecessori, la vince invece invece sotto il profilo estetico e nel semplice atto del combattere. Guerrilla ha dato un taglio più cinematografico alla sua creatura, che supera anche i migliori tie-in di Traveller’s Tales grazie a livelli suggestivi, personaggi dettagliatissimi e una ricca quantità di personalizzazioni.
Se in ambito strutturale Horizon Adventures perde la sfida con i predecessori, la vince invece invece sotto il profilo estetico e nel semplice atto del combattere
Aloy può maneggiare il suo fido arco, Varl è un maestro con le lance mentre Teersa è in grado di lanciare oggetti esplosivi. Eren è l’unico che grazie al suo martello può usare (anche) attacchi ravvicinati di notevole potenza… forse anche troppa. Una volta superato il livello 10 il baffuto vichingo è in grado di fare fuori la maggior parte dei nemici con poco sforzo, al punto da “rompere” il gioco nei primi tre livelli di difficoltà. Evidenziare i punti deboli dei nemici con il Focus è fondamentale specialmente in inferiorità numerica o quando si affrontano tali coriacei bestioni. L’accessorio appeso all’orecchio di Aloy e soci non risulta invece particolarmente utile in fase di esplorazione visto che gli oggetti da distruggere o costruire non sono tantissimi e le vie alternative sono chiaramente indicate da file di monetine argentate, che si differenziano da quelle dorate indicanti la strada maestra.
LA NOBILE ARTE DEL CARPENTIERE
Ogni livello superato e Mattoncino d’Oro guadagnato vi avvicinerà all’epilogo della storia ma soprattutto vi darà l’opportunità di sbloccare nuove sezioni del villaggio da farcire con costruzioni personalizzabili nei colori, nella forma e nell’utilità. Guerrilla ha creato un bel cesto di personaggi e oggetti ispirati ad Horizon ma ha avuto accesso anche a parte dell’immensa ludoteca LEGO, ciò ha fatto sì che Cuore della Madre possa essere decorata anche con pezzi proveniente dalle serie Ninjago, Village, etc..
I costumi acquistabili e indossabili hanno quasi sempre una valenza puramente estetica (volete mettere la soddisfazione di vedere Aloy andarsene in giro vestita da hot-dog?) ma in alcuni casi l’utilizzo di alcuni risulta fondamentale per portare a termine le Commissioni. Queste sono piccole sfide accessorie che vanno svolte sia all’interno del villaggio che durante le missioni e spaziano dallo sconfiggere un X numero di nemici indossando un certo vestiario al dare da mangiare a dei polli… cosa che ovviamente prima richiederà la costruzione di un banchetto alimentare e successivamente di un pollaio. Anche questa è una idea interessante, che Guerrilla avrebbe potuto sviluppare meglio e più a fondo, anche per dare al gioco un po’ più di sostanza.
CARNE INTORNO ALL’OSSO
Il gioco Guerrilla non è paragonabile ai precedenti giochi LEGO in termini di longevità. Star Wars: The Skywalker Saga era fin troppo esagerato in questo senso, ma anche i capitoli dedicati al Signore degli Anelli, Marvel, Batman, Harry Potter e compagnia bella si attestavano su un monte-ore variabile dalle 25 alle 50 ore per chi aveva voglia di esplorarne ogni singolo anfratto. Abbiamo portato a termine Horizon Adventures in poco meno di 10 ore, completandolo all’incirca al 90%.
L’umorismo tipico dei giochi LEGO in Horizon Adventures non raggiunge le vette sublimi dei capitoli dedicati a Star Wars e Indiana Jones
In Breve: Il mondo di Horizon sembra fatto apposta per il mondo LEGO. La Terra dell’anno 3000 e le sue bestie meccaniche sono una delizia per gli occhi e il tutto viene esaltato dalla sempre ottima regia Guerrilla. Una marcata linearità e ripetitività del level e mission design mortificano un po’ l’ottimo combat system e servirebbe un po’ più di “carne intorno all’osso” perché portare a termine Horizon Adventures non vi porterà via più di 8 ore.
Piattaforma di Gioco: PlayStation 5
Com’è, come gira: Una struttura un po’ troppo rigida rispetto ai “vecchi” giochi LEGO potrebbe disorientare e scontentare i fan della serie, alla pari di una quantità di contenuti inferiore a quella offerta dagli ultimi capitoli sviluppati da Traveller’s Tales. Esteticamente però siamo su livelli nettamente più elevati e qualche buona idea di gameplay non manca, ma viene vanificata da una marcata linearità. Nessuna particolare magagna tecnica da segnalare, fatta eccezione per qualche occasionale “incastro” poligonale e un paio di interazioni fallaci, più che perdonabili vista la ricchezza delle ambientazioni.