Little Friends: Dogs & Cats - Recensione

Switch

Ho passato gli ultimi giorni ad accudire Mou e Javier, rispettivamente un cucciolo di Shiba Inu e Scottish Fold di fede platealmente nerazzurra, in un tripudio di dolcezza canino-felino che è quasi riuscita a sfumare il confine tra reale e virtuale. Perché un animaletto da accudire è sempre una responsabilità, un atto d’amore, soprattutto quando ci sono le statistiche in sovrimpressione a ricordarti se ha fame oppure è un po’ annoiato. Little Friends Dogs & Cats è essenzialmente un titolo adorabile, votato al relax totale, che si va a inserire nel solco lasciato dalla serie Nintendogs, riciclandone le meccaniche di base e adattandosi perfettamente alla versatilità di Switch. Perfetto per i più piccoli, zen per i giocatori più scafati e imbruttiti, l’opera Imagineer è il guilty pleasure ideale di chi vive il videogioco sempre al livello di difficoltà più alto, tra sangue e bestemmie, per poi ritagliarsi un momento di pura serenità interiore. Praticamente una metafora della vita di chi ha in casa un cucciolo.

“SIIII, SEI BEEEEEELLO! MA QUANTO SEI BELLO? EH??”

Little Friends Dogs & Cats ti inebetisce nella sua dolce routine. Fa regredire il giocatore un gradino sotto il Sapiens Sapiens, cominciando in pochissimo tempo a parlare una lingua incomprensibile tra neologismi e nomignoli, con la bocca paralizzata in un sorriso che, visto dall’esterno, può anche inquietare. Adottare il primo cucciolo è questione di feeling, un colpo di fulmine che dopo qualche minuto lo vedrà varcare la porta di casa, arredata in stile minimal, luminosa e pronta a cambiare radicalmente nel tempo, sbloccando nuovi stili e complementi d’arredo, per dare sfogo al proprio designer d’interni nascosto. E così inizierà una nuova vita da dog/catsitter, esattamente quella che ci si aspetta da un titolo del genere, molto naturale, aiutata da menù di facile lettura e da comandi intuitivi, adattabili ad ogni esigenza, dai tasti più classici ai controlli di movimento, fino al pratico touch screen. Inutile dire che giocare coi Joy-Con in mano, gesticolando come matti, è sicuramente la scelta più divertente, se solo non perdessero la calibrazione ogni 10 secondi netti. Poco male, basta calibrare manualmente con la sola pressione di un tasto, anche perché lanciare il frisbee al parco rimane un’attività troppo divertente se svolta con veri movimenti di polso.
little friends dogs cats recensione

l’opera Imagineer è il guilty pleasure ideale di chi vive il videogioco sempre al livello di difficoltà più alto

Per quanto semplici e semplicistiche, tutte le sezioni di gameplay puro vanno a comporre un mosaico di quotidianità idilliaca, fatta di passeggiate all’aria aperta, cercando cartelli dove “marcare il territorio” e segreti da dissotterrare, per poi tornare a casa e dargli una bella spazzolata con dose extra di coccole. Ogni interazione con i cuccioli farà crescere il livello amicizia, utile a sbloccare nuove modalità, cibi, capi d’abbigliamento anche piuttosto bizzarri (anche se a me, personalmente, non piace trasformare gli animali in bambole) e mobili per la casa, dando un deciso senso di progressione soprattutto per le prime ore. Il problema è però quello di ogni routine, una ripetitività che diventa tratto distintivo una volta che il gioco ha scoperto tutte le sue carte. Qui entra in ballo l’empatia, la voglia di dedicare ai nostri animaletti anche solo qualche minuto al giorno, scoprendone carattere e cibo preferito, perché a livello ludico c’è ben poco da approfondire.
little friends dogs cats recensione

Il problema è però quello di ogni routine, una ripetitività che diventa tratto distintivo una volta che il gioco ha scoperto tutte le sue carte

Gli obiettivi ce li si deve un po’ creare da soli. Primeggiare nei tornei di frisbee a difficoltà crescente, sbloccare quel maledetto stile “bohemien” dell’appartamento che bramo da quando ho riscattato il codice, adottare un pastore tedesco. Non ha la giocattolosità della serie Nintendo cui trae ispirazione, né quel savoir-faire unico; sta in scia, sulla ruota, senza osare lo scatto decisivo, accontentandosi di essere palliativo e non aspirando a raccoglierne l’eredità. È un peccato, perché anche a livello estetico è un’opera curata e deliziosa, con dei modelli poligonali adorabili e un bell’effetto “peloso”, morbido, macchiato solo da animazioni un po’ scollegate tra loro. È un’opera che analizzata con occhio critico rischia di uscirne con le ossa rotte, o per lo meno smangiucchiate da un cane, per il quale però non posso che provare simpatia. Vuoi perché mi ha regalato attimi di pura ilarità, o perché alla fine tendo ad affezionarmi a qualsiasi essere a quattro zampe che corre dietro una pallina di gomma. Va affrontato con lo spirito giusto insomma, come grazioso scacciapensieri, ma la sensazione è che si sarebbe potuto fare molto di più senza impegnarsi neanche troppo. Nelle mani di un bimbo certi difetti possono invece totalmente scomparire, trasformandosi in un allenamento per un eventuale animaletto in carne ed ossa da accudire, come i simulatori per i piloti di Formula 1. Menzione d’onore per le melodie stile piano bar, che contribuiscono ad abbassare ancora di più il ritmo del giocatore, stroncandone ogni ansia in due accordi.

Little Friends Dogs & Cats è un po’ un’occasione sprecata. Troppi pochi contenuti, troppo poco gameplay, per un gioco che avrebbe potuto sbizzarrirsi e diventare il nuovo Nintendogs, oltretutto con il tacito e non belligerante assenso di Nintendo stessa. Un gioco rilassante, adorabile, con cagnolini e gattini ricreati splendidamente, pelo per pelo, con cui passare attimi di assoluta serenità e relax. Un’opera che a piccole dosi fa bene all’anima, magari dandosi degli obiettivi personali per movimentare un po’ la routine e continuare a giocare con piacere. Non si può mica vivere di sole sfide estreme, no?

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Pro

  • Rilassante e di una dolcezza infinita.
  • Modelli di cani e felini ben realizzati.

Contro

  • Una vera e propria routine.
  • Pochi contenuti, poco gioco.
6.7

Sufficiente

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